Molti di voi lo hanno letto in questi giorni perché la notizia è ampiamente circolata nei gruppi di discussione radiantistica. Oggi, 18 febbraio, il World Service della BBC ha spento le frequenze in onde corte in servizio per l'Europa Occidentale. In sostanza l'emittente dice che ormai ci sono troppe alternative alle onde corte nei paesi sviluppati, incluse molte stazioni locali che ripetono i programmi (non in Italia, a parte la presenza del World Service televisivo sul digitale terrestre), i satelliti e naturalmente Internet. Il dibattito nostrano oscilla tra le opinioni di chi dà pienamente ragione alla Beeb e i nostalgici a oltranza, che si dicono affranti. Io cerco di scegliere una posizione intermedia e sottolineo che è vero, la BBC si può ascoltare facilmente via Internet, ma che perfino nella ricca Italia la larga banda non arriva dappertutto. E le onde corte analogiche continuano a essere l'unico medium in grado di assicurare ovunque un'ottima copertura con un terminale utente costituito da una radiolina da poche decine di euro alimentabile a batteria.
Il comunicato della BBC ribadisce un fatto che a sua volta farà discutere: le frequenze impegnate oggi per i test DRM non verranno spente. Notizia fantastica, peccato che di radio DRM ce ne siano venti in Italia. Leggete quello che scrive oggi sul suo blog Critical Distance uno che se ne intende per davvero, Jonathan Marks, a proposito di quella bufala totale di Digital Radio Mondiale:
La gloriosa stazione precisa che gli ascoltatori europei possono avere ancora qualche chance sulle corte grazie alle frequenze verso la Russia occidentale e il Medio Oriente. Ecco le due rispettive griglie
Il mio dubbio - ma non posso controllare adesso via radio - è se per caso l'area geografica del Nord Africa verrà mantenuta, perché in questo caso noi non dovremmo avere problemi con le seguenti frequenze: http://www.bbc.co.uk/worldservice/schedules/frequencies/sena.htm.
Il comunicato della BBC ribadisce un fatto che a sua volta farà discutere: le frequenze impegnate oggi per i test DRM non verranno spente. Notizia fantastica, peccato che di radio DRM ce ne siano venti in Italia. Leggete quello che scrive oggi sul suo blog Critical Distance uno che se ne intende per davvero, Jonathan Marks, a proposito di quella bufala totale di Digital Radio Mondiale:
[...] DRM (digital shortwave) transmissions are unaffected, but frankly I think today is a rather momentous day, meaning the end of analogue shortwave as we know it in the developed parts of the world. Shortwave radio is certainly the medium of last resort. DRM has been a huge disappointment - more than 12 years since its official launch as a standard, there is still nothing in the mainstream shops. So the future is wifi, DVB-H, especially with NOKIA being the largest radio manufacturer these days. DRM now stands for "Doesn't Really Matter". For me, at least, the window of opportunity has now closed.Con buona pace dei più accaniti sperimentatori della radio digitale in onde corte, è ormai evidente ai più che i loro obiettivi di "rivitalizzazione" del mezzo analogico non verranno raggiunti. Mai. Pensare che sulle onde medie locali le cose possano andare diversamente è quanto meno avventato, anche se potenzialmente i bacini di utenza da servire sono più consistenti e i vantaggi del digitale più facilmente percepibili (buona qualità su scala locale, specie dove le onde medie analogiche soffrono dei rumori di origine umana). Le onde corte restano un campo in cui la qualità del DRM viene meno a fronte dei problemi di propagazione ionosferica. DRM doesn't really matter e l'unica vera alternativa all'analogico è lo spegnimento degli impianti. Epperò: shortwave radio is certainly the medium of last resort... Ne siamo davvero sicuri? Ripeto, non stiamo a guardare le singole tecnologie, e soprattutto non pensiamo che la scelta di una tecnologia dipenda solo dal trend generale che seguono molti altri media. Chiediamoci soltanto qual è il modo migliore (e più economico) per far arrivare le notizie.
La gloriosa stazione precisa che gli ascoltatori europei possono avere ancora qualche chance sulle corte grazie alle frequenze verso la Russia occidentale e il Medio Oriente. Ecco le due rispettive griglie
Il mio dubbio - ma non posso controllare adesso via radio - è se per caso l'area geografica del Nord Africa verrà mantenuta, perché in questo caso noi non dovremmo avere problemi con le seguenti frequenze: http://www.bbc.co.uk/worldservice/schedules/frequencies/sena.htm.
