Musicare la Commedia? Farne cantare le anime ancora più di quanto sia stato possibile con quell'irripetibile lingua? Due domeniche fa, intervenendo sul Domenicale del Sole 24 Ore, Vittorio Sermonti parlava del ruolo della musica nelle tre cantiche. O forse soprattutto in una cantica, il Purgatorio, che, scriveva Sermonti, ha una sorta di sua "soundtrack". Ma in realtà i riferimenti alla musica, ai suoni, anche se più nascosti, si ritrovano lungo tutto il percorso del poeta. Il breve, ma densissimo articolo, anticipava Il Canto delle Anime, "Voci e suoni nella Commedia di Dante" le tre serate che il Sermonti lector Dantis terrà a Lugano a partire da domani, in Cattedrale, affiancato dall'ensemble More Antiquo e con le musiche del maestro italiano Giorgio Battistelli. Tre serate che si annunciano imperdibili per i lettori di Dante, gli amanti della musica antica e le ripercussioni di questo "corpus" vischioso e poderoso sulla musicalità contemporanea. Non mi sarà possibile esserci, Lugano è a un tiro di schioppo e come sapete mi è molto cara, ma ho troppi stupidi impegni. Per fortuna, RTSI riprenderà in grande stile l'evento, ritrasmettendolo via radio (e in streaming su Internet) e in Web casting attraverso il servizio Auditorio di Rete Due. Purtroppo non ho trovato online l'articolo di Sermonti (ho solo l'anacronistico ritaglio su carta), in compenso il sito della RTSI pubblica una sua bella intervista. Tutto il materiale sull'evento lo trovate qui. Quello che segue è un estratto del testo di presentazione.
Il Canto delle anime prende le mosse dalla riflessione sul ruolo che Dante Alighieri riserva alla musica sacra nella Divina Commedia. Le citazioni e i riferimenti sono estremamente rari sia nell’Inferno sia nel Paradiso dove, essendo luogo della ‘gloria eterna’, ci si sarebbe attesi ambientazioni e richiami a cori angelici o tipologie di figure e situazioni simili. Dante colloca, invece, la musica nel Purgatorio, e la sceglie quale ‘colonna sonora’ del suo viaggio attraverso le cornici del Purgatorio vero e proprio, passando nella divina foresta dell’Eden e in cima alla sacra montagna, lungo il cammino che lo condurrà al Paradiso. Si tratta di musica che rievoca esperienze di musica terrestre inerenti alla prassi del canto liturgico. Musica che Dante affida con precisione e conoscenza perfetta alle anime che, attraverso il canto, realizzano la prospettiva di un recupero e di una progressiva purificazione della loro memoria, entro un disegno poetico-musicale al quale il ‘sommo poeta’ conferisce l’aspetto di un immenso ‘dramma liturgico’. Il progetto - nato da un’idea dello studioso di letteratura italiana Gianfranco Freguglia e dal musicologo Giovanni Conti - trova realizzazione nella collaborazione sinergica di due protagonisti assoluti delle materie toccate: Vittorio Sermonti, dantista di fama internazionale e More Antiquo, formazione vocale elvetica da un ventennio sulla scena concertistica. La strutturazione di tre serate sviluppa un ‘viaggio sonoro’ la cui potenza evocativa e visionaria viene ulteriormente esaltata dalla musica scritta per l’occasione da Giorgio Battistelli, musica che aprirà la prima serata, evocando l’Inferno, e chiuderà la terza serata anticipando il Paradiso.
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