Non tutto è così roseo, dopotutto, nelle strategie Internet della BBC. In effetti cominciavo a sospettare che l'enorme qualità della produzione tecnologica dell'emittente pubblica britannica (la qualità e il servizio pubblico finanziati con una robusta tassa sul possesso dei televisori, lo dico a beneficio dei nostri allegri parlamentari tagliacanone) avesse un costo non indifferente. Il sito bbc.co.uk ha drammaticamente sforato di qualcosa come 36 milioni di sterline il suo budget e se verrà comunque approvato arriverebbe a sfiorare la somma di 150 milioni di sterline, equivalente a un raddoppio delle risorse originarie nell'arco di soli due anni. Insomma, per fare tanta tecnologia si spendono parecchi soldi. Il BBC Trust, che governa le questioni manageriali e l'allocazione delle risorse, ha subito imposto un processo di revisione, anche in previsione di una scadenza importante: la sostituzione dell'attuale responsabile della divisione Future Media and Technology, Ashley Highfiled, che il primo di luglio andrà a dirigere la IPTV Kangaroo, joint venture tra BBC Worldwide (il braccio della BBC che vende sul libero mercato televisivo i contenuti prodotti internamente), ITV e Channel 4.
Secondo il Guardian di ieri, il Trust ha precisato che il candidato alla sostituzione dovrà rifocalizzarsi sugli aspetti editoriali. Insomma, la tecnologia non deve prevaricare sulla capacità di informare e soprattutto di far quadrare i conti. E' un tipo di preoccupazione che capisco perfettamente, ma troppe volte in questi anni ho visto i media "tradizionali", giornali e tv, arrivare alla decisione di risparmiare partendo proprio dalle iniziative Internet. E' vero che troppa tecnologia fuori controllo rischia di trasformarsi in una grande, meravigliosa e inutile sega mentale, non dico di no. Ma anche le iniziative Web fatte col bilancino, col braccino perennemente corto, non portano da nessuna parte. Il compromesso tecnologico-editoriale che il BBC Trust mira a ottenere è un nobile obiettivo, ma temo anche che sia una mission impossible. Ci vorrebbe un giornalista o un responsabile editoriale in grado di dominare le tecnologie software (pensate ai miei post recenti) in un modo oggi lontano dal curriculum formativo della maggior parte dei giornalisti. Sarebbe veramente ora che i politecnici di tutto il mondo, dopo aver istituito le lauree in ingegneria gestionale, si inventassero un corso di ingegneria editoriale.
Secondo il Guardian di ieri, il Trust ha precisato che il candidato alla sostituzione dovrà rifocalizzarsi sugli aspetti editoriali. Insomma, la tecnologia non deve prevaricare sulla capacità di informare e soprattutto di far quadrare i conti. E' un tipo di preoccupazione che capisco perfettamente, ma troppe volte in questi anni ho visto i media "tradizionali", giornali e tv, arrivare alla decisione di risparmiare partendo proprio dalle iniziative Internet. E' vero che troppa tecnologia fuori controllo rischia di trasformarsi in una grande, meravigliosa e inutile sega mentale, non dico di no. Ma anche le iniziative Web fatte col bilancino, col braccino perennemente corto, non portano da nessuna parte. Il compromesso tecnologico-editoriale che il BBC Trust mira a ottenere è un nobile obiettivo, ma temo anche che sia una mission impossible. Ci vorrebbe un giornalista o un responsabile editoriale in grado di dominare le tecnologie software (pensate ai miei post recenti) in un modo oggi lontano dal curriculum formativo della maggior parte dei giornalisti. Sarebbe veramente ora che i politecnici di tutto il mondo, dopo aver istituito le lauree in ingegneria gestionale, si inventassero un corso di ingegneria editoriale.
BBC Trust: Top digital job needs editorial clout
Jemima Kiss Thursday June 12 2008
The BBC is understood to be reviewing its list of candidates to replace Ashley Highfield as director of future media and technology after the BBC Trust instructed the corporation's management to prioritise its editorial strategy for bbc.co.uk.
Erik Huggers, the BBC controller of future media and technology, was widely expected to replace Highfield.
But following the BBC Trust's intervention it is thought other candidates with more editorial experience may be in the running. Huggers' core experience is in technology and not editorial.
(continua)
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