26 gennaio 2013

Zattoo e Aereo, la tv on air entra nei dispositivi di Internet


Il nuovo servizio lanciato dall'operatore elvetico Zattoo è un ottimo spunto per tornare a discutere della più ampia questione riguardante l'accesso ai contenuti radiotelevisivi e multimediali, che oggi avviene in grossa parte attraverso due modalità contrapposte: le reti diffusive analogiche o digitali intese in senso "broadcast" e le reti fisse o mobili basate sui protocolli di Internet e dorsali/linee abbonato a banda larga o "broadband". Zattoo non è un provider - o meglio - un broker di contenuti facilmente classificabili. Anzi la sua proposta è decisamente ibrida: chi si collega al sito della società zurighese  ha infatti la possibilità di usufruire di contenuti televisivi che vengono normalmente diffusi via satellite, attraverso la tv terrestre o (ricordiamoci che siamo in Svizzera) via cavo. Zattoo in altre parole agisce da ponte veicolando la tv convenzionale sulla rete IP, il broadcast che diventa broadband. L'offerta, per comprensibili questioni di diritti, è strettamente limitata al territorio svizzero e alla Germania, nonché a Spagna, Danimarca, Francia, UK dove il servizio si deve pagare o non fornisce tutti i canali visibili via etere. Zattoo ha sempre combattuto strenuamente contro i vari servizi di "proxy" che consentono l'uso per così dire mascherato di servizi che effettuano un controllo sugli indirizzi IP di provenienza. Anche con questo limite, l'esperienza di Zattoo non è di quelle che troverete in giro facilmente, la Internet Tv intesa in questa maniera è ancora molto controversa, in Europa e altrove.

Oggi Zattoo introduce un servizio che renderebbe ancora più intensa - almeno qui in Italia dove una offerta abbastanza simile della torinese VCast alla fine è stata sospesa - la discussione sui diritti e la condivisione delle revenues. Gli utenti di Zattoo.com e delle nuove app per iPad (Zattoo promette di dare tutta l'assistenza necessaria per lo sviluppo di app Android e W8) possono ora registrare fino a 20 programmi preferiti trasmessi sui 100 canali visibili attraverso questa piattaforma online. Le registrazioni vengono conservate per 20 giorni. Gli abbonati paganti al servizio Zattoo HiQ, che hanno a disposizione 25 canali HD, potranno usufruire di una time machine di una settimana per rivedere tutti i programmi di questi canali e in più avranno a loro disposizione uno spazio per registrare e conservare senza limiti di tempo, 250 singoli programmi (una partita, un film, una puntata di un serial). 
La funzione di personal network recording rende sempre più somigliante Zattoo a uno dei vari operatori di Internet Tv gestiti dalle Telco o da player cosiddetti "over the top", cioè non vincolati al controllo di una rete di accesso o di uno specifico set top box. Infatti la piattaforma distributiva è la "plain" Internet, il Web così com'è.


Zattoo vous offre gratuitement et à présent un espace d'enregistrement en ligne pour 20 émissions TV.
Matchs de football, films, documentaires ou séries préférées - avec la nouvelle fonction d'enregistrement, vous pouvez facilement enregistrer et regarder quand vous le souhaitez toutes les émissions de plus de 100 chaînes diffusées par Zattoo. Il vous suffit de sélectionner les émissions sur le guide des programmes, la fonction de recherche ou le programme en cours, et de les ajouter à votre playlist personnelle. Les émissions sont disponibles pendant 20 jours après leur diffusion.
La fonction d'enregistrement est disponible sur zattoo.com et dans notre application iPhone et iPad. Nous mettons tout en oeuvre pour l'intégrer à nos applications pour Android, Windows Phone 7 et Windows 8.
Avec un abonnement Zattoo HiQ, vous disposez de fonctions d'enregistrement supplémentaires. Zattoo HiQ vous permet non seulement de regarder 25 chaînes en qualité HD, mais aussi de bénéficier, avec la fonction Recall, du "plus grand magnétoscope de tous les temps": ainsi, vous aurez accès à toutes les émissions des 7 derniers jours et à une playlist d'une durée illimitée dotée d'un espace d'enregistrement pour 250 émissions.