11 commenti:
se quello che dici del DRM e' esatto come mai secondo te la BBC ha deciso di lasciarlo acceso ?
Calma, non lo dico io, sto solo riferendo quello che dice Marks. Io mi limito a concordare. A meno di un cambiamento radicale nel mercato dei ricevitori e ancor prima in quello del silicio (che poi è il vero punto dolente del DRM insieme al fattore ionosfera), il DRM tra un po', in HF verrà utilizzato solo dai radioamatori.
Perché la BBC continua? Non lo so, posso solo pensare che la BBC è da sempre uno degli sperimentatori più aperti a qualsiasi cosa. Potrei anche essere portato a credere che ci siano dei retroscena tipo: cara BBC, ti regalo gli impianti per trasmettere ma tu ti devi impegnare a tenerli accesi per un tot, altrimenti la mia splendida tecnologia non prende piede. Marks a parte di una cosa possiamo essere certi: il DRM, tra chi ascolta, non ha ancora preso piede.
la tua previsione mi sembra un po' azzardata (o forse e' un tuo auspicio :-)),
in questi anni la lista delle BC che trasmettono in onde corte in DRM si e'
sempre allungata.
L'ultima arrivata e' una BC indiana in 19m (ascoltata in Europa), gli indiani o
i cinesi loro forse la faranno per davvero l'implementazione del DRM, con miliardi
di ascoltatori da servire non possono permettersi di aspettare che arrivi
l'ADSL dappertutto per usare le "internet radio" o che arrivi la Nokia con il
DVB-H (chi ci va a mettere ripetitori in tutto il subcontinente indiano, Jonathan
Marks ?).
Per loro (e secondo me in fondo anche per noi, che non siamo cosi' diversi,
anche qui l'ADSL non arriva nei piccoli centri ed in certe zone non si sente l'FM)
il DRM non ha alternative, e' tra tutti i sistemi, vecchi e nuovi, l'unico che ha un
rapporto decente tra costi-problemi e prestazioni.
Magari il silicio arrivera' grazie a loro e andremo a comprare in un bazar cinese
i ricevitori DRM cui i produttori nostrani hanno preferito le "Wi-Fi radio" (e chi l'ha
visto qui il Wi-Fi ? :-))
Purtroppo il mio non è un auspicio, anche se il DRM mi sta rovinando gli ultimi anni di un hobby straordinario. E'una certezza: le onde corte internazionali verranno spente, così come sono state spente le emittenti locali passate dalle onde medie e corte all'FM. La lista di emittenti che fanno quegli inutili test si allunga perché la lobby del DRM, sempre più povera, regala gli impianti nella speranza di imporre un sistema nato male. Ma non si può sostenere per sempre un modello di radio fatto solo di trasmissione, nessuna emittente pubblica può più permettersi un simile spreco! Non hai letteralmente idea di quello che sta succedendo in India e in Cina con le infrastrutture cellulari. Sono appena tornato da Barcellona - dove ho sentito a lungo il capo di Airtel, uno dei sette operatori indiani - e ti posso assicurare una cosa: il DRM non aveva senso cinque anni fa e adesso è diventato ridicolo. Il wireless digitale si fa certamente con la modulazione OFDM, ma lo si fa su reti IP, non con qualche assurdità proprietaria che nessuno può ascoltare. Il silicio continuerà ad andare dove ci sono i numeri, non dietro ai sogni. E in Italia WiMax e LTE arriveranno dove il rame o la fibra sono troppo costosi. La radio digitale deve diventare un successo nel giro di tre anni se vuole avere una minima speranza. Considera che il DRM+ non ha un grammo di silicio pronto. Nel 2008. Considera anche che il DAB, il Minitel britannico, sta subendo radicali ridimensionamenti: hanno assegnato troppi ensemble, c'è fin troppo spazio, e la gente si lamenta della qualità. Spazio e qualità erano le due motivazioni principali per l'adozione. Certo, le cose possono andare meglio con il DAB+ e il DMB, non dico di no, ci sono interessanti progetti anche da noi. Ma per quanto mi possa piacere l'idea di una radio digitale non in band, prima di crederci devo vederla.
A proposito delle trasmissioni in DRM della BBC ecco qualcosa di interessante che ho trovato nel forum dedicato al DRM:
http://www.drmrx.org/forum/showpost.php?p=45853&postcount=100
"I asked BBCWS website about whether DRM broadcast to Europe will stop
or not on 18th February, this is their answer:
-------
The DRM broadcasts to Europe are a pilot service intended to support
development of the medium and, particularly, receivers. The BBC is
actively involved in the DRM consortium, and the broadcasts are a
complementary activity.
