In questi giorni la famosa Scuola Normale di Pisa ha organizzato nel corso del suo annuale Simposio, un evento celebrativo alla memoria dello storico Arnaldo Momigliano, una delle figure più nobili del nostro passato recente. Perseguitato dalle leggi razziali del '38 (quelle che oggi vogliono farci passare come unica "caduta di stile" di un regime che prima e dopo il 1938 fu violento e carcerario), Momigliano si rifugiò a Londra, diventando una delle voci dei famosi microfoni della BBC in tempo di guerra. Sul foglio online La Voce di Fiore - il riferimento è a Gioacchino da Fiore, teologo calabrese del XII secolo - ho trovato una cronaca di questo evento in cui viene riportato dalla Repubblica di sabato il breve articolo di Riccardo Di Donato, lo studioso che nella casa londinese di Momigliano (il quale vi morì nel 1987) ha rinvenuto i testi di trenta di quei discorsi radiofonici, gran parte dei quali inediti. All'indirizzo della Voce di Fiore trovate sempre dalla Repubblica, uno di questi discorsi. Inserisco qui anche il testo di presentazione del convegno che ho trovato sul sito della Normale.
In memoria di Arnaldo Momigliano.
La presentazione di Salvatore Settis
Fra le figure di primissimo piano che la Normale ha avuto il privilegio e la fortuna di ospitare fra le sue mura, quella di Arnaldo Momigliano è non solo fra le più influenti e celebrate, ma anche fra le più studiate. Tanta era, infatti, la venerazione di cui era circondato, tanta la forza della sua presenza intellettuale e morale di protagonista, testimone e interprete del suo secolo, che la sua morte nel 1987 subito generò una straordinaria messe di studi e di pubblicazione di inediti, con un flusso che continua ininterrotto fino ad oggi. E che fino ad oggi, per chiunque lo abbia conosciuto, non può che configurarsi come la prosecuzione di un dialogo con lui: tanto era infatti il vigore del suo pensiero, tanto il fascino di una lucidità intellettuale accompagnata alla sua cultura impareggiabile, che la sua scomparsa a 79 anni ci apparve, e ancora ci appare, non solo ingiusta ma precoce. Era perciò impensabile, nel costruire il progetto di questa giornata a lui dedicata, riproporre una valutazione complessiva del suo percorso biografico.
E’ per questo che, coi colleghi Carmine Ampolo e Riccardo Di Donato, abbiamo pensato piuttosto di proporvi oggi la trama di un discorso che si muova fra due dimensioni: la rievocazione, affidata a testimoni illustri e a lui cari come Giuseppe Giarrizzo e Glen Bowersock, e alcune dimensioni del suo lavoro interrotto che devono premerci perché particolarmente rappresentative del suo impegno di intellettuale e di cittadino: Carmine Ampolo ci parlerà così di un tema che ebbe per lui importanza centrale, l’assidua riflessione sul rapporto fra studi classici e studi biblici; Antonella Soldani rintraccerà il percorso di un non-finito cantiere sugli Aspetti del giudaismo ellenistico , di cui restano importanti inediti; Riccardo Di Donato, infine, ci offrirà il profilo di un Momigliano scacciato dalla patria dalle infami leggi razziali (delle quali abbiamo in questa Scuola ricordato il 2 ottobre il 70° anniversario), ma in continuo dialogo con l’Italia attraverso Radio Londra nel 1941-45. A ciascuna relazione seguirà una discussione: ai discussants Fulvio Tessitore, Lellia Cracco Ruggini, Adriano Prosperi, Glenn Most, Daniele Menozzi toccherà dunque il compito di ripercorrere, da una prospettiva diversa, le stesse tematiche, arricchendole di nuovi aspetti.
A Pisa Simposio testi inediti - Saranno presentati anche alcuni dei testi inediti di propaganda antifascista scritti da Arnaldo Momigliano e letti dal '41 al '45 a Radio Londra in occasione oggi a Pisa di Simposio 2008, il tradizionale convegno che celebra l'anniversario della fondazione della Scuola Normale superiore, nata per 'decreto' napoleonico il 18 ottobre 1810. Proprio a Momigliano, che dal 1964 fino alla morte ha tenuto un seminario alla Normale, e' dedicato il Simposio 2008. E' stato il professor Riccardo Di Donato, dell'Universita' di Pisa, a rinvenire le 30 conferenze che lo storico italiano scrisse per la popolare trasmissione della Bbc negli anni del proprio esilio.***
Un pensiero che non muore
di Riccardo Di Donato
Nel luglio del 1999, le soffitte della casa londinese di Arnaldo Momigliano hanno restituito manoscritti e dattiloscritti di trenta interventi dello storico dell’antichità esule a Oxford, composti tra il 1941 e il 1945, per le trasmissioni di propaganda di Radio Londra, cui collaboravano gli esponenti del movimento antifascista Free Italy - Libera Italia, in cui erano attivi, tra gli altri, Umberto Calosso, Elio Nissim, Ruggero Orlando e i fratelli Paolo e Piero Treves.
