05 giugno 2008

Planet Rock si salva, RockFM no

C'erano diversi punti in comune tra Planet Rock, stazione radio DAB britannica e RockFM, stazione FM milanese. Innanzitutto la musica rock. Per entrambe, poi, era stata annunciata la chiusura. Ma una differenza c'è, e grossa. Rock FM, in effetti, ha chiuso i battenti malgrado le proteste rivolte alla proprietà il gruppo Mondadori (cioè in un certo senso il governo italiano). Planet Rock invece si è salvata e continuerà a trasmettere.
Il canale rock digitale inglese era in predicato di sparire dallo scorso febbraio, quando GCap annunciò il suo disinvestimento dal DAB della rete Digital One, con cessione delle sue quote ad Arqiva, proprietaria degli impianti di trasmissione. Con l'occasione GCap aveva fatto sapere che due canali, quelli dedicati al jazz e al rock, sarebbero stati eliminati.
Invece all'ultimo minuto è apparso un white rider, un cavaliere bianco salvatore. Il cavaliere veste i panni di Malcolm Bluemel, imprenditore e grande appassionato di rock e radiofonia. Bluemel, che oggi gestisce una società di servizi consolari e visti per passaporto, ha 55 anni e sta cercando di organizzare per agosto una "reunion" dei DJ di Radio Luxembourg. "Quando Harold Wilsono annunciò che avrebbe fatto chiudere le stazioni pirata, sono stato il primo a scendere in piazza," ha dichiarato riferendosi ai sequestri che hanno falcidiato le stazioni offshore a fine anni Sessanta. L'operazione di cessione è avvenuta a costo nominale, ma Bluemel ha ricevuto supporto e denaro da alcune star del glorioso passato del rock, tra cui Tony Iommi dei Black Sabbath e Ian Anderson dei Jethro Tull. Trovate i particolari sul sito Save Planet Rock. Missione compiuta

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