Qualcuno ricorda come finì la faccenda del lotto truccato in tv? Non ditemi che non ricordate la famosa pallina della lotteria che viaggiava come sul piano inclinato del flipper per lo studio televisivo... E i fagioli della Carrà? E tutti gli altri quiz completamente tarocchi che le nostre televisioni nazionali ci hanno fatto sorbire per secoli?
Beh, come sempre, all'estero gli imbrogli preferiscono lasciarli fare agli italiani. Anche quei "politologi" americani che applaudono la guerra antimagistratura del nostro intramontabile Premier. Ma si guarderebbero bene dal votare, in casa propria, per un candidato capace di condizionare attraverso tre reti televisive intere campagne elettorali, senza che uno straccio di magistrato possa sollevare obiezione. Nel Regno Unito il regolatore OFCOM ha appena comminato all'editore radiofonico GCap una multa record da 1,1 milioni di sterline, oltre 1,6 milioni di euro per aver taroccato un concorso radiofonico. Era andata, racconta il Guardian, che un programma musicale diffuso per anni da OneNetwork, una rete di 30 stazioni locali, era solito organizzare la classica gara di riconoscimento di brani musicali. Le stazioni trasmettevano qualche nota, la gente si iscriveva via SMS e GCap ritelefonava ai concorrenti chiedendo: qual è il titolo della canzone?
Ebbene, dopo una approfondita inchiesta dell'Authority, è saltato fuori che per anni quelle telefonate erano state pilotate. L'imbroglio però non consisteva nel far vincere qualche sterlina a un amico o nel fare a metà dell'incasso. OneNetwork si limitava a filtrare le chiamate mettendo in onda prima le risposte sbagliate. Insomma, un modo anche abbastanza comprensibile per prolungare la suspense ed evitare che il divertimento finisse con la prima risposta. Un milione di sterline per un peccato così veniale? Macché, la faccenda è ancora più incredibile: OFCOM ha fatto sapere che una multa così salata è dovuta espressamente alle manovre di depistaggio di GCap, i cui dirigenti hanno cercato di ostacolare l'inchiesta. Un milione di "quid" per oltraggio alla corte. Porca pupazza. E poi dicono che Silvio fa benissimo a combattere contro lo strapotere dei giudici. Italiani.
Beh, come sempre, all'estero gli imbrogli preferiscono lasciarli fare agli italiani. Anche quei "politologi" americani che applaudono la guerra antimagistratura del nostro intramontabile Premier. Ma si guarderebbero bene dal votare, in casa propria, per un candidato capace di condizionare attraverso tre reti televisive intere campagne elettorali, senza che uno straccio di magistrato possa sollevare obiezione. Nel Regno Unito il regolatore OFCOM ha appena comminato all'editore radiofonico GCap una multa record da 1,1 milioni di sterline, oltre 1,6 milioni di euro per aver taroccato un concorso radiofonico. Era andata, racconta il Guardian, che un programma musicale diffuso per anni da OneNetwork, una rete di 30 stazioni locali, era solito organizzare la classica gara di riconoscimento di brani musicali. Le stazioni trasmettevano qualche nota, la gente si iscriveva via SMS e GCap ritelefonava ai concorrenti chiedendo: qual è il titolo della canzone?
Ebbene, dopo una approfondita inchiesta dell'Authority, è saltato fuori che per anni quelle telefonate erano state pilotate. L'imbroglio però non consisteva nel far vincere qualche sterlina a un amico o nel fare a metà dell'incasso. OneNetwork si limitava a filtrare le chiamate mettendo in onda prima le risposte sbagliate. Insomma, un modo anche abbastanza comprensibile per prolungare la suspense ed evitare che il divertimento finisse con la prima risposta. Un milione di sterline per un peccato così veniale? Macché, la faccenda è ancora più incredibile: OFCOM ha fatto sapere che una multa così salata è dovuta espressamente alle manovre di depistaggio di GCap, i cui dirigenti hanno cercato di ostacolare l'inchiesta. Un milione di "quid" per oltraggio alla corte. Porca pupazza. E poi dicono che Silvio fa benissimo a combattere contro lo strapotere dei giudici. Italiani.
GCap's record fine: a £1m wake-up call for the radio industry
Radio stations have been fixing competitions for years - but to make them more entertaining and compelling, not to make money
June 26, 2008 4:43 PM
It's reasonable to assume new GCap Media boss Ashley Tabor will be in an unpleasant mood today. Some innocent waste paper basket is going to take one hell of a beating, writes Paul Smith.
GCap is still going through the fallout of sacking several dozen presenters so that savings can be made through networked programmes. Now Ofcom has fined GCap £1.1m which, according to my calculations and by a staggeringly unhappy coincidence, is roughly the amount of money GCap would have saved by sacking several dozen presenters and networking more programmes.
Bad luck, some would say. Karma, others might suggest.
The trouble began with a networked competition broadcast across 30 of GCap's One Network stations, called Secret Sound. Listeners heard a snippet of audio and registered to play by text; one listener was called back to guess the sound. Easy peasy.
Except according to Ofcom and the whistleblower at GCap, entrants were vetted before reaching the studio. Only wrong answers were put through until the competition had ran for a suitable length of time, meaning listeners were registering to play - and clocking up revenue for GCap - despite having no chance of winning.
The girth of the fine that plopped through GCap's letterbox this morning is jaw-slackening. It wasn't issued simply for fiddling the Secret Sound result though. Ofcom claims that GCap obstructed its inquiry; that its investigation was hindered by management refusing to provide relevant information and submitting material that was ambiguous. It is this "inexcusable" behaviour that got Ofcom really pissed and the reason for a fine the size of Guernsey.
(continua)
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