31 marzo 2014

Etiopia, il governo usa sofware italiano per spiare le opposizioni anche all'estero

Torna a far parlare di sé HackingTeam, la società italiana specializzata in software di sorveglianza, questa volta in relazione a un rapporto di Human Rights Watch sulle attività di spionaggio interno e esterno (rivolto cioè alla diaspora degli oppositori al governo) condotte dalle autorità dell'Etiopia. Nella corrispondenza del 25 marzo Martha van der Wolf della VOA scrive

Felix Horne is the Horn of Africa researcher with the international human rights organization. He says the Ethiopian government has unlimited access to records of phone calls and emails of Ethiopians at home and abroad:
“Inside Ethiopia, its control of its Chinese developed telecom system results in having unfettered access to phone records and metadata of all phone calls in the country," he said. "Outside the country, they are using western-made technology to target the activities of very specific members of the diaspora. These technologies are being provided by a company in Italy, called HackingTeam and a company in Germany called Gamma.”

La notizia è stata trasmessa nel fine settimana nella abituale trasmissione VOA Radiogram, che utilizza in onde corte modalità radiotelex concepite per la comunità editoriale, riuscendo a trasmettere lunghi testi, grafici e persino fotografie a bassa risoluzione.
Per il comunicato relativo alla pubblicazione del rapporto di HRW cliccate qui. Ci sono molte notizie anche sull'uso della radio, sul jamming delle trasmissioni, sulla censura.

21 marzo 2014

Thomas Alva Edison al telefono con l'aldilà: gli scienziati dell'elettromagnetismo alla caccia dei fantasmi

Philippe Baudouin (Radio France, Arte Radio) nel novembre scorso ha tenuto a Parigi una conferenza, "Thomas Edison et la fabrique des machines à fantômes" dedicata alle ricerche di Edison finalizzate a realizzare un apparecchio telefonico per comunicare con i morti, il cui spirito per l'inventore conservava caratteristiche fisiche e elettriche. La conferenza si può ascoltare direttamente a questo link, ma troverete qualche dettaglio in più sulla pagina dedicata ai seminari organizzati da Media Mediums, un progetto realizzato da École Nationale Supérieure d’Arts Paris-Cergy con il suo spazio espositivo Ygrec, l'Université de Paris 8, Les Archives Nationales e l'EnsadLAB dell'École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs a Parigi. L'illustrazione che riporto qui è estratta da una rivista degli anni 30, che ha pubblicato un articolo (anonimo) intitolato "Edison's own secret", anch'esso interamente disponibile online. L'articolo è una delle fonti da cui Baudouin è partito nel suo viaggio intorno al misterioso "necrofono".
La conferenza è in francese, evid
entemente, e temo che per questo non sia alla portata di tutti. Philippe ha realizzato un lavoro a mio parere straordinario, correlando le ricerche di Edison a quelle di altri inventori, scienziati, filosofi e letterati, tracciando un filo davvero fantasmatico tra elettromagnetismo e discipline allora ancora parascientifiche come la psicologia e la frenologia e più apertamente esoteriche come il mesmerismo (eccezionali le citazioni da Edgar Allan Poe).
Lo spiritismo ebbe tra la fine del XIX e il primo dopoguerra un rapporto quasi incestuoso con la ricerca scientifica. Molti autorevoli scienziati e accademici erano genuinamente convinti che la "dimensione" dell'aldilà fosse una realtà fisica e quindi investigabili tramite opportuni ponti, che forse oggi chiameremmo gateway. Con il perfezionarsi della disciplina dell'elettromagnetismo, esperimenti e tentativi di formalizzazione si moltiplicarono. Forse l'esempio più significativo per i lettori italiani è quello di Oliver Lodge, fisico britannico che fu tra i più autorevoli concorrenti di Marconi nella creazione di una industria della telegrafia senza fili ed ebbe sul piano teorico una affermazione forse superiore a quella dell'inventore autodidatta italo-irlandese. Lodge viene ricordato forse più per le sue ricerche in campo spiritico che per i suoi testi e brevetti sulla fisica del "wireless" e fu aspramente criticato da altri esponenti della comunità scientifica. Per approfondire sui rapporti tra Lodge e Marconi vi suggerisco il bellissimo libro di Erik Larson, "Thunderstruck", tradotto proprio in queste settimane da Neri Pozza con il titolo - a mio parere un po' troppo ammiccante - di "Guglielmo Marconi e l'omicidio di Cora Crippen".