La società elvetica è oggi all'avanguardia in Europa per quanto riguarda la tv "on air" (terrestre o via satellite) ricevibile (e registrabile) via Internet. Ma negli Stati Uniti c'è un operatore ancora più rivoluzionario che è partito dalla città di New York lo scorso anno e al recente CES di Las Vegas ha annunciato l'intenzione di espandere il servizio a oltre venti città americane. Che cosa si è inventato Aereo? Un geniale sistema di remotizzazione di antenne televisive terrestri. Sono antenne UHF molto particolari, piccole come un francobollo. Aereo ne ha installate migliaia sul tetto del suo data center e ciascuna di queste antenne viene "affittata", a pagamento (a partire da 8 dollari al mese) agli abbonati che potranno così guardare la televisione su qualsiasi dispositivo connesso a Internet o utilizzare il sistema per registrare e conservare i propri programmi. A patto di utilizzare indirizzi IP dell'area metropolitana di New York, la stessa della copertura televisiva in altre parole. 
La scelta è un po' limitata perché a New York la tv digital on air non è come la nostra, ci saranno una trentina di canali. Ma la flessibilità è garantita. Chet Kanojia, il fondatore e CEO, nel giro di poco tempo è stato sommerso da una valanga di cause ma nel luglio scorso un giudice federale ha stabilità che il servizio è legale. L'antenna che riceve i segnali e il server che registra i programmi o li trasmette all'abbonato è praticamente come un televisore con videoregistratore sistemato in una stanza d'affitto: qualcosa che uso soltanto io. Probabilmente aiuterà anche il fatto di avere alle spalle un investitore come Barry Diller, di IAC, un magnate che ha fatto nascere Fox Broadcasting e presiedette Paramount ai tempi di Febbre del sabato sera. Lo stesso Kanojia è un grande innovatore, che è riuscito a piazzare la sua precedente società, Navic Networks, sviluppatrice di tecnologie per la gestione di campagne pubblicitarie e la misurazione dell'audience, addirittura a Microsoft, nel 2008. Dopo questa avventura sarà la volta di Bamboon che cambierà nome in Aereo quando tra gli investitori arriva Diller. L'approccio usato da Aereo e il suo momentaneo successo in tribunale hanno ringalluzzito concorrenti come FilmOn o Skitter, ma l'approccio utilizzato da Aereo è davvero unico.
E in Italia? Siamo fermi come rocce. La piazza dei contenuti digitali ci sarebbe, la propensioni degli spettatori anche, ma nessuno ha il coraggio di affrontare un mercato  e un quadro normativo dominato da monopolisti, arretratezze e incertezze. Da noi è complicato anche far arrivare operatori solo musicali come Spotify. Dobbiamo rassegnarci al nostro ruolo periferico.

25 gennaio 2013

CR-1 CommRadio, inatteso microricevitore analogico con DSP

Apre il primo di febbraio lo store on-line di un nuovo fornitore di ricevitori HF-VHF-UHF autonomi, portatili e (solo in parte) software based. Il modello "CR-1", proposto da CommRadio (ma il sito Web è registrato da AeroStream Communications, una azienda della Pennsylvania) costa solo 500 dollari, non richiede computer, è veramente piccolissimo, forse fin troppo miniaturizzato, e pur non essendo a tutti gli effetti una software defined radio così come abbiamo imparato a conoscerle, ha lo stadio di mediafrequenza realizzato in tecnica DSP. Diciamo una soluzione a metà strada tra un JRC 545 e un Tecsun basato su chip DSP SiLabs. Devo dire che mi sembra una soluzione molto interessante per il viaggio e le DXpedition sulla spiaggia. Stadio frontale simile al Palstar e demodulazione DSP. Leggendo però le specifiche mi sembra che il DSP sia ridotto al minimo ed è difficile capire se i filtri digitali sono o no personalizzabile (si parla genericamente di filtri pre-impostati ma con funzione di "override"). Probabilmente però vengono utilizzati algoritmi di filtraggio ottimizzati, a larghezza di banda fissa. A questo prezzo è interessante, se solo ci fosse qualcosa da sentire nelle onde corte. Però ci si può ampiamente consolare con le onde medie, un po' l'FM (lo step di sintonia è di 200 kHz, per la canalizzazione americana) e le VHF e UHF oltre che con le medie.

