C'è una radio-grancassa, spregiudicata e arrogante. Asservita, funzionale ai poteri che la sfruttano sapientemente, disinvoltamente per coprire le proprie malefatte e cercare di esaltare i loro pochi, discutibili meriti. E c'è una radio scomoda, tanto più temibile quanto più flebile, che del potere cerca invece di smascherare le malefatte e denunciare gli abissali difetti. A questa radio scomoda, alla "radio dei poveri cristi", come la definiva Danilo Dolci, in Sicilia, nel 1970, il Festival della Creatività di Firenze ha dedicato in questi giorni una mostra scarna ed essenziale - "Freequencies" - e il convegno "Revolution will not be televised", organizzato da Tiziano Bonini, che ho avuto la grande fortuna di seguire ieri pomeriggio alla Fortezza di Basso.
Tre interventi dedicati ad altrettante stazioni scomode, nonviolente ma rivoluzionarie, messe a tacere con il bavaglio della legge, le irruzioni dei "guardiani dell'ordine pubblico", perfino con la polvere da sparo delle cave di pietrisco, come ha spiegato (sarcastico e disincantato come solo un siciliano di Cinisi sa essere) Salvo Vitale, il compagno di strada di Peppino Impastato a Radio Aut. Peppino, fatto saltare in aria trenta anni fa ai piedi del tempio di Segesta, per le sue coraggiose trasmissioni di satira antimafiosa.
Altri bombardamenti, quelli decisi dalla NATO contro il regime di Milosevic, hanno rischiato di toglierci Radio B92 di Belgrado, che già aveva dovuto subire, ripetutamente, la museruola del dittatore serbo. Fantastico racconto quello di Veran Matic, fondatore e direttore di Radio B92, oggi lanciatissima nell'ufficialità della giovane emittenza commerciale serba, ma ancora impegnata a preservare lo spirito ribelle dei suoi linguaggi in una strategia multimediale (tra radio e tv, Internet giornali e libri) che dovremmo studiare a fondo qui nel ricco occidente.
E infine la scomoda Radio GAP, la stazione del movimento antagonista, protagonista, a Genova nel 2001, di uno dei tanti momenti bui della nostra democrazia. Lorenzo Galeazzi ha ripercorso i momenti vissuti all'interno degli studi improvvisati del Global Audio Project (la sigla non c'entrava assolutamente con i Gruppi Armati Proletari di quasi trent'anni prima). La frequenza pirata degli 88 e 3, gli stream Internet ripresi da un gruppetto di radio libere italiane e alla fine i colpi della polizia sulla porta bloccata alla bell'e meglio, sfondata come un'altra porta famosa e movimentista, quella della bolognese Radio Alice.
I tre relatori hanno offerto allo sparuto pubblico del convegno, pochi rappresentanti della folla che gremiva uno sterminato padiglione Spadolini, una appassionata lezione di storia e linguaggio della radio. L'ho registrata in MP3 e la potete trovare qui, anche se non posso giurare sulla qualità di un sonoro perturbato dal Larssen. Roberto Del Bianco, co-fondatore di PeaceLink e lettore di RP, ha videoregistrato tutto l'evento per diffonderlo, nei prossimi giorni, attraverso il suo sito multimediale (spero ci sia presto occasione per ricambiare quella birra, Roberto).
Con Tiziano Bonini, che doveva rientrare a Milano subito dopo il convegno e ha avuto la cortesia di darmi uno strappo, abbiamo passato altre tre ore a parlare di radio. Ricordo che Tiziano, oltre a insegnare allo IULM, in questo momento è impegnato con la regia di Amnèsia su Radio Due. La storia di Matteo Caccia e della sua personale lotta con una memoria tutta da riconquistare dopo la traumatica "amnesia retrograda globale" che lo ha colpito, sta andando benissimo e lo spazio quotidiano delle 12.15 verrà prolungato fino all'estate, per la gioia di un pubblico che secondo Tiziano sta seguendo con incredibile partecipazione il diario radiofonico-internettiano di Matteo. E' stato molto interessate ascoltare la descrizione del lavoro ("artigianale" lo definisce il regista) che ogni giorno la piccola squadra di Amnèsia deve realizza per mettere in onda - in diretta! - un programma che promette di diventare un caso anche nel 2009. Andatevi a leggere la già nutrita rassegna stampa accumulata in queste prime settimane. Complimenti, scomodi artigiani della radio.