20 marzo 2014

I giorni della radio a Dublino: parte il 23 marzo l'evento Radiodays Europe

Inizia il 23 marzo al Convention Center di Dublino l'edizione 2014 di Radiodays Europe, il salone-convegno della radiofonia - pubblica, commerciale, musicale - di qualità. Durerà fino al 25 marzo e ospiterà tra gli altri Filippo Solibello e Guido Ardone, che interverranno per conto di Radio RAI. Il tema di quest'anno è la radio "da connettere" e a questo proposito ricordo che anche Eugenio La Teana, CTO del network RTL 102.5, parlerà all'interno di un panel dedicato alle numerose innovazioni che la radiofonia ha saputo introdurre negli anni del predominio di Internet. Il programma completo delle conferenze si trova qui. Previsto anche lo streaming degli eventi e due canali radiofonici speciali, la "student radio" con gli allievi del Dublin Institute of Technology Radio Bang Bang! e RTE Radio 1 Extra che saranno diffusi anche via DAB, oltre che online e sulla speciale app della manifestazione. Una postazione speciale ospiterà i rappresentanti di altre emittenti e sembra che anche la RAI trasmetterà qualcosa in diretta da Dublino. 

Radiodays Europe
Radiodays Europe è una conferenza ed è il punto di incontro annuale per l’industria della radio, pubblica e privata, in Europa. E’ l’Evento per eccellenza per tutte le radio europee e una destinazione obbligata per gli amanti della radio da tutto il mondo.
C’è senza dubbio un gran bisogno di un luogo condiviso dove i dirigenti e i protagonisti delle emittenti europee si possano incontrare e possano condividere il meglio della radio di oggi e immaginare come sarà la radio domani. Lo scopo della conferenza è proprio quello di diffondere e condividere buone idee e fare una radio sempre migliore per i nostri ascoltatori.
Radiodays è nata nei paesi nordici dove da anni si tengono incontri e conferenze congiunte di radio pubbliche e private. Le prime due conferenze di Radiodays si sono tenute nel 2010 e nel 2011 a Copenaghen. Nel 2012 Radiodays Europe si è tenuta a Barcellona con 800 partecipanti da 45 paesi. Nel 2013 a Berlino c’erano 1200 delegati da 50 paesi e a Dublino per il 2014 abbiamo registrato più di 1300 delegati da oltre 55 paesi. Radiodays Europe è diventata la più grande e la più importante conferenza internazionale sulle radio in tutto il mondo.
La chiave del successo di Radiodays Europe è il continuo dialogo con le emittenti e i partner di tutta europa sui temi e i contenuti della conferenza. Il “Conference Committee” (l’organo consultivo che avanza le prime proposte) è composto da esperti provenienti da un ampio spettro di organizzazioni e partner da tutta Europa. Dalle centinaia di proposte avanzate per scegliere i relatori e i temi della conferenza, un “Programme Group” internazionale, presieduto dal manager svedese Anders Held e dal norvegese Rolf Brandrud, ha elaborato la selezione finale per il programma di quest’anno.
I partner ufficiali di Radiodays Europe rappresentano un’enorme varietà di emittenti e organizzazioni come EBU (radio pubbliche europee), AER (radio private europee), egta (l’unione delle concessionarie di pubblicità europee) e altre associazioni di radio in Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Svizzera, Olanda, Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Irlanda, Polonia, Russia e Slovenia. Abbiamo anche partner da altre parti del mondo come CBA (le emittenti del Commonwealth), AIBD (unione delle radio di Asia e Pacifico), URTI, WorldMB,  Radiodays Johannesburg e ZA. Oltre a questi, l’evento è finanziato da partner commerciali e espositori.
L’Associazione Radiodays Europe è un’organizzazione no-profit che ha il solo scopo di organizzare la conferenza annuale. Le radio pubbliche SR (Svezia), DR (Danimarca), NRK (Norvegia) e YLE (Finlandia) compongono il board dell’associazione.
Le date della prossima edizione di Radiodays Europe sono 15-17 Marzo 2015. 

