20 maggio 2007

Su che frequenza parlava Armstrong


Ancora da it.hobby.radioascolto riporto una lista di risorse dedicata alle comunicazioni radio (e televisive) della missione Apollo. Per certi versi Internet è sorprendentemente avara di informazioni, o meglio dati ce ne sono fin troppi ma metterli insieme non è facile. Ancora una volta lo spunto ispiratore è una domanda, apparsa sul gruppo, relative alle frequenze utilizzate per le comunicazioni spaziali (l'obiettivo più ambizioso per lo scannerista, che può provare ad ascoltare oggetti orbitanti già a partire dalle VHF e, in qualche caso di satellite radioamatoriale perfino nelle HF). Diciamo che tutto rientra in questo revival di interesse per le comunicazioni spaziali sollevato dall'uscita del documentario sui fratelli Judica-Cordiglia. E a questo proposito: l'ho visto l'altra sera e devo dire che è molto ben realizzato. Il difetto sta nell'impostazione un po' agiografica, assolutamente di parte. La narrazione è gustosa, gli interventi dei protagonisti dell'avventura, non più ventenni, ma giovanissimi, oserei dire "discoli" nel fisico e nello spirito, sono impagabili (come quando Giovanbattista - credo - ammette la "grande voglia di far casino" che li animava allora). Ma dal punto di vista scientifico i Pionieri dello spazio non è all'altezza. Non ci sono riferimenti alle obiezioni tecniche che negli anni successivi ai presunti exploit radiofonici dei due diabolici torinesi-brianzoli sono emersi a proposito di particolari come l'ascolto dei battiti cardiaci degli (sfortunati, secondo la versione ufficiosa di Torre Bert) cosmonauti. O la ricezione di segnali delle navicelle al rientro nell'atmosfera, quando la forte ionizzazione crea un insormontabile schermo alle onde radio. O ancora l'unicità dell'esperienza dei due radioesploratori italiani, a fronte di probabili tentativi da parte dell'intera comunità radioamatoriale mondiale.
Il film non è per questo meno interessante e invita se non altro ad applicare il beneficio del dubbio: non è detto che i fratelli abbiano pronte delle controconfutazioni altrettanto credibili. Bisognerebbe chiederglielo e forse il figlio di Giovanbattista, Massimiliano, può dare in questo senso una mano a Radiopassioni. Ma veniamo alle informazioni sulla missione Apollo, con i dati raccolti su it.hobby.radioascolto da Alex e Gigi e approfonditi dal sottoscritto. Forse il documento più ampio e ufficiale su quello che fu definito USB, Unified S-Band system è questo pdf anastatico che si trova su uno dei siti Web della NASA. Unified perché il sistema di comunicazione terra-spazio profondo fu progettato con cura per integrare i quattro principali canali di comunicazione e controllo necessari per la buona riuscita della missione Apollo: la voce, i dati dei computer di bordo, la telemetria dei dati biometrici degli astronauti e le immagini televisive - straordinarie, epocali - trasmesse verso terra. Altro materiale ufficiale NASA è un documento con la descrizione delle tecnologie a bordo del modulo lunare e il lungo presskit distribuito ai giornalisti che coprirono il volo della missione numero 11, quella del primo sbarco nel luglio del 1969. A grandissime linee il sistema unificato adottato dalla NASA e dalle numerose tracking stations terrestri unite tra loro da link satellitari, prevedeva appunto un complesso sistema di medie frequenze e sottoportanti che permetteva di trasportare tutto il flusso di comunicazioni su una portante di uplink e una di downlink nella S-band (la cosiddetta Apollo frequency era sui 2287,5 MHz). Per le comunicazioni al suolo lunare gli astronauti utilizzavano link VHF sopra i 260 MHz, banda che serviva anche per le comunicazioni nelle fasi precedenti e subito successive al lancio. Sven Grahn, sul suo fantastico sito dedicato alle comunicazioni satellitari, riporta una lista di frequenze usata per Apollo 11 e per tutti gli altri satelliti lanciati nel 1969 e pubblica un dettagliato report sul monitoraggio della missione Apollo 17.
Molte spiegazioni sul traffico S-band e sul ruolo svolto da una tracking station, compreso un report in pdf, si trovano sul sito di una delle tracking station, quella di Parkes in Australia. Altri dettagli tecnici vengono riportati sul sito di uno dei fornitori tecnologici, la BFEC e non è impossibile trovare anche qualche illustrazione degli apparati originali.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Quali Frq Radio (Terra-Luna) usavano nella missione Apollo 16?
Grazie