Radiopassioni entra in un altro anno di attività e come sempre in periodi come questi scatta più che la voglia il riflesso semi-involontario di volgere un duplice sguardo verso il passato e il futuro di queste pagine. Questo blog è nato per raccontare e riflettere su una passione che pur accomunando milioni di persone nel mondo, può essere considerata di nicchia. La radio è il primo mezzo di comunicazione di massa elettronico ma ciò che mi ha spinto a inventare Radiopassioni, insieme alla mia propensione naturale e professionale a interessarmi alle tecnologie, è un modo molto speciale di ascoltarla. Da molto tempo ormai, la cerchia di chi segue sulle onde corte i programmi delle emittenti internazionali e ancor di più di coloro che in virtù dei capricci della propagazione ionosferica danno la caccia, a lunga distanza, a debolissimi segnali locali è diventata molto piccola, anche rispetto all'audience radiofonica convenzionale. Chi sente di appartenere a questa nicchia continuerà a trovare in Radiopassioni uno strumento di informazione e approfondimento, compatibilmente con le mie vicissitudini personali - le risorse cari amici lettori sono quello che sono e io devo scendere a patti con la mia temporanea situazione di figlio unico di una genitrice anziana e cognitivamente compromessa - e con le questioni di un mondo (quello delle onde corte in particolare, ma più in generale di tutto il modo di fare radio) che non essendo tutto in progressivo e irreversibile disarmo è comunque soggetto a radicali trasformazioni dentro a un contesto mediatico ricco e variegato.
Se l'hobby del radioascolto smarrisce ogni giorno che passa un po' degli ingredienti del suo indefinibile ma ancora potente fascino, la radio, per come è stata, è e sarà, continua a essere un grande argomento di discussione. I risvolti tecnologici, politici, sociali, letterari della radiofonia non smettono di offrire spunti e intrecci di grande spessore e tutti quelli che sviluppano, inventano, producono e ascoltano la radio continuano a credere in questo mezzo perseguendo obiettivi di qualità. Il connubio con le tecnologie e i mezzi digitali, si è rivelato poi molto proficuo, tanto nelle forme di diffusione e fruizione come nella creatività dei contenuti e dei linguaggi. Gli abbinamenti con la musica e la letteratura, in particolare, sono un fertile terreno di coltura di nuove formule e iniziative.
Una di queste iniziative è Giallo 24, un concorso bandito congiuntamente da Radio 24 e Giallo Mondadori che ha coinvolto centinaia di ascoltatori invitati a sottoporre un racconto in doppia versione: una adatta alla pubblicazione in una antologia della collana mondadoriana dei mystery, l'altra molto più breve, per microscopici radiodrammi che valgono un haiku del delitto. I racconti selezionati sono stati trasmessi l'estate scorsa nella rubrica curata da Raffaella Calandra (su Facebook, "Storiacce"9. Il primo, il 7 luglio, era stato "Asparago siculo", di Salvo Figura, medico rianimatore siracusano che coltivando con ottimi risultati una verve tutta siciliana per la narrazione ironico-realistica delle sanguinarie vicende di picciotti, tra corna e ammazzatine, trova anche il tempo di collaborare con Onda Iblea, il quotidiano online del mio amico Salvo. Oggi tutte le storie di Giallo 24 escono anche in edicola con il numero 14 del Giallo "Extra" intitolato "Giallo 24 - Il mistero è in onda" (5 euro e 90), un tascabile che raccoglie, insieme ai dieci autori premiati con la messa in onda, una selezione di cinque tra le migliori opere che erano invece state scartate.
Vi auguro buona lettura e buon ascolto di queste storie e di tutte le altre che anche nel 2013 spero di avere il piacere di condividere con voi. Grazie a tutti voi e buon anno.
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