15 marzo 2014

Volo MH370, mistero sempre più fitto. Che cosa ha in serbo il futuro delle comunicazioni aeree?

Continuano a non esserci tracce fisiche del velivolo 777-200 Malaysia Airlines, l'ormai celebre volo MH370. Il vettore malese ha confermato ufficialmente che il volo scomparso dai radar una settimana fa non sembra essere precipitato nel punto dell'ultimo rilevamento radar, poco prima del passaggio sotto il controllo del volo vietnamita. Le tracce primarie dei radar e altri segnali rilevati - via satcom - molto probabilmente anche grazie ai sensori montati dai motori Rolls Royce del velivolo, lasciano addirittura pensare che l'aereo abbia continuato a volare per almeno altre sette ore, in una direzione opposta a quella prevista (l'aeroporto di Pechino). Le osservazioni satellitari fanno pensare a un volo proseguito fino al confine tra Cina e Kazakhistan o a un punto in pieno Oceano Indiano. Le ricerche lungo le coste malesi sarebbero state ufficialmente interrotte. Nel complesso si tratta di uno dei casi più inquietanti, se non il più inquietante in assoluto della storia dell'aviazione civile dopo i dirottamenti del 9/11. Anche qui gli investigatori ipotizzano un'azione di dirottamento con la spegnimento dei transponder e di tutte le altre comunicazioni (o quasi, visto che qualche flebile traccia sembra essere rimasta). 
Ma quali sono tutte queste forme di comunicazione? Un paio di articoli apparsi su The Atlantic e FastCompany presentano un quadro riassuntivo dei canali di comunicazione pilota-controllo, di navigazione (determinazione della rotta da parte del pilota coadiuvato dal controllo) e sorveglianza/gestione, oltre ai tradizionali canali radio in fonia che risalgono ormai agli anni '30, agli albori della storia moderna del volo. Si tratta di una pletora di protocolli di formattazione e trasmissione che utilizza una varietà di connessioni radio in HF, VHF e satellite.
Andando nello specifico delle comunicazioni ATC (Air Traffic Control)/piloti, ai tradizionali sistemi in voce attivi sulle frequenze VHF della air band e nelle HF sulle rotte transoceaniche, le varie organizzazioni (ICAO, FAA, EASA, Eurocontrol) hanno man mano integrato dei sistemi di comunicazione dati con forti livelli di automazione. Un primo progetto, lanciato già alla fine degli anni '80 e introdotto progressivamente da ICAO a partire dalla seconda metà dei '90, fu FANS (Future Air Navigation System). FANS (presentazione) include per l'appunto sistemi di comunicazione, navigazione (in pratica direzione di rotta) e "sorveglianza" o ATM (air traffic management), ossia la capacità di determinare in ogni momento la posizione dell'aereo. Nella parte comunicazione in pratica sono stati introdotti due protocolli, ACARS (Aircraft Communication Addressing and Reporting System) e CPDLC (Controller-Pilot Data Link Communication). Il secondo acronimo è in effetti una terminologia convenzionale che può assumere diversi nomi in diversi contesti, per esempio Link2000+ in quello europeo. In realtà CPDLC corrisponde allo standard definito da FANS: ATN-B1, Aeronautical Telecommunication Network Baseline e rappresenta un sistema di messaggistica utilizzata per trasmettere lo stato del velivolo e le informazioni di interesse ai piloti e controllori. Come la voce, anche questi due protocolli vengono instradati su link HF (protocollo HFDL, ormai abbastanza desueto ma ancora utilizzato), VHF e SatCom (su satelliti Inmarsat/Iridium
Per la trasmissione viene utilizzato il cosiddetto VDL Mode n (oggi è diffuso il nuovo Mode 2) Very High Frequency Datalink. Tipicamente, le moderne VDR (VHF Data Radio) installate a bordo dei nuovi jet supporta trasmissioni in fonia in AM convenzionali, ACARS e CPDLC, pur trattandosi di apparati nativamente VHF, ormai sono diffusi sistemi modulari compatibili con i bus di interfacciamento diretto con gli apparati SatCom, per cui i messaggi possono essere inviati via satellite ogni volta che la copertura VHF viene meno. FANS in effetti è stata la prima iniziativa a definire come mandatoria la copertura satellitare. Oggi sono disponibili link satellitari dati a larga banda, con bit rate superiori ai 400 kilobit. 
In Europa, la messaggistica CPDLC viene implementata da Eurocontrol nel quadro dell'iniziativa Link2000+. Come si diceva, FANS prescrive anche le modalità di sorveglianza attraverso il sistema ADS, Automatic Dependent Surveillance. Utilizzato in diverse modalità (B broadcast, C contract, R rebroadcast) in pratica realizza un sistema di tracciamento radar secondario rispetto ai radar primari che esplorano il cielo da terra e "virtuale", perché il rilevamento si basa su un segnale di posizionamento inviato (su frequenze intorno a 1 GHz) dallo stesso aereo.
Dal FANS si è poi ripartiti con le iniziative in larga parte condivise della FAA (NextGen) e di Eurocontrol (SESAR). NextGen è l'iniziativa-ombrello pensata per gli Stati Uniti, mentre qui in Europa (Eurocontrol) l'acronimo di riferimento è SESAR (ex SESAME), Single European Sky ATM Research (ATM è Air Traffic Management), che entra proprio nel 2014 nella sua fase attuativa. Sono programmi estremamemente ambiziosi che contengono diversi elementi per una gestione più efficiente e sicura del volo civile. 