Denunciato il blogger che registra le frasi razziste da Radio Padania


Da diversi anni Daniele Sensi - prima sul suo blog poi, dal maggio del 2012, sotto l'ombrello dei blog dell'Epresso - documenta puntigliosamente, con tanto di registrazioni, le frasi apertamente razziste pronunciate ai microfoni di Radio Padania Libera, emittente che si ascolta da Pantelleria (non sto scherzando) alle Alpi. Come è successo a Massimo Tonelli, autore del blog Cartellopoli, condannato a 9 mesi per "istigazione a delinquere" per aver pubblicato le foto del danneggiamento subito da alcuni cartelli pubblicitari, vera piaga del paesaggio romano e letale ostacolo alla circolazione stradale, adesso anche Daniele Sensi è stato denunciato da un esponente leghista che accusa il blogger di aver riportato frasi mai pronunciate. Sensi, che fortunatamente nel proprio collegio di difesa ha anche un giurista esperto di diritto online come Guido Scorza, ribatte con pacatezza che tutto quello che viene pubblicato nel suo spazio è regolarmente documentato in audio. Soprattutto le frasi "mai pronunciate". Bisogna dirlo chiaramente: quello che si ascolta dall'emittente ufficiale leghista, non esente da finanziamenti pubblici, come il quotidiano organo di partito, è indegno di una democrazia. Tra conduttori e telefonate, il blog di Daniele - ma basta sintonizzarsi su una delle numerose frequenze per constatarlo di persona - riporta contenuti che riportano indietro le lancette dell'orologio alla peggiore retorica dell'Europa tra le due guerre. E certe frasi, certi toni, vengono ripetuti ogni giorno, da anni, in una litania martellante e ipnotica su cui quel partito costruisce un consenso che profuma sempre più di fanatismo. Leggete questo estratto che ho ritagliato dal lungo articolo apparso oggi sull'Espresso online in cui Daniele racconta dell'avviso di garanzia ricevuto.

"Il 16 giugno del 2008 ho sentito un assessore leghista alla Sicurezza dire che «se i rom sono finiti nei lager nazisti, se nel corso della storia non si sono fatti molto amare, qualche errore lo avranno commesso»: lo scrissi sul blog, allegando la registrazione audio.
Ho sentito un ascoltatore dire a quello stesso assessore che «i rom sono parassiti come le pulci sui cani» e ho sentito l'assessore ribattere che «se questo pregiudizio è radicato nei secoli, un motivo ci sarà: la diceria degli zingari che rubano i bambini non è una leggenda metropolitana» («no, non li rubano: li prendono in prestito, in affido», ho sentito fargli eco Salvini): lo scrissi sul blog, allegando la registrazione audio." 