However, our budget for DRM transmissions is approved on a annual basis
and we cannot therefore say for sure that its future is assured."
Questo a mio avviso conferma quando detto da Andrea a proposito del vero scopo delle trasmissioni in DRM della BBC.
Andrea, il DRM non è "un'assurdità proprietaria" ma è uno standard aperto che tutti possono usare.
Se il DRM non dovesse avere successo, nessuno potrebbe gioire: a quel punto vorrebbe dire che è impossibile fare radio broadcast (per molti ascoltatori) sotto i 30 MHz. O sbaglio?
Forse, dal non successo del DRM potrebbe scaturirne un eventuale successo del DRM+ tra 87,5 e 108?
preciso ad Andrea Russo che il messaggio cui fa riferimento l'avevo postato io nel forum proprio perche' non c'era ancora nel sito BBCWS l'esplicita precisazione sull'esclusione del DRM, che e' apparsa successivamente, e che chiarisce secondo me quello che nella risposta che inizialmente mi era stata data non era chiaro, cioe' la volonta di continuare col DRM (almeno cosi' mi pare di capire).
Fabrizio ha perfettamente ragione, chiedo venia. Il DRM è una assurdità standardizzata a livello ETSI. Nasce però in un contesto assai meno generale di un progetto come il GSM e soprattutto nasce con una visione molto polarizzata: il punto di vista dei costruttori di trasmettitori in onde corte. Basta fare il confronto con una tecnologia non (ancora) standardizzata da un ente preposto come HD Radio di Ibiquity. Il successo di mercato di HD Radio è molto discutibile e solo marginalmente si può parlare di mercato, che molti commentatori negli USA ritengono ormai difficile da creare. Ma Ibiquity ha avuto il merito di immaginarsi un progetto end to end, ha capito che non fai radio semplicemente accendendo un trasmettitore.
Il consorzio DRM ha ceduto davanti alla peggiore delle lusinghe: pensare che una tecnologia abbia successo "per se", perché piace molto agli ingegneri del Fraunhofer. Di belle idee ingegneristiche sono lastricate più le strade dell'inferno che gli scaffali dei supermercati... Quei matti hanno acceso una dozzina di impianti DRM e hanno aspettato che il resto, ricevitori e ascoltatori, arrivasse da solo. L'intendenza seguirà, non è così che funzionano le cose.
L'idea del DRM non è stata penalizzato solo a livello di execution, è il punto di partenza che è discutibile. Come ho scritto sopra temo esattamente che il broadcast sotto i 30 MHz sia in via di estinzione. Renato Bruni è tornato dall'Ecuador dove ascoltare le onde medie è diventato impossibile ovunque a causa dei forti rumori elettrici. Le onde corte sono un mezzo fantastico e in molti ci credono ancora, per fortuna (lasciamo da parte i militari che continueranno sempre a usare le HF). Ma se un giorno ti svegli con l'idea di digitalizzare il mezzo per "rivitalizzarlo" devi dare realmente una alternativa migliore alla gente. Se l'auto fosse stata più lenta del cavallo, meno numerosa e capace di portare una sola persona, forse il calesse sarebbe stato preferibile. Le onde corte si ascoltano là dove non ci sono infrastrutture alternative e in mobilità. Si ascoltano con terminali che costano pochissimo, sono molto diffusi e si alimentano a batteria (non le ricaricabili al litio, le pile). Nelle zone in cui l'infrastruttura è davvero carente e devi anche sfruttare la caratteristica propagativa che differenzia le onde corte, non puoi pensare di sostituire l'analogico con qualcosa che si sente per quattro secondi e rimane silenziosa per otto. Ripeto, il mio termine di confronto sarà sempre l'ascolto di Radio New Zealand: l'analogico mi dà almeno il 60-70% di leggibilità complessiva, il digitale lo 0,7%. E non mi venire a parlare di orecchie allenate, la leggibilità dell'analogico potrebbe crescere in modo percepibile utilizzando tecnologie (analogiche) come la demodulazione sincrona. E se l'idea è quella che il DRM permette di ottimizzare l'uso dello spettro diffondendo più di un singolo stream ritorniamo alla non trascurabile faccenda dei bit rate. Più informazione trasmetti e meno efficiente sarà il risultato in ricezione...