14 marzo 2014

Geneva Motor Show, la connected car europea trasmette in DAB+

Ginevra in questi giorni (6-16 marzo) significa soprattutto Salone dell'auto: L'EBU ha preparato un "factsheet" molto interessante sul potenziale della radio digitale e ibrida per il mercato dell'auto connessa (al cui proposito sarà inevitabile un mio approfondimento dopo l'uscita di Apple CarPlay). Le tecnologie da tenere d'occhio sono il DAB+, RadioDNS e il TPEG e la personalità di riferimento in seno a EBU è Mathias Coinchon (autore di questo post sull'edizione 2013 del Geneva Motor Show. Il sito EBU ha pubblicato alcune foto anche dell'edizione ancora aperta fino alla fine della settimana, con i cruscotti DAB+/TPEG della connected car secondo Citroen e Seat.



Per il DAB a Bolzano, RAS sceglie un modello Noxon pensato per gli ascoltatori non vedenti

Lunedì 17 alle 10 presso il centro ciechi San Raffaele di Bolzano l'ente radiotelevisivo pubblico dell'Alto Adige presenta l'apparecchio radio DAB Noxon Journaline, e la sua tecnologia text to speech che "legge" a beneficio degli ascoltatori non vedenti il contenuto del display e del radiotext. 

La presentazione dell'apparecchio rivolto alla comunità dei ciechi, una categoria da sempre appassionata dei programmi della radio, verrà effettuata da Martha  Stocker, l'assessore alle politiche sociali. Journaline funziona in modo molto ingegnoso: basta prelevare un software dal sito Noxon e trasferirlo su una chiavetta USB da inserire nella relativa presa sull'apparecchio per abilitare la funzione di text-to-speech (che immagino avvenga dall'altoparlante stesso della radio). Ecco un altro vantaggio della radiofonia digitale che potrebbe essere trasferito anche nell'ambito del normale ascolto FM. Non è specificato, ma credo che Noxon Journaline (di cui esiste una versione Mobile) possa annunciare il testo sul display anche nel caso della ricezione in FM/RDS con la quale è compatibile.


