21 febbraio 2008

Radio Monte Ceneri, deciderà il Consiglio Federale


Radio Monte Ceneri potrebbe chiudere, ma non è ancora stato deciso tutto. C'è in ogni caso un margine di discussione e il coinvolgimento del governo elvetico. Michele Ferrario, dell'ufficio relazioni esterne di RTSI (lo ringrazio per la grande disponibilità), mi ha fornito diverse utili precisazioni sulla questione dell'impianto in onde medie di Monte Ceneri Cima, da dove RTSI diffonde i programmi di Rete 1 e che il 18 aprile prossimo festeggerà il 75esimo anniversario.
Ricorderete che poche settimane fa su Internet, per la precisione sul riflettore di it.hobby.radioascolto, era apparsa la "notizia" dell'imminente chiusura di Monte Ceneri. Era stata addirittura fatta una data precisa, di inizio o fine luglio 2008. Ferrario mi ha riferito che se è vero che SSR, la società che gestisce in Svizzera gli enti radiotelevisivi per le tre aree linguistiche, pensa effettivamente a chiudere le onde medie nell'ambito di un più complesso piano di revisione del sistema di distribuzione dei contenuti, questo piano deve passare per un iter decisionale che ancora non è stato completato. 
Secondo Ferrario ogni decisione su Monte Ceneri richiederà una modifica del testo della concessione tra Consiglio Federale - il governo elvetico - e SSR. La concessione regola le modalità dell'offerta radiotelevisiva pubblica. "L'ultimo testo è entrato in vigore il 28 novembre del 2007 e nella sezione 2, Programmi e trasmissioni, all'articolo 4 Programmi radiofonici, si legge espressamente al paragrafo e) che SSR deve allestire tre programmi in onde medie da diffondere in ciascuna delle aree linguistiche. Per noi di RTSI, si tratta evidentemente di Rete 1 da Monte Ceneri." Prima di poter spegnere l'impianto SSR deve insomma chiedere una modifica della Concessione, procedimento che richiede i suoi tempi e soprattutto coinvolge diverse parti che devono esprimere il loro parere. SSR è infatti tenuta a fare riferimento al regolatore, OFCOM, e lo stesso Consiglio Federale ha poi il potere di accettare o non accettare le richieste di modifica presentate. In ogni caso, è il Consiglio a stabilire il testo della Concessione, che non viene rinnovata o sottoposta a revisioni a scadenza fissa.
Insomma, le intenzioni di SSR puntano a una graduale riduzione di una modalità trasmissiva che probabilmente (sto esprimendo ipotesi mie) viene ritenuta obsoleta e troppo costosa. Ma al tempo stesso SSR non ha in mano l'interruttore dell'impianto. Secondo Ferrario RTSI intende fare presente l'importanza che l'antenna del Monte Ceneri riveste nella copertura di una regione di lingua italiana che non comprende solo il Canton Ticino. Così come è avvenuto nel recente passato per il passaggio dalla tv analogica al digitale terrestre, è possibile che il pubblico degli utenti italiani di Radio Monte Ceneri/Rete 1 si faccia sentire. E' positivo "qualsiasi segnale di interesse che giunge ogni volta che RTSI rischia di perdere pezzi importanti," afferma Ferrario.
Vista l'aria che tira, non mi sento di essere troppo ottimista. Forse ci vorrà del tempo, ma il rischio che i 558 kHz chiudano per sempre è molto consistente. Si può però, come sempre, cercare di organizzare un dibattito costruttivo, "farsi sentire" presso RTSI e SSR. Si può anche pensare a una forma di presidio simbolico. Nei pressi dell'impianto di Monte Ceneri, nel comune di Rivera, è aperto un piccolo museo della radio amorevolmente curato da Renato Ramazzina, ex ingegnere dell'esercito elvetico e collezionista di radio antiche. L'ingresso al museo è libero ogni primo mercoledì del mese e su richiesta, contattando il curatore all'indirizzo renato (dot) ramazzina (at) bluewin (dot) it. Il 18 aprile è vicino e Ferrario ritiene che ci potranno essere delle celebrazioni ufficiali.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Per chiedere una diversa soluzione alla chiusura del trasmettitore del Monte Ceneri scrivete a michele.ferrario@rtsi.ch
oppure
RTSI Lugano Besso, 6903 Lugano (Svizzera)

Andrea Lawendel ha detto...

L'ultima volta che ho parlato con Ferrario è stato per commentare brevemente la decisione definitiva dell'ente confederale, temo proprio che non ci siano molte possibilità di un destino diverso dallo smantellamento. Forse l'unico appiglio potrebbe essere quello, già ventilato, di una destinazione di tipo museale, con l'impianto utilizzato per trasmissioni rievocative d'archivio. Ma ciò comporterebbe una non trascurabile spesa in manutenzione. La vedo maluccio.