In passato avevo raccontato dei piccoli impianti utilizzati da diverse parrocchie italiane per diffondere la messa sulle frequenze assegnate ai radiomicrofoni. Sul piano regolatorio sono "servizi" innocui ma un po' borderline, che si annidano negli interstizi della legge e sperano di passare inosservati. Non è stato così per la parrocchia di Spongano, piccolo comune del salentino, il cui impianto è stato oscurato perché non autorizzato. In una cronaca che sa di Don Camillo e Peppone (a ruoli rovesciati, visto che qui il parroco tace e il sindaco protesta), LeccePrima racconta così la vicenda, lasciando aperto il dubbio che l'improvvisata emittente religiosa utilizzasse una frequenza FM.
La radio parrocchiale fuorilegge e... I "miscredenti"
La radio parrocchiale forse è fuorilegge. Sembra il titolo di una puntata di “Scherzi a parte”, e, invece, è la constatazione fatta dalla Polizia Postale, che ha sequestrato una piccola antenna posizionata sul tetto della chiesa madre di Spongano, il piccolo comune dell’entroterra salentino. Il trasmettitore radiofonico religioso, che da circa tre mesi mandava in onda ad ogni ora le messe parrocchiali, finisce dunque oscurato perché privo delle dovute autorizzazioni. Colpevoli dell’abuso sarebbero il parroco, don Vito Catamo, e il sindaco, Luigi Zacheo, finiti vittime di un esposto alla procura della Repubblica di Lecce.
Il parroco non ha commentato. Il sindaco, invece, ha affidato la propria replica ad un manifesto affisso sui muri del paese, dove rivolgendosi ai concittadini, specifica che l’esposto è un gesto col quale “si è voluto colpire i vostri interessi”. I toni di accusa sono aspri e smuovono accenti da “nuova crociata”: “C’è stato un esposto alla procura da parte di alcuni miscredenti personaggi di Spongano che ha prodotto la chiusura temporanea della trasmissione delle funzioni religiose”. Continua il manifesto: “Questi invertebrati sono degli irresponsabili che arrecano solo disagio a tutti voi concittadini. È questa la nuova politica che si vuole fare a Spongano!”. E conclude, rivolgendosi direttamente ai “miscredenti”: “Basta! Fermatevi! Lo so che siamo in campagna elettorale, ma nulla può giustificare un atto così spregevole”. Resta, però, da capire, al di là delle querelle politiche, perché si sia scelto di aprire una radio senza le autorizzazioni necessarie.
1 commento:
Il sindaco di Spongano ha una visione tutta particolare della lingua italiana.
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