Quello che per la stragrande maggioranza delle persone rappresenta una comodità, ovvero la radio digitale con tastatura touch, per i ciechi è un ostacolo. La RAS ha dunque deciso di adattare un sistema utilizzabile in maniera semplice anche dai non vedenti sudtirolesi, che sarà presentato lunedì 17 marzo dall'assessore Martha Stocker.
La radio rappresenta un mezzo fondamentale per le persone non vedenti, ma l'evoluzione tecnologica che ha portato alla nascita dei moderni apparecchi digitali con tastatura touch, rischia di complicarne in maniera radicale l'accessibilità.
Per questo motivo la RAS (Radiotelevisione Azienda Speciale), in collaborazione con l'azienda germanica "Noxon", ha adattato un apparecchio radiofonico digitale a misura di cieco. La novità verrà presentata dai vertici della RAS e dall'assessore alle politiche sociali Martha Stocker nel corso di una conferenza stampa.

13 marzo 2014

Seminari EBU: alla confluenza tra broadcast e broadband spunta una Web radio più efficiente.

Seicento (magari anche settecento) franchi svizzeri da investire bene? Dal 26 al 28 marzo due seminari EBU a Ginevra offrono ai broadcaster (non solo quelli associati all'EBU) una notevole opportunità per approfondire temi molto concreti dell'attuale convergenza dei due modelli distributivi dominanti. Il "one antenna for all" del broadcasting, e il one/multi-to-one del broadband. Le date del 26 e 27 sono riservate al seminario Broadthinking 2014, Where broadcast meets broadband, mentre il 28 si tiene un incontro dedicato ai dispositivi mobili (smartphone e tablet) equipaggiati con le tecnologie adatte a ricevere contenuti broadcast, "Integrating broadcast receivers in handheld devices". Per i non associati EBU il costo è di 600 e 100 euro rispettivamente. Il pdf delle rispettive agende si trova qui e qui



Se dovessi scegliere un intervento di estremo interesse per la radiofonia via IP andrei sicuramente ad ascoltare Dirk Griffioen di Unified Streaming (mercoledì 26 alle 16) a proposito delle nuove piattaforme di distribuzione audio a bitrate "adattativo" che promettono il superamento dei limiti attuali per le Web radio legati a una connettività rigorosamente "stateful" (cioè predefinita) imposta dai classici metodi di incapsulamento come Shoutcast, Flash e altri. Dettagli sulla proposta Unified Radio si trovano sul sito dell'azienda olandese.

12 marzo 2014

Volo MH370, in un difetto a uno dei sistemi d'antenna la possibile spiegazione del disastro?

Mentre siamo ormai entrati nel quinto giorno successivo alla sparizione del velivolo Malaysia Airlines MH370 decollato da Kuala Lumpur l'8 marzo, si moltiplicano gli articoli che invocano l'adozione di tecnologie più affidabili nel tracciamento dei voli civili e della loro localizzazione in caso di incidente. Gli esperti (quelli veri, perché in giro si legge anche parecchia fuffa) di avionica sottolineano come in realtà i sistemi di Air Traffic Control sono già oggi molto meno semplicistici di quanto certe vulgate pretenderebbero di farci credere. Da un pezzo un aereo in volo non si affida più semplicemente alla voce del controllore del volo (in banda HF e VHF) o al radar primario. A questo si aggiungono gli studi che sono già stati realizzati per ottimizzare e migliorare le attuali tecniche di individuazione delle "scatole nere" (Flight Data Recorder), studi che si sono moltiplicati dopo le lunghe indagini svolte in seguito all'incidente occorso al volo Airfrance 447. Si legga per esempio questo dettagliato report del Flight Data Recovery Working Group della BEA, Bureau d'Enquêtes et d'Analyses.
Nel frattempo, su Tumblr è apparso in queste ore un post - anonimo - che propone una teoria abbastanza plausibile che spiegherebbe non solo la scomparsa dell'aeromobile bensì anche la difficoltà nell'individuare il punto in cui è probabilmente precipitato. Facendo riferimento a una direttiva FAA dello scorso novembre, l'autore (che sa evidentemente il fatto suo), mette in evidenza un punto debole sull'involucro esterno della fusoliera, nella parte superiore dei Boeing 777, proprio in corrispondenza di una delle numerose antenne esterne (in particolare quella per le comunicazioni satellitari):