Di questi trenta testi, tre soltanto erano noti, in quanto conservati negli Archivi della BBC, compresi nell’inventario reso pubblico nel 1976 e quindi pubblicati in Belfagor con il titolo Conversazioni sul nazismo, subito dopo la morte di Momigliano, alla fine del 1987.
I testi permettono di apprezzare un aspetto non conosciuto della personalità dello storico piemontese e ci fanno leggere in forma diretta l’espressione di quei pensieri sul presente, che andavano finora cercati in filigrana entro gli scritti di storia antica, in particolare in quelli composti nel medesimo periodo, pervenuti in modo frammentario e in massima parte concentrati intorno al tema del libro che Momigliano non arrivò a scrivere, negli anni dell’esilio, su Pace e libertà nel mondo antico.
L’insieme degli interventi a Radio Londra viene presentato per la prima volta nella celebrazione pisana del centenario dello storico, presso la Scuola Normale Superiore, come contributo alla comprensione della progressiva maturazione del suo pensiero sul presente e sul reale.
6 commenti:
Il
Regio Decreto che nel 1938 ha fatto lo sgambetto allo "stile"del benemerito governo di allora. Lo ha diffuso "Radioanch'io" il 26 gennaio 2001, vigilia della prima Giornata della Memoria celebrata nel nostro Paese.
E' uno stralcio: la trasmissione integrale è ascoltabile in streaming nell'
archivio Rai e scaricabile in .mp3 qui
.
Ringrazio la cara amica di RP che mi ha trasmesso i riferimenti audio citati nel commento precedente (qualche inghippo di Blogger le ha impedito di postare direttamente). A proposito di leggi a tutela della memoria volevo segnalare il lungo articolo di Timothy Garton Ash apparso ieri su Repubblica con il riferimento al sito di Liberté pour l'Histoire. E' un articolo "forte", destinato a far discutere. La questione posta da Garton Ash è l'opportunità di imporre ex lege, con discussione parlamentare, il dovere di condannare atti abominevoli come la Shoa, il genicidio armeno e, ahimé, infiniti altri. L'autore non mette evidentemente in discussione la natura perversa di questi abominii, ma contesta l'intenzione del legislatore che come conseguenza dei suoi divieti finisce per imporre allo storico quello che deve scrivere.
ciao Andrea, prendo la palla al balzo e, parlando di Radio Londra, chiedo una cosa: c'è qualcuno che è in grado di decifrare il messaggio di Radio Londra presente qui?
http://www.radio.rai.it/storiadellaradio/index.cfm?candidato=storia2.cfm&switch=
Discutendo tempo fa con Filippo Sinagra, il grande esperto di crittografia (o forse ero io che glielo segnalavo), è emersa una pubblicazione di una studiosa credo fiorentina, che aveva pubblicato una dettagliata antologia dei messaggi in codice di Radio Londra. A me sembra di averne parlato qui su RP, ma forse mi sbaglio. Una pubblicazione peraltro molto rara, mi pare curata dalla Farnesina. Devo cercarvi i riferimenti, ma ora non posso. Non escludo che alcuni documenti si trovino in possesso della mia famiglia acquisita, per il ruolo che il nonno di mia moglie, Alfredo Pizzoni, ebbe nella Resistenza e in particolare nei rapporti con gli Alleati. Anche questo è un dubbio che andrebbe in qualche modo approfondito: se non sbaglio parte di quei documenti è già stato donato all'Istituto storico della Resistenza.
Buon giorno,
sono allieva al terzo anno della Scuola di Teatro 'Quelli di Grock' di Milano.
Stiamo lavorando sul testo 'Il diario di Anne Frank' e sulla resistenza italiana..
Stiamo cercando in ogni dove registrazioni del Colonnello Buonasera, Harold stevens e in generale discorsi di speakers di Radio Londra negli anni di resistenza alla seconda guerra mondiale. Il materiale setacciato online è purtroppo imparziale e riguarda pressochè esclusivamente i Messaggi Speciali..
Mi chiedevo se aveste da consigliarmi una fonte o poteste inviarmi del materiale, siamo disperati. In particolare mi interesserebbe il discorso del colonnello Harold Sevens che vi ricopio qui sotto.
Grazie mille dell'attenzione,
e spero possiate aiutarmi.
Isabella Perego.