La frase "se XXX viene perseguitato da secoli, qualche motivo ci sarà" è la quintessenza del discorso razzistico, il paradigma di una mentalità distorta dal pregiudizio al punto di dover ricorrere alle più risibili e insensate tautologie. "Se ti ammazzo col gas un motivo ci sarà: quindi fatti ammazzare e stai zitto". Una nazione che tollera questo tipo di retorica e questo tipo di insulti nei confronti di un essere umano è una nazione con molti problemi irrisolti e il problema più grosso è proprio il non dare minimo segno di volere affrontarlo. È inaccettabile che bambini e adolescenti italiani abbiano la possibilità di ascoltare alla radio frasi che incitano se non esplicitamente all'odio comunque al disprezzo di altri bambini e adolescenti che siedono accanto a loro nelle scuole, che giocano insieme a loro nei campetti degli oratori, che tifano per le stesse squadre di calcio. È un atto dissennato - che dovrebbe essere perseguito penalmente - instillare nelle menti più suggestionabili l'idea che possa essere una colpa, un marchio di diversità e inferiorità il solo fatto di appartenere a una comunità, avere una carnagione più scura, parlare una certa lingua, seguire certi costumi, o andare in giro con vecchi vestiti consumati addosso, senza lavarsi troppo perché nelle roulotte la doccia non c'è (e non è colpa tua se a sette anni qualcuno decide per te che devi vivere in una roulotte).
Trovo desolante che in un'Italia che si dice cattolica (religione cristiana, a quanto mi risulta), che ancora piange le morti e i soprusi subiti da diverse generazioni di migranti, ci possa essere una emittente a carattere nazionale che su scala ridotta ma con toni paurosamente simili ricorre agli stessi artifici propagandistici di Radio Milles Collines, la stazione che giusto vent'anni condizionò, con i suoi incitamenti, lo scoppio della guerra razziale in Rwanda. La mia solidarietà nei confronti di Daniele Sensi e di tutte le vittime del razzismo è totale, il mio rifiuto per una politica basata su questi messaggi irremovibile. Certe affermazioni sono una macchia sulla nostra democrazia e se non prendiamo una  posizione ferma il rischio è che diventi indelebile.

24 gennaio 2013

SDR Touch + DVB-USB = Android scanner

È più attiva che mai la comunità di sviluppatori interessata a utilizzare con ogni tipo di computer, tablet o smartphone, gli economici dispositivi USB per la sintonia di segnali DVB, FM, DAB e più in generale tutti i servizi che operano nelle bande VHF/UHF e oltre. L'ultimo hack, segnalatomi da Andrea Borgnino è SDR Touch, una applicazione per il sistema operativo Android. SDR Touch non è la prima app software defined radio per l'ambiente Google ma è la prima volta che una app viene realizzata espressamente per utilizzare una chiavetta USB basata su chiavette ("dongle") basate su chipset Realtek RTL2832U. Il vantaggio è la possibilità di ascoltare l'FM anche con dispositivi privi del chip per la ricezione radiofonica, ma ovviamente la copertura di frequenza rende particolarmente interessante questo software per il monitoraggio di servizi che non arriverebbero neppure con quei chip.
Il progetto viene descritto su XDAdevelopers e l'app si può scaricare da questo link, mentre l'autore, Martin Marinov, starebbe indagando sulle ragioni che hanno determinato la rimozione di SDR Touch da Google Play. La lista di compatibilità elenca una lunga serie di modelli e marche di chiavette e se dobbiamo dare retta ai video pubblicati su YouTube il funzionamento sembra eccezionale. È stata aperta anche una pagina Facebook per discutere di questo software che dimostra in modo davvero efficace l'incredibile flessibilità di un hardware che costa anche meno di 20 euro sugli store online.