Una eventuale corrosione intorno a questo componente, avrebbe potuto provocare una lenta depressurizzazione con graduale perdita di ossigeno. In seguito all'asfissia, equipaggio e passeggeri avrebbero perso coscienza e l'aereo avrebbe potuto proseguire la sua rotta con l'autopilota fino all'esaurimento del carburante, precipitando in un punto molto distante dalle coste malesi o vietnamite. Qui trovate un approfondimento con documenti e illustrazioni che spiegano meglio lo scenario. In sostanza, oltre ad aver provocato la depressurizzazione, la perdita avrebbe potuto disabilitare parte delle comunicazioni, rendendo il 777 ancora meno "visibile" nello spettro radio (questa cosa convince un po' meno perché flussi dati come l'ADS-B o ACARS, HFDL, VDL avrebbero dovuto funzionare lo stesso). 

06 marzo 2014

RDS promuove un "talent" su Sky UNO per incoronare una giovane stella della radio

Anche se il mezzo è molto amato e frequentato quotidianamente da milioni di ascoltatori, l'Italia è una nazione avara di personalità radiofoniche ed è carente anche sul piano della formazione rivolta a chi ambisce a sedersi davanti a un microfono in studio. Per questi motivi l'annuncio di un "talent show" televisivo finalizzato a selezionare una star della radio mi pare destinato a fare notizia. 
La formula è stata escogitata da RDS Dimensione Suono insieme al canale di reality Sky UNO e con la stretta partecipazione di Vanity Fair (Condé Nast) come media partner incaricato di fare da cassa di risonanza all'inedita trasmissione. Il comunicato ufficiale, che riporto qui precisa che dopo una prima selezione emergeranno 12 concorrenti che avranno la possibilità di partecipare a una vera e propria scuola di conduzione radiofonica sotto la guida di 3 coach professionisti della radio. Non vengono precisati i tempi, adesso cerco di capire meglio, ma il casting si è appena aperto sul sito di RDS, che invita a mandare dei provini. A quanto pare i dodici che entreranno all'università della radio saranno scelti tra cinquemila potenziali candidati. Anche il sito di Sky UNO riporta un link al sito per l'iscrizione.

Si intitola RDS ACADEMY il primo programma televisivo per chi sogna di lavorare in radio  
In onda su Sky Uno, il format ideato da RDS 100% Grandi Successi e Vanity Fair è prodotto da Level33 
RDS ACADEMY offre una chance concreta a chi da sempre sogna di stare dietro a un microfono: è proprio RDS, uno dei network più importanti e autorevoli del nostro Paese, a dare questa opportunità andando in cerca di un nuovo entertainer per arricchire la sua scuderia. RDS, aprirà le porte della sua futuristica accademia agli aspiranti concorrenti e li ospiterà nell’auditorium multimediale di Roma per cercare il nuovo conduttore che  verrà inserito nel palinsesto dell’emittente radiofonica. Vanity Fair, il settimanale Condé Nast, sarà media partner del programma e amplificherà l’evento preparando un’ efficace comunicazione sul magazine e sul sito Vanityfair.it, che oggi conta quasi 6 milioni di accessi unici e 81 milioni di pagine viste.
Realizzare il sogno di diventare un conduttore radiofonico non sarà facile, la selezione sarà dura e i concorrenti dovranno superare diverse prove. Tutti potranno partecipare alla prima selezione effettuando la registrazione sul sito Rds.it/Academy e seguendo le istruzioni per caricare i provini direttamente online. I candidati saranno giudicati da 3 coach provenienti dal mondo della radio, dello spettacolo e dei media. Alla fine delle selezioni, solo 12 saranno i candidati che si aggiudicheranno il posto nell'accademia della radio e che concorreranno alla vittoria finale per aggiudicarsi l’ambito premio: un contratto di lavoro che gli permetterà di entrare nella squadra di RDS 100% Grandi Successi.