H. Stevens, Listener All., "Short Italian News Comment" 269, 22 aprile 1941, 22.40 (Bbcn s.I.b. 5).)
« Buona sera.
Due mesi di arresto e mille lire di multa colla condizionale: è questo il prezzo, per ogni cittadino italiano incensurato, dell'abbonamento alle trasmissioni di Radio Londra, oltre al canone annuale dell'EIAR e all'eventuale confisca dell'apparecchio, se questo è di proprietà del nostro ascoltatore. Il prezzo è caro, ne conveniamo, ma non siamo noi a trarne profitto; e, d'altronde, il numero crescente dei nostri ascoltatori dimostra quanto siano vaste le categorie di italiani che affrontano questo rischio per ascoltarci.
Non vi è esortazione della stampa o delle autorità fasciste, non vi è minaccia di pene, non vi è sanzione effettiva che possa circoscrivere o fermare questo continuo allargarsi della massa di nostri ascoltatori in Italia. Nel Nord e nel Mezzogiorno, nel centro e nelle isole, nelle città e nelle campagne, in montagna o sul mare, non vi è un centro abitato nel quale la voce di Radio Londra non sia ascoltata; furtivamente eppure con intensa attenzione, colla emozione di fare ciò che è proibito e di preservare qualche cosa di caro.
In ogni grande casamento cittadino, a una data ora del giorno o della sera, vi è almeno una radio il cui altoparlante parla sommesso come un sussurro. È l'ora di Radio Londra: e il capo-fabbricato non deve sapere, per quanto, forse, sia occupato ad ascoltare anche lui.
Si mandano i bambini a letto; perché non parlino l'indomani a scuola e qualcuno faccia la spia al maestro, e il maestro faccia la spia al fiduciario rionale. Se una visita batte alla porta, la radio viene spenta di colpo. Si spengono i lumi a volte; come se l'oscurità dovesse attutire il suono; si ascolta alla cuffia; si adoperano antenne portatili orientandole in modo da favorire la ricezione ed eliminare le rumorose interferenze delle stazioni fasciste; e quando si può ascoltare perfettamente il segnale è come un trionfo.
Lo stesso avviene nei piccoli centri rurali dove il radioamatore, coraggioso e ammirato, è, magari, uno solo; e tutti sanno chi è; e nessuno lo dice; e tutti attendono da lui notizie: le vere notizie, i ragionamenti politici, i veri ragionamenti. Forse è l'albergatore, forse il farmacista, forse il dottore; comunque, una persona fiera di compiere un atto di coraggio e di intelligenza che lo distingue dal gregge di coloro che non osano e coi quali, nel giorno delle celebrazioni, egli è costretto a confondersi indossando la stessa uniforme nera e lo stesso berretto alla tedesca. Il maresciallo dei carabinieri lo sa; ma sorride sornione, pensando che forse non è lontano il giorno in cui questi isolati detteranno legge.
Questo fenomeno generale e profondo inquieta il regime fascista, perché forse è l'unica forma di protesta possibile contro il regime. Protesta muta, anche se non sorda; spontanea, anche se inorganica; concorde, anche se sgorga da sentimenti diversi e contrastanti; vasta, anche se composta da elementi individuali; e progressivamente sempre più vasta, più concorde, più spontanea.
Non è merito nostro, di noi che lavoriamo giorno e notte qui a Londra per informare il pubblico italiano di quanto avviene nel nostro paese e nel mondo: noi cerchiamo soltanto di avvicinarci alla realtà dei fatti, e di ragionare con sincerità e buon senso. Ma sappiamo che l'Italia ha sete di verità e di senso comune; e non è possibile allontanare dall'acqua le labbra degli assetati.
Due mesi di arresto e mille lire di multa sono troppo pochi per questi imputati; e di più sarebbe troppo per i giudici.
Buona sera. »
Isabella, se devo inviare qualcosa o contattarla avrei forse bisogno di un recapito! Non sono un archivista ma in questi casi l'unica speranza di recuperare materiali sonori è quella di risalire alla fonte. Le tecnologie di registrazione nel 1941 erano quelle che erano e considerando che l'ascolto di Radio Londra era severamente perseguito, non sarà facile reperire documenti sonori incisi qui in Italia. Bisogna in altre parole rivolgersi direttamente alla BBC. E' quello che ha fatto la studiosa Maura Piccialuti Caprioli per la realizzazione del suo lavoro "Radio Londra 1939-1945. Inventario delle trasmissioni per l'Italia". In rete ho trovato un riferimento a 14 bobine conservate a Londra e una bobina conservata invece al Centro Studi Piero Gobetti di Torino. I riferimenti sono contenuti in questa pagina degli Archivi dei Beni Culturali.
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