23 gennaio 2013

Per Sabrina è ancora questione di stili

La radio è un mezzo particolarmente adatto (e adattabile) per raccontare le storie dei minimi della terra, quelli che messi insieme fanno un paio di miliardi di persone ma continuano a occupare perennemente ghetti mai illuminati dai costosi riflettori della televisione, finanche nelle sue trasmissioni di inchiesta più coraggiose. Minoranze etniche, linguistiche, religiose, comunità particolarmente remote (spesso irraggiungibili con Internet), migranti soli e perseguitati anche quando abitano in grandi aree metropolitane, moderne e "evolute". Per quasi vent'anni, prima di doversi arrendere al cancro nel 2012, Sabrina Sganga ha prestato la sua voce a questi minimi e a tutte le questioni di equità sociale, economica, ambientale, attraverso i microfoni di Controradio, emittente toscana del circuito di Popolare Network
Oggi, con il sostegno - tra gli altri - della regione Toscana, del Comune di Firenze, del Cospe e di Banca Etica, è stato istituito un premio giornalistico intitolato alla carriera di questa appassionata giornalista radiofonica e al nome del suo programma "Questione di stili". Il premio è strutturato in due sezioni, una prima dedicata ai progetti giornalistici da realizzare, indipendente dal mezzo, con l'obiettivo - si legeg nel bando - di «promuovere, incoraggiare e sostenere un progetto giornalistico legato ad una scoperta, una intuizione che merita di essere approfondita, conosciuta meglio e raccontata. Lo spirito di questo premio è riassunto nella volontà di promuovere una nuova cultura dell’informazione (e una nuova identità del giornalista o mediattivista che sia) capace di contribuire alla trasformazione virtuosa dei nostri stili di vita. Non rimanendo ancorati al carro delle parole d’ordine di moda oggi, ma tentando ancora lo sforzo di anticipare i tempi.» Una seconda sezione del Premio Sabrina Sganga è tradizionalmente dedicata ai programmi o agli articoli realizzati nell'anno precedente all'edizione del concorso, in questo caso il 2012. La scadenza fissata per sottoporre le candidature e i progetti è una data a ridosso di un giorno molto importante per chi ama la libertà: il 24 aprile 2013. La premiazione invece avverrrà il 18 maggio a Firenze, alla Fortezza da Basso, in occasione dell'evento Terra Futura.
Alla fine è il ricordo di persone come Sabrina, della loro ostinata ma tranquilla testimonianza, a restare scolpito nella memoria collettiva più dell'opulenza ostentata e volgare, dell'effimero successo finanziario che qualcuno vorrebbe spacciarci come modello universale e perfetto. Il suo bel viso di cronista coraggiosa con la cuffia sulle orecchie e il suo nome, sono quelli di tanti che non vediamo mai in faccia e che mai sentiremo chiamare.

20 gennaio 2013

BeRadio+BeMicro, Altera e Arrow "divulgano" l'SDR, che diventa commerciale


Verso la fine di febbraio dovrebbero cominciare a entrare in circolazione dei nuovi front-end per SDR radio che adottano il fattore di forma del momento, quella della "chiavetta" USB. La novità del settore arriva dagli Stati Uniti porta il marchio SDRstick, che contraddistingue i prodotti della Zephyr Engineering Inc. I minuscoli ricevitori e ricetrasmettitori SDR sfruttano una piattaforma hardware che Altera, Linear Technologies e Arrow Electronics stanno utilizzando per diffondere, per così dire, il verbo della progettazione SDR a tutti i livelli della costruzione hardware. Una strategia basata sul prodotto Altera BeMicro SDK, nato a sua volta per dimostrare la relativa facilità con cui oggi è possibile realizzare elettronica altamente personalizzata con le FPGA. Per BeMicro è stata messa a punto una daughter-board, BeRadio ed è su BeRadio che SDRstick sta sviluppando i suoi prodotti commerciali, che alla fine dovrebbero essere distribuiti nel mondo dalla stessa Arrow. I primi SDRstick disponibili dovrebbero essere un ricevitore "digital downconversion" (la conversione diretta è implementata sulla FPGA di BeMicro) per MF fino a 4 MHz e due per HF fino a 33 o 55 MHz. 

L'universo dei microfront-end per porta USB continua a dare segni di incredibile vitalità. Il giorno di Natale Alain De Carolis ha rilasciato un nuovo bundle per Macintosh con tutto il necessario per implementare un ambiente SDR GNUradio e la versione Wine del software HDSDR, in modo da poter utilizzare uno dei tanti ricevitori DVB-T USB basati su una varietà di "tuner" UHF digitali e sul processore RTL2831. Il bundle è disponibile, da DropBox, all'indirizzo in calce a questo post del blog di Alain. La nuova versione punta a risolvere alcuni problemi di compatibilità che il primo lavoro di Alain poteva dare su versioni di OS X anteriori la 10.7 e su processori Intel di generazione precedente.