05 marzo 2014

La Corte dei Conti fa le pulci sul bilancio RAI 2012 (quasi 246 milioni di buco). Radio (e tv) non mettono a frutto il potenziale sul Web.


Un tweet catturato da Andrea Borgnino rivela la presenza sul sito della Corte dei Conti (in fin dei conti è una non notizia, vista la funzione di questo organo di controllo) di una ampia relazione sul bilancio della RAI negli anni 2011 e 2012. Una relazione che contiene moltissime indicazioni sia sul mercato radiofonico in Italia, sia sul potenziale (ampiamente sprecato) di Radio RAI, che nel 2012 è costata 128,7 milioni di euro, 2 in meno rispetto al 2011. Nel complesso la RAI perde 245,7 milioni di euro nel 2012, contro l'attivo di 39,7 milioni maturato nel 2011. Nel secondo anno preso in esame dalla Corte (può essere utile esaminare il confronto con il 2010), il buco in bilancio è legato a diversi fattori, in particolare i grossi investimenti legati alla copertura delle Olimpiadi e una perdita secca di circa 200 milioni sugli introiti pubblicitari (contrazione del 22% rispetto al 2011). Particolarmente gravoso è anche il peso dell'evasione del canone ordinario, che nel 2012 sarebbe stata pari al 27%.

A parte tutte le altre considerazioni, economicamente la radiofonia pubblica - che nella relazione della Corte viene pur sempre definita il secondo medium italiano per numero di fruitori - fa la parte della Cenerentola. Basti pensare che per Radio 3, il canale culturale e musicale, vengono spesi solo 11,5 milioni in costi di produzione. La relazione fa le pulci anche al resto, incluso il piano di rilancio della radiofonia del 2009: evidentemente non riuscito - ma questa è una mia considerazione -  se in termini di ascolti Radio RAI è precipitata nella metà inferiore della Top 10 dei network. Messa in discussione soprattutto la strategia Web, definita troppo frammentata e disorganizzata. Il risultato è che anche nell'"ascolto"via Internet Radio RAI è indietro rispetto ai privati. Per quanto concerne la TV il divario è ancora più pesante in termini di ricavi: con tutti i suoi programmi televisivi l'ente pubblico incassa sul Web 8 milioni di euro e rotti contro i 30 del concorrente "naturale" Mediaset. La RAI non riesce a "inseguire" i suoi potenziali ascoltatori, malgrado i lodevoli tentativi che la radiofonia in particolare ha fatto per il potenziamento dell'offerta in streaming e in podcast. Tra le righe della relazione della Corte si legge una esortazione a rivedere completamente la brand identity sul Web, per la televisione si tratterebbe di strutturare le offerte in percorsi tematici più integrati, per la radio di aumentare l'interazione (vengono citati gli esperimenti di Radio 3) e ridurre, appunto, la frammentazione attuale - frutto aggiungo io della solita incapacità di pianificare una vera strategia online ex ante: come sempre accade la Rai si limita a gestire alla bell'e meglio un coacervo di siti individuali e un mosaico di stimoli contrastanti, senza una visione unitaria del marchio Radio RAI, neppure a livello dei singoli canali. Ovviamente bisogna tener conto del fatto che dalle considerazioni della magistratura contabile mancano completamente gli aspetti che riguardano la nuova offerta dei canali di Web radio, per i quali non erano ancora disponibili dati.
Per gli addetti al settore è una lettura fondamentale, per noi utenti è uno scenario in parte desolante. Figuratevi che nel 2012 un canale di pubblica utilità come ISORadio è stato gestito dalla RAI "pro bono" senza incassare alcun corrispettivo economico (circa 2 milioni) a causa della scadenza del contratto con il CCISS. Per non parlare della RAI fanalino di coda nella classifica Audiweb dei siti di notizie, dominata dai due maggiori quotidiani nazionali.
Si parla anche di infrastruttura nell'analisi della Corte dei Conti. Nel 2012 la RAI paga quasi 189 milioni per la diffusione dei suoi contenuti. La radiofonia può contare su 2700 impianti in 900 postazioni, ma anche qui la situazione è carente, la copertura territoriale ne soffre a causa dell'invecchiamento degli impianti e delle interferenze dai privati. 

