Recentemente, la Firenze University Press ha pubblicato un volume dedicato all'Approdo, il programma radiofonico, poi affiancato da una rivista e da un programma televisivo, che per un trentennio, dal 1945 al 1977, ha profondamente segnato il panorama culturale italiano. Domani, venerdì 22 febbraio (ho trovato la notizia sul portale Italradio), il volume viene presentato alla sede RAI di Firenze, nell'ambito dell'incontro Comunicazione, cultura, economia organizzato dalla RAI
L'Approdo: storia di un programma radiofonicoVenerdì 22 febbraio 2008 la Prof.ssa Anna Dolfi presenterà il volume "L'Approdo. Indici, copioni, lettere" nell'ambito dell'incontro Comunicazione, cultura, economia: dagli anni dell'Approdo ai giorni nostri organizzato dalla RAI.Luogo: Rai - Radio Televisione ItalianaLargo Alcide De Gasperi 1Firenze - FIData: 22/02/2008Orario: 15.00Interverranno:- Nicola Cariglia, Direttore Sede Rai per la Toscana- On. Riccardo Nencini, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana- Pasquale Santoli, Responsabile documentazione TV e RF- Anna Dolfi, Università di Firenze- Maria Carla Papini, Università di Firenze- Mario Domenichelli, Università di Firenze- Angela Frati, Università di FirenzeUna giornata dedicata a uno dei programmi radiofonici più importanti del secolo scorso, un esempio di incontro tra cultura e comunicazione.Dal recupero della storia di questo programma, a cui si affiancò anche una rivista coordinata dalla determinante figura di Carlo Betocchi, è nato il volume pubblicato da Firenze University Press "L'Approdo. Indici, copioni, lettere".La pubblicazione è un'edizione anastatica del primo numero della rivista e il cd-rom in allegato propone tutti gli indici e i copioni rimasti delle trasmissioni, oltre alla schedatura e ai regesti di contenuto dell'intera corrispondenza.Un omaggio a un trentennio fervido di cultura ed entusiasmo intellettuale.
Dalla scheda del volume leggo che:
Nel dicembre del 1945 cominciarono presso la sede Rai di Firenze le trasmissioni dell'"Approdo". Il programma radiofonico (uno dei più importanti nell'Italia del tempo) sarebbe andato in onda fino al 1977, affiancato, a partire dal '52, da una rivista, e dal '63 al '72 da una trasmissione televisiva. Imponente e di grande importanza il numero dei collaboratori delle tre, parallele 'imprese' culturali, che vedevano al loro centro, con ruolo di guida e organizzazione, la figura determinante di Carlo Betocchi. Pure, nonostante l'importanza, anche l'avventura dell'"Approdo" era destinata a finire. Interrompendo le trasmissioni e la pubblicazione della rivista, un'intera élite culturale prendeva atto non solo di difficoltà oggettive, ma di una crisi di fiducia e di impegno dinanzi a mutamenti ormai irreversibili nel paese. Eppure - proprio perché "L'Approdo" si era battuto per una linea destinata a divenire minoritaria col trionfo della nuova società mediatica - appare particolarmente significativo il recupero della sua storia e la ricostruzione, tramite voce, carta, immagini, di quello che fu uno dei primi esempi di incontro/mediazione tra cultura e comunicazione. Il modi e la forte progettualità dell'intera esperienza emergono chiaramente dal primo numero della rivista, che qui si offre in edizione anastatica; soprattutto dal CD-Rom allegato, che propone, oltre agli indici dell'"Approdo", la schedatura e i regesti di contenuto dell'intera corrispondenza (oltre 20.000 pezzi inediti), e notizie sui copioni rimasti delle trasmissioni... Abbiamo insomma finalmente a disposizione quanto permette di ricostruire, attraverso le tracce di una trasmissione/rivista e degli intellettuali che vi collaborarono, un trentennio di cultura e di utopia, di compromessi e entusiasmo, agglutinati intorno alla nascita, allo sviluppo, alla fine di un articolato progetto di 'politica culturale'.
In margine ricordo che uno degli scrittori più coinvolti in questa ambiziosa trasmissione culturale fu Carlo Emilio Gadda. RAI/ERI ha dedicato al Gadda dell'Approdo un libro intitolato L'ingegnere e la radio. Altri ricordi si trovano sul recente libretto di Alberto Arbasino presso Adelphi, L'ingegnere in blu.
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