Guarda che io non sono nemico della radio digitale, dico soltanto che se pensi di utilizzarla come tecnologia sostitutiva devi pensarla meglio. Molto meglio del DRM così come è stato pensato finora. Se poi mi parli di DRM+ sperimentato solo ora in Germania, dove Internet con e senza fili è ancora più capillare che da noi... Auguri e figli maschi. Leggiti le motivazioni con cui il controller della radiofonia pubblica tedesca ha segato il DAB perché non è mai riuscito a generare un mercato.
il tuo termine di paragone Andrea e' improprio, RNZI trasmette con un
bitrate/constellation/mode che la rendono impossibile da ascoltare
decentemente qui (io solo una volta sono riuscito ad ascoltarne 10 min.).
Con l'analogico a volte ti va ancora bene perche' trasmette con una potenza
dieci o venti volte superiore a quella del digitale, col DRM (soprattutto con
i settaggi spinti che ormai purtroppo tutte le BC usano) sei sempre al limite, se
sei fuori dalla zona di copertura prevista dal broadcaster non puoi ascoltare.
Se RNZI volesse farsi ascoltare da te utilizerebbe settaggi completamente
diversi (ovviamente previsti dallo standard) e potresti ascoltare senza grossi
problemi, di trasmissioni transatlantiche in DRM negli anni passati ne ho ascoltate,
con potenze basse, e a parte la fedelta' un po' inferiore il gioco funziona.
Ho l'impressione che la tua immagine del DRM sia un po' astratta, perche'
non ti compri un bel Morphy Richards e il DRM (quello per la gente normale)
non cominci ad ascoltarlo per davvero ? :-)
Proprio non riusciamo a capirci. La potenza di un trasmettitore digitale viene ripartita, i confronti non sono così immediati. Radio New Zealand arrivava in Europa con il vecchio trasmettitore di 7,5 kiloWatt. Non ho bisogno di spendere 200 euro per un mediocre ricevitore all mode e ti assicuro che ho sufficiente esperienza di ascolto di analogico e digitale per poter affermare (insieme a decine di altri hobbysti e professionisti del settore) che l'efficienza complessiva dell'analogico in condizioni propagative ionosferiche è superiore. Non parlo della resa istantanea quando il DRM arriva. Certo che la sua fedeltà è imbattibile. Parlo di quello che è possibile ascoltare dei contenuti trasmessi. Se la onde corte fossero nate digitali, non ci sarebbe stato ascolto a distanza, punto. Le onde corte digitali sono perfette per coperture su scala regionale, su questo non ci piove. E infatti il mitico e solitario Morphy Richards non ha la presa per antenna esterna. Ma se vuoi farti ascoltare su scala regionale in Africa, con un bel relay da Ascension per esempio, torni ad avere il problema di come fare con ricevitori che costano più del doppio dei satellitari World Space e hanno il brutto difetto di far sparire ogni audio con un po' di fading. Come uno che ascolta le onde corte da 34 anni o giù di lì (e che il DRM lo ascolta da anni) ho le mie buone ragioni, molte delle quali più sentimentali che razionali, per diffidare di uno standard digitale in band. Ma anche togliendomi il cappello dell'hobbysta, non potrei che concordare con uno come Jonathan Marks, che da bravo professionista certi problemi li conosce assai meglio di tutti noi. E la conclusione di Jonathan è che il DRM per come viene utilizzato oggi, per far divertire qualche decina di ascoltatori del primo mondo, è superato da tecnologie alternative di gran lunga più efficienti e gradite dal pubblico. Sono molto contento quando alcune emissioni transatlantiche mi arrivano, a tratti, col DRM. Secondo la mia modesta esperienza, la resa complessiva dell'analogico è migliore. Certamente devi imparare a sopportare fischi e ronzii. Guardate, il giorno che il DRM funzionerà su un ricevitore da 50 euro che posso portare nello zaino e che mi permette di ascoltare qui in Europa i notiziari di Radio Thailand sullo tsunami, con una autonomia di qualche giorno di uso non continuo, sono pronto a ritrattare tutto. Ora come ora, non mi pare di essere astratto se dico che il DRM non ha funzionato. In genere quando le cose funzionano fuori c'è la fila.
Solo una piccola correzione: non è esattamente vero che in Italia nessuno ripete la bbc via radio: a roma radio città futura su fm ripete il world service della bbc almeno 2 volte al giorno. (cercando tempo fa sul sito della bbc la copertura delle onde corte sull'italia avevo trovato radio città futura)
Posta un commento