SDR-radio, finalmente anche per Perseus



Con l'affermarsi delle piattaforme hardware SDR nell'ambiente radioamatoriale, i progetti software che consentono di sfruttare queste piattaforme per sintonizzarsi su segnali analogici e digitali si moltiplicano. La proliferazione delle soluzioni più diverse sta rendendo possibile una cosa che in passato non era altrettanto scontata. Inizialmente i ricevitori SDR più importanti erano quasi sempre accompagnati da un software di tipo proprietario. Rompere questo abbinamento era possibile, ma in genere la cosa era limitata a quella famiglia di front end SDR più semplici, quelli per intendersi come il SoftRock, che mettono a disposizione dell'ascoltatore la cosiddetta banda base (il segnale non demodulato) digitale da reinserire negli ingressi audio del personal computer attraverso i due segnali in quadratura I/Q. Un front end evoluto come il Perseus, interfacciato attraverso la porta USB, era in questo senso meno flessibile.


Oggi la situazione è molto diversa e la flessibilità è arrivata anche con i front end evoluti. Abbiamo un mercato di soluzioni software che rispettano una suddivisione tra front end hardware e programmi di demodulazione, ma sono possibili molti incroci. Per il Perseus è stato sviluppato Studio 1, che però funziona anche con altri front end, come l'Elad e proprio in questi giorni Simon Brown sta rilasciando i primi "test kit" del suo nuovo programma, SDR-Radio V2, che per la prima volta dopo tanti anni (la V2 rappresenta una completa riscrittura di SDR-Radio, a sua volta evoluzione di una prima SDR "console"). E' un programma molto evoluto, in linea con Studio 1 ma non commerciale: Simon Brown è stato finanziato per i suoi programmi dal produttore RFSpace e infatti finora SDR-Radio era un software molto legato a questa piattaforma. La seconda versione è invece un programma molto più universale, compatibile con numerosi front-end e pieno di funzioni interessanti, come i sei diversi VFO implementabili, due dei quali assegnabili simultaneamente al canale destro e sinistro della scheda audio, la registrazione del segnale in banda base, l'esplorazione di frequenze point and click e il controllo remoto tramite l'abbinamento console/server (ci sarà anche una seconda versione del sito SDRspace.com, utilizzato per la condivisione remota via Web dei ricevitori SDR).

Qualche novità arriva anche dal mondo dei front end tipo I/Q: una nuova applicazione SDR Windows (esisterà anche in versione Unix) uscita recentemente si chiama AetherSDR ed sviluppata da Colin Irwin, un ingegnere che vive in Svizzera a Basilea.


  cusdr mac, http://aethersdr.org/

18 gennaio 2013

Francia: le magnifiche 106 del primo DAB+. Vistosa assenza di Radio France

L'autorità audiovisiva francese, il CSA, ha pubblicato oggi la lista dei 106 editori radiofonici che saranno i primi a trasmettere nella nuova infrastruttura di radio digitale DAB+ che prenderà il via in questi mesi nelle tre aree metropolitane di Parigi (dove saranno attivi ben 7 multiplex), Marsiglia e Nizza. Secondo il CSA il prossimo passo che impegna i 106 editori riguarda la scelta dell'operateur de multiplex, cioè della società che materialmente realizzerà e gestira il multiplex di appartenenza. Alla fine del 2011 lo stesso CSA aveva lanciato un appello alle candidature di questi operatori, ma al momento non sono riuscito a identificare le società che hanno risposto o che in seguito sono state selezionate. Ogni stazione avrà due mesi di tempo per comunicare la decisione sull'operatore prescelto e se il CSA dovesse avere qualche obiezione, verrebbero concessi - così vuole la legge - altri due mesi per scegliersi un altro operatore.
La lista completa con l'allocazione dei vari multiplex si può scaricare con questo pdf dal sito CSA. Vi prego di notare un risvolto che non è di poco conto. A questo primo lancio ufficiale di una tecnologia di distribuzione che in Francia ha avuto un percorso molto accidentato, con diverse brusche inversioni di rotta, parteciperanno solo emittenti commerciali e non ci saranno neppure network privati importanti come Europe1, RMC o NRJ, la cui assenza è non meno vistosa di quella dei canali di Radio France. La radio pubblica e molti network primari non hanno mai nascosto le loro perplessità nei confronti del DAB+. Con il DAB+, insomma, la radio francese torna a un passato che ancora non conosceva monopoli e enti pubblici.

