14 febbraio 2008

UK: il DAB tra pessimismo e ottimismo

E' proprio un quadro deprimente per i fautori della radio digitale quello che si sta delineando oggi in Gran Bretagna, dove i canali DAB ormai muoiono come mosche sotto la pressione combinata dei costi elevati di trasmissione e dello scarso entusiasmo che gli ascoltatori hanno dimostrato finora (e non dimentichiamo che questo è il Regno Unito, per il quale il DAB sta come il Minitel stava alla Francia). Oggi, scrive il Telegraph, i proprietari delle stazioni radio commerciali si sono uniti in delegazione e sono andati a bussare alla porta del regolatore, l'OFCOM. Gli inglesi possono sintonizzarsi su qualcosa come 55 ensemble nazionali e locali, ma trasmettere costa moltissimo e le licenze sono una specie di capestro. Se un editore spegne il DAB rischia di perdere la licenza in FM, considerata assai più remunerativa. Così gli editori hanno deciso di chiedere a OFCOM di rivedere e possibilmente ridurre il numero di ensamble e allentare le sue norme troppo rigide. Il Ceo del gruppo radiofonico Guardian, ha dichiarato che per rimanere sul DAB uno dev'essere convinto della sua validità, non essere costretto da un vincolo regolatorio. Ma proprio il Guardian, in un lungo pezzo intitolato "The end for digital radio - or the start of a listening revolution?", afferma che la situazione attuale è confusa ma non completamente negativa. Secondo il quotidiano le prospettive della radio digitale nel Regno Unito oscillano tra la posizione di chi è vede il DAB come un Betamax che sarebbe meglio abbandonare e quella degli entusiasti, che osservano compiaciuti il buon successo di vendita di apparecchi DAB durante la stagione natalizia e attendono l'arrivo di canali nuovi. Chi ha ragione? Certo che gli scricchiolii dell'intera struttura del DAB si fanno piuttosto preoccupanti...

Radio bosses seek new digital map

By Juliette Garside
Last Updated: 14/02/2008

The bosses of Britain's commercial radio companies will today meet with media regulator Ofcom to demand concessions on the shape of digital radio in the UK.
For a decade, broadcasters have been trying to persuade listeners to replace their analogue sets with those that can pick up digital audio broadcasting (DAB) signals.
This week the chief executive of GCap Media, the largest commercial broadcaster, effectively pulled out of the medium, saying it was not economically viable.
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Other station owners now want to negotiate with Ofcom a dramatic cut to the cost of transmission, by restructuring most of the licences awarded in the UK.
Ofcom has licensed a total of 55 local and regional multiplexes or platforms, from which an average of around eight stations can be broadcast. Four more multiplexes have yet to be advertised.
GCap owns many of them, as does H Bauer (formerly Emap), Global Radio and the Guardian Media Group. They argue that far too much capacity has been allocated, and want the multiplex map redrawn.
Secondly, they are asking for an end to legislation that ties owners into DAB. The owner of an FM radio station can have its licence automatically renewed for 12 years if they commit to also broadcasting a digital station. If they decide to close that digital service, the punishment is severe, with the FM licence automatically advertised.
Commenting on the need for reform, John Myers, chief executive of the Guardian's radio business, said: "People should be on DAB because they believe it's the right platform, they shouldn't be there because of a regulatory commitment. "

1 commento:

Fabrizio ha detto...

ciao Andrea,
visto che le vicende dal DAB in UK sono legate anche alle vicende del "risiko finanziario", ho fatto una sorta di rassegna stampa sugli articoli degli ultimi giorni:

http://technosoc.blogspot.com/2008/02/dab-in-uk-economically-or-not.html