03 marzo 2014

Prasar Bharati (All India Radio) rinuncia ai piani per una migrazione digitale in DRM

Un durissimo colpo alle prospettive della tecnologia di diffusione di radio digitale DRM sulle frequenze delle onde medie e corte viene dall'India, la grande nazione che in questi ultimi anni ha investito molto in nuovi impianti trasmissivi DRM-ready e che (come del resto la Russia, prima che quest'ultima optasse per un sostanziale smantellamento della infrastruttura LF-MF-HF) avrebbe dovuto affrontare una estesa migrazione al digitale con sue emittenti radio regionali. 
In una intervista al Business Standard Jawhar Sircar, il capo di "All India Radio" (il nome ufficiale dell'ente radiotelevisivo pubblico è in realtà è Prasar Bharati), ha dichiarato che da oggi la sua organizzazione punterà tutto su una combinazione di onde medie analogiche in FM. Le nuove infrastrutture in FM verranno finanziati con i fondi risparmiati con l'abbandono del DRM, una scelta che era stata fatta sei anni fa, ha dichiarato Sircar, ma che si è rivelata sbagliata. «Allora un ricevitore costava 10 mila rupie, oggi ne costa 5.000, fuori dalla portata di qualsiasi indiano». Anche il satellite digitale di Worldspace - la fallimentare avventura del finanziere sudanese-etiope Noah Samara - non ha avuto successo, ha aggiunto Sircar, nonostante che il prezzo dei ricevitori fosse molto più basso (in India Worldspace ha continuato a operare, fino al 2010, anche dopo la bancarotta della casamadre 1Worldspace, avvenuta nel 2008). Il parere di Sircar è abbastanza esplicito: «So, all the silly targets being made within Prasar Bharati or even in the ministry would require a re-examination before we push any target», ha dichiarato il CEO di Prasar Bharati.
Ormai è del tutto evidente che le residue speranze di rilanciare questa tecnologia su larga scala risiedono nelle sperimentazioni del DRM+, lo stesso tipo di modulazione adattato alle esigenze delle frequenze dell'FM. Se l'industria dell'elettronica dovesse crederci, non è neppure da escludere che l'interesse di nazioni come l'India e la Russia non si debba anch'esso risvegliare ma per il momento è tutto troppo abbozzato per potersi sbilanciare. A parte qualche annuncio relativo a chipset sul cui rendimento e sulla fattibilità in volume non sappiamo ancora nulla, all'orizzonte non c'è praticamente nulla in materia di nuovi ricevitori DRM+ (se si esclude un possibile nuovo apparecchio della cinese ChengDu NewStar e un annuncio dell'altra cinese Tecsun). Ogni mese che passa, tuttavia, va contro l'ipotesi di una modalità di digitalizzazione della radio basata sulla migrazione a modulazioni diverse dal DAB e più in generale contro il concetto stesso di broadcast digitale, ormai in aperto scontro con le possibilità di broad- e narrowcasting basate su protocollo IP. Se il DRM oggi vuole rappresentare una seria alternativa (o una efficace complementarietà) al DAB per la digitalizzazione dell'FM, deve fare molto in fretta.