Online e pubblicamente accessibile il Catasto Agcom delle frequenze digitali italiane

Agcom ha finalmente aperto al pubblico la consultazione online del Catasto delle frequenze digitali italiane, sia televisive, sia radiofoniche. I dati per la radio DAB non mi sembrano il massimo dell'aggiornamento ma si spera che il catasto riesca a stare al passo della reale evoluzione degli impianti. C'è anche una funzione di visualizzazione su mappa. L'indirizzo è il seguente, non occorrono registrazioni o password.

(grazie a Monitor-Tv, Giorgio Guana)

17 gennaio 2013

Trentino, il DAB+ c'è, con calma. Ma lo standard entra nel public domain

Anno nuovo radio nuova per la provincia di Trento, dove sembra che finalmente si stiano muovendo le cose con la sperimentazione DAB+. Mentre la RAI ha bandito una gara che dovrebbe concretizzarsi entro i prossimi tre mesi nel nuovo impianto che prenderà il posto delle attuale a standard DAB, il consorzio DBTAA è stato il primo a inaugurare un multiplex di undici emittenti (la lista è curata da FmWorld): Radio Anaunia di Cles, Radio Digi-One di Fiavè, Radio Dolomiti di Trento, Radio Gamma di Rovereto, la versione trentina di Radio Italia Anni ’60, Radio NBC di Bolzano, Radio Primiero di Imer, Radio RTT di Trento, Radio Südtirol 1 di Bolzano, Radio Tirol di Bolzano e Radio Trentino In Blu di Trento. Al momento si aspetta, oltre alla ripartenza della RAI, anche il lancio ufficiale del terzo consorzio commerciale, Digiloc, che dovrebbe accendere sul blocco 12D. ClubDAB, che nel convegno di presentazione tenutosi qualche mese fa a Trento era apparsa molto motivata, ha già attivato il blocco 12C con i flussi DAB+ di diverse emittenti: Radio Capital, Radio Deejay, M2O, R101, Radio 24, Radio Maria, Radio Radicale, RDS. 

Continua a deludere molto la strategia di lancio di un servizio che potrebbe avere un impatto molto significativo in termini di rinnovamento dell'offerta e che invece - colpevole anche un regolamento che obbliga i titolari di licenze analogiche a rispettare la norma del "simulcast" in digitale di almeno il 50% di programmazione ordinaria. A Trento, mi riferisce il country manager Pure in Italia Giorgio Guana, i rivenditori hanno promosso la vendita di ricevitori digitali e sembra che anche senza particolari annunci da parte delle emittenti le cose siano andate molto bene (si parla di migliaia di radio vendute, cifra che in una piccola città sarebbe davvero lusinghiera). Il momento continua a essere quello che è, il clima elettorale sicuramente non ci induce a occuparci di DAB, ma non vedo nessuna traccia di quell'entusiasmo, di quella voglia di proporre cose nuove, che dovrebbe precedere il lancio di una piattaforma nuova per il pubblico italiano.

Ormai si sa che radio digitale non significa soltanto audio di buona qualità (affermazione finalmente vera con le codifiche del DAB+). Uno dei servizi alternativi più interessanti è Journaline, un radiotext evoluto che permette alle stazioni di diffondere numerose informazioni testuali strutturate (non più sequenziali) e agli ascoltatori di consultarle con maggiore immediatezza. In Germania cominciano ad arrivare le prime radio compatibili con questo servizio, già adottato da una dozzina di emittenti DAB+. Terratec ha per esempio annunciato proprio in questi giorni Noxon Journaline, una radio DAB+/FM dal prezzo accattivante, 99 euro e 90. Sempre in Germania Kenowood annuncia anche la futura disponibilità di autoradio installabili in slot formato DIN, con almeno un paio di modelli intorno ai 130-150 euro. La buona notizia per i costruttori europei è che oggi, 18 gennaio 2013, scade la validità dei brevetti depositati da Philips con la tecnologia DAB e con essi le royalties che i fabbricanti di apparecchi riceventi devono versare ai titolari della proprietà intellettuale. Probabilmente dovremo aspettarci una riduzione dei prezzi. Per la Corea, invece, i brevetti scadranno il prossimo dicembre.

