07 febbraio 2022

Sulle ali di ICARUS: tracciamento di animali dallo spazio

 Grazie a un amico, espertissimo radio monitor, ho imparato a conoscere un progetto di telerilevamento focalizzato sullo studio dei flussi migratori di uccelli e altri animali. ICARUS (International Cooperation for Animal Research Using Space) non è altro che un'applicazione IoT (Internet of Things) e si basa sulla ricezione satellitare di minuscole radiosonde - meno di 5 grammi di peso - che i volatili portano sul dorso come uno zainetto. In attesa che il progetto possa disporre di satelliti propri, Icarus ha coinvolto gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale, in particolare i russi (la ground station è infatti basata a Mosca). Nel 2018, durante la lunga passeggiata nello spazio di Sergei Prokopyev e Oleg Artemiev, è stato installato il modulo che si occupa della ricezione dei dati trasmessi dai "tag" e della trasmissione dei segnali di controllo. L'attivazione del servizio è avvenuta un paio d'anni dopo.


La ricezione di questi ultimi è abbastanza agevole: basta sintonizzarsi sui 468,1 MHz durante i numerosi passaggi in cui la ISS è visibile nell'orizzonte radio. Riceveri i tag, invece, non è altrettanto facile, a meno di trovarsi a breve distanza dai pennuti osservati. La radio di bordo, alimentata da un pannello solare di 2 centimetri quadri, lavora a soli 6 mW intorno alla frequenza di 403 MHz, quella delle meteosonde. La modulazione utilizzata, si legge nell'articolo pubblicato da Rohde&Schwarz, che ha sviluppato la tecnologia radio del progetto (qualcosa è disponibile anche in italiano), è una delle tante varianti della modulazione in fase in quadratura (QPSK), con una tecnica di multiplazione, il CDMA, che denuncia le origini "telefoniche cellulari" di questo tipo di comunicazioni. 
Le implicazioni di Icarus non sono così marginali. L'interesse nei confronti del tracciamento di certe specie può per esempio aiutarci a circoscrivere le infezioni da virus "zoonotici", capaci di saltare dagli animali all'uomo. Cosa che prima di Wuhan non sembrava costituire una grande minaccia. Tant'è vero che tra i possibili target di Icarus ci sono anche la famiglie di pipistrelli.  

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