Tre interventi dedicati ad altrettante stazioni scomode, nonviolente ma rivoluzionarie, messe a tacere con il bavaglio della legge, le irruzioni dei "guardiani dell'ordine pubblico", perfino con la polvere da sparo delle cave di pietrisco, come ha spiegato (sarcastico e disincantato come solo un siciliano di Cinisi sa essere) Salvo Vitale, il compagno di strada di Peppino Impastato a Radio Aut. Peppino, fatto saltare in aria trenta anni fa ai piedi del tempio di Segesta, per le sue coraggiose trasmissioni di satira antimafiosa.
Altri bombardamenti, quelli decisi dalla NATO contro il regime di Milosevic, hanno rischiato di toglierci Radio B92 di Belgrado, che già aveva dovuto subire, ripetutamente, la museruola del dittatore serbo. Fantastico racconto quello di Veran Matic, fondatore e direttore di Radio B92, oggi lanciatissima nell'ufficialità della giovane emittenza commerciale serba, ma ancora impegnata a preservare lo spirito ribelle dei suoi linguaggi in una strategia multimediale (tra radio e tv, Internet giornali e libri) che dovremmo studiare a fondo qui nel ricco occidente.
E infine la scomoda Radio GAP, la stazione del movimento antagonista, protagonista, a Genova nel 2001, di uno dei tanti momenti bui della nostra democrazia. Lorenzo Galeazzi ha ripercorso i momenti vissuti all'interno degli studi improvvisati del Global Audio Project (la sigla non c'entrava assolutamente con i Gruppi Armati Proletari di quasi trent'anni prima). La frequenza pirata degli 88 e 3, gli stream Internet ripresi da un gruppetto di radio libere italiane e alla fine i colpi della polizia sulla porta bloccata alla bell'e meglio, sfondata come un'altra porta famosa e movimentista, quella della bolognese Radio Alice.
I tre relatori hanno offerto allo sparuto pubblico del convegno, pochi rappresentanti della folla che gremiva uno sterminato padiglione Spadolini, una appassionata lezione di storia e linguaggio della radio. L'ho registrata in MP3 e la potete trovare qui, anche se non posso giurare sulla qualità di un sonoro perturbato dal Larssen. Roberto Del Bianco, co-fondatore di PeaceLink e lettore di RP, ha videoregistrato tutto l'evento per diffonderlo, nei prossimi giorni, attraverso il suo sito multimediale (spero ci sia presto occasione per ricambiare quella birra, Roberto).
Con Tiziano Bonini, che doveva rientrare a Milano subito dopo il convegno e ha avuto la cortesia di darmi uno strappo, abbiamo passato altre tre ore a parlare di radio. Ricordo che Tiziano, oltre a insegnare allo IULM, in questo momento è impegnato con la regia di Amnèsia su Radio Due. La storia di Matteo Caccia e della sua personale lotta con una memoria tutta da riconquistare dopo la traumatica "amnesia retrograda globale" che lo ha colpito, sta andando benissimo e lo spazio quotidiano delle 12.15 verrà prolungato fino all'estate, per la gioia di un pubblico che secondo Tiziano sta seguendo con incredibile partecipazione il diario radiofonico-internettiano di Matteo. E' stato molto interessate ascoltare la descrizione del lavoro ("artigianale" lo definisce il regista) che ogni giorno la piccola squadra di Amnèsia deve realizza per mettere in onda - in diretta! - un programma che promette di diventare un caso anche nel 2009. Andatevi a leggere la già nutrita rassegna stampa accumulata in queste prime settimane. Complimenti, scomodi artigiani della radio.
2 commenti:
Roberto ha appena pubblicato la registrazione video del convegno e una pagina di fotografie. Ecco il suo messaggio:
"Ricordando ancora con vivo piacere l'incontro a Firenze di domenica scorsa, segnalo che è adesso online il video autoprodotto, corredato da un breve articolo e da alcune foto, nel mio sito multimediale "Delbia Multimedia".
Trovate tutto su:
http://delbia.homelinux.net/videobox/?p=95
(N.B. Perdonate i possibili rallentamenti al flusso dei dati, il sito è su un PC un po' datato e l'ADSL è quella casalinga senza troppe pretese...)"
Sono l'autore del video di cui sopra e devo segnalare un cambiamento: è arrivato un nuovo dominio per il mio sito pertanto l'indirizzo web della pagina è cambiato!
Trovate tutto su http://media.delbia.it e ovviamente l'articolo in questione (con video e foto) si è spostato qua:
http://media.delbia.it/?p=95
Buona visione!
Posta un commento