05 gennaio 2013

I mille volti della radiofonia per un nuovo anno di passione da condividere

Radiopassioni entra in un altro anno di attività e come sempre in periodi come questi scatta più che la voglia il riflesso semi-involontario di volgere un duplice sguardo verso il passato e il futuro di queste pagine. Questo blog è nato per raccontare e riflettere su una passione che pur accomunando milioni di persone nel mondo, può essere considerata di nicchia. La radio è il primo mezzo di comunicazione di massa elettronico ma ciò che mi ha spinto a inventare Radiopassioni, insieme alla mia propensione naturale e professionale a interessarmi alle tecnologie, è un modo molto speciale di ascoltarla. Da molto tempo ormai, la cerchia di chi segue sulle onde corte i programmi delle emittenti internazionali e ancor di più di coloro che in virtù dei capricci della propagazione ionosferica danno la caccia, a lunga distanza, a debolissimi segnali locali è diventata molto piccola, anche rispetto all'audience radiofonica convenzionale. Chi sente di appartenere a questa nicchia continuerà a trovare in Radiopassioni uno strumento di informazione e approfondimento, compatibilmente con le mie vicissitudini personali - le risorse cari amici lettori sono quello che sono e io devo scendere a patti con la mia temporanea situazione di figlio unico di una genitrice anziana e cognitivamente compromessa - e con le questioni di un mondo (quello delle onde corte in particolare, ma più in generale di tutto il modo di fare radio)  che non essendo tutto in progressivo e irreversibile disarmo è comunque soggetto a radicali trasformazioni dentro a un contesto mediatico ricco e variegato.
Se l'hobby del radioascolto smarrisce ogni giorno che passa un po' degli ingredienti del suo indefinibile ma ancora potente fascino, la radio, per come è stata, è e sarà, continua a essere un grande argomento di discussione.  I risvolti tecnologici, politici, sociali, letterari della radiofonia non smettono di offrire  spunti e intrecci di grande spessore e tutti quelli che sviluppano, inventano, producono e ascoltano la radio continuano a credere in questo mezzo perseguendo obiettivi di qualità. Il connubio con le tecnologie e i mezzi digitali, si è rivelato poi molto proficuo, tanto nelle forme di diffusione e fruizione come nella creatività dei contenuti e dei linguaggi.  Gli abbinamenti con la musica e la letteratura, in particolare, sono un fertile terreno di coltura di nuove formule e iniziative. 
Una di queste iniziative è Giallo 24, un concorso bandito congiuntamente da Radio 24 e Giallo Mondadori che ha coinvolto  centinaia di ascoltatori invitati a sottoporre un racconto in doppia versione: una adatta alla pubblicazione in una antologia della collana mondadoriana dei mystery, l'altra molto più breve, per microscopici radiodrammi che valgono un haiku del delitto. I racconti selezionati sono stati trasmessi l'estate scorsa nella rubrica curata da Raffaella Calandra (su Facebook, "Storiacce"9. Il primo, il 7 luglio, era stato "Asparago siculo", di Salvo Figura, medico rianimatore siracusano che coltivando con ottimi risultati una verve tutta siciliana per la narrazione ironico-realistica delle sanguinarie vicende di picciotti, tra corna e ammazzatine, trova anche il tempo di collaborare con Onda Iblea, il quotidiano online del mio amico Salvo. Oggi tutte le storie di Giallo 24 escono anche in edicola con il numero 14 del Giallo "Extra" intitolato "Giallo 24 - Il mistero è in onda" (5 euro e 90), un tascabile che raccoglie, insieme ai dieci autori premiati con la messa in onda, una selezione di cinque tra le migliori opere che erano invece state scartate. 
Vi auguro buona lettura e buon ascolto di queste storie e di tutte le altre che anche nel 2013 spero di avere il piacere di condividere con voi. Grazie a tutti voi e buon anno.