Non voglio urtare la suscettibilità di nessuno, ma un po' mi preoccupa il fatto che i miei post finiscano a volte in siti Web tra il cospirazionista e il paranormale. Era capitato con un sito dedicato al "fenomeno" (le virgolette sono mie) delle scie chimiche, che mi aveva citato a proposito di comunicazioni aeronautiche. Mi ero inserito nella conversazione per spiegare che in quanto scettico, ero il primo a sperare in un serio monitoraggio radio delle conversazioni dei piloti, il miglior modo per dimostrare che il complotto delle scie chimiche non esiste.
L'ultima citazione, in ordine cronologico, riguarda (che coincidenza, sarà un complotto?) proprio le comunicazioni della missione Apollo. Sul sito forum.cosenascoste.com, RP è stato citato in un thread nato intorno a una notizia (vera) presa come "dimostrazione" (le virgolette sono sempre mie) di una possibile cospirazione ordita dalla NASA per impedire al mondo di assistere, sui filmati dell'Apollo 11, agli incontri ravvicinati di terzo tipo tra Neil Armstrong e gli alieni. Ora, sembrerebbe in effetti che Armstrong e altri astronauti abbiano dichiarato in questi ultimi anni di aver visto e parlato con gli extraterrestri. Ma che cosa c'entra Radiopassioni? Nel thread di cosenascoste.com qualcuno scrive di aver sentito dire (l'ufologia è una scienza piena di relata refero ma la voce è stata chiaramente raccolta anche da giornali importanti, come La Stampa, forse troppo ansiosa, in questa occasione, di gettarsi su una notizia senza troppe verifiche) che nel 1969 alcuni "radioamatori" avevano intercettato il traffico tra Eagle e Mission Control. Un traffico pieno di riferimenti agli UFO. Nello stesso thread un post di "weboy78" cita un mio articolo del novembre del 2005 (non quello inserito oggi): allora avevo segnalato un interessante storia delle comunicazioni luna-terra apparso su una rivista di hobbystica elettronica di quarant'anni fa. Per fortuna Radiopassioni non viene arruolata d'ufficio tra le schiere degli ufologi, ma l'autore del post deve aver trovato molto interessante il fatto che nel mio testo si facesse riferimento a precise frequenze radio, quelle della missione Apollo. Probabilmente weboy78 deve aver dedotto che essendo le frequenze di dominio pubblico, l'ipotesi secondo cui i radioamatori avrebbero potuto intercettare le voci degli astronauti fosse verosimile.
Basta leggere i documenti come quello da me citato nel 2005 e quelli linkati poche ore fa, per capire che in realtà su quelle frequenze il traffico radio non era affatto facilmente monitorabili. La strumentazione necessaria sarebbe stata fuori dalla portata di semplici amatori. Se uno vuole per forza credere a quello che Armstrong avrebbe rivelato tanti anni dopo, faccia pure. Ma che gli UFO si fossero intrufolati nelle conversazioni tra il LEM e Houston rimane un'ipotesi alquanto labile. Neppure i fratelli Judica Cordiglia avrebbero potuto intercettare con tanta facilità un flusso di voce, dati, telemetria e televisione a scansione lenta su frequenze come i 2287.5 MHz. Ma la storia svelata da cosenascoste.com non finisce qui. Il forum dei misteri dice che le prove dei contatti con gli alieni si nasconderebbero non solo nelle voci ma anche nelle immagini trasmesse a terra dalla luna. Il problema è che una eventuale verifica sarebbe impossibile perché la NASA avrebbe perso i filmati originali. L'interpretazione cospirazionista di questa sparizione non ve la devo spiegare oltre.
A questo punto sono andato a controllare. E devo ammettere che sì, alcune registrazioni su nastro magnetico di quelle riprese non si trovano più. Ma le cose sono più complicate di quanto cosenascoste.com lascia intendere. Sembra infatti che l'assenza dei nastri da quello che avrebbe dovuto essere il loro archivio (il Goddard Space Center), non è stata appurata da qualche ardito indagatore di complotti UFOlogici. E che i nastri spariti non sono l'unica copia esistente delle immagini televisive viste da milioni di persone 38 anni fa. La storia vera dei nastri del Goddard è stata raccontata in un due articoli facilmente reperibili sui siti della National Public Radio e della rivista Wired. Cercando di riassumere il più possibile, i due articoli raccontano che nel 1969, Stan Lebar l'inventore della telecamera che era stata inviata nello spazio con Armstrong era rimasto molto deluso della cattiva qualità delle immagini ritrasmesse a Houston dall'Australia, dove si trovano due delle tre stazioni di tracking adibite alla ricezione televisiva. Solo molti anni dopo, durante una riunione di veterani della stazione australiana di Honeysuckle Creek, erano emerse alcune polaroid scattate sul video lunare in presa diretta. E queste immagini erano di qualità nettamente superiore. Che cos'era successo? Che le immagini viste da Lebar erano quelle ritrasmesse via satellite dall'Australia a Houston. Un video convertito e adattato per la televisione normale e quindi distorto. Lo spiraglio di speranza a quel punto (siamo nel 2002) era affidato alle riprese che gli australiani avevano fatto inquadrando direttamente la tv a scansione lenta teletrasmessa dalla luna. Nastri che erano finiti negli Stati Uniti, prima nel National Records Center di Washington e poi (sembra, ma non è del tutto certo) al Goddard Space Center. La notizia è che al Goddard quei maledetti nastri non li trovano più. In compenso il centro conserva ancora l'unica macchina in grado di visualizzare i nastri da 14 pollici prodotti nel 1969. E' un proiettore conservato in un laboratorio del Goddard che è stato smantellato in seguito all'ennesimo taglio di budget, quelli decisi per finanziare meglio la gloriosa impresa irakena immagino. Dal 2006, da quando cioè è stato scoperto il fattaccio, a oggi, ancora non si sa dove siano finite le registrazioni. Per fortuna sembra che almeno il proiettore sia stato salvato e affidato al tecnico NASA che sta conducendo le ricerche dei nastri scomparsi.
Alieni o no, il valore di quei nastri sarebbe immenso ai fini della precisa ricostruzione storica e scientifica del volo di Apollo 11. Speriamo quindi che prima o poi saltino fuori. Intanto leggetevi tutta la storia, partendo proprio dal sito storico dedicato a Honeysuckle Creek (curato da un pastore anglicano la cui vita fu profondamente influenzata dalle cronache di quel luglio del '69). La vicenda è riassunta in un breve documento pdf, in cui vengono confrontate alcune immagini prese prima e dopo la conversione. La differenza è davvero incredibile, credo proprio che se ci fossero stati degli alieni gli australiani li avrebbero visti. Qui invece ci sono l'articolo di Wired e l'articolo tratto dalla trasmissione della NPR che nel luglio del 2006 rivelò la figuraccia rimediata dalla NASA con la faccenda dei preziosi nastri introvabili. Dal link potete seguire l'audio della trasmissione e consultare altri materiali d'archivio.
L'ultima citazione, in ordine cronologico, riguarda (che coincidenza, sarà un complotto?) proprio le comunicazioni della missione Apollo. Sul sito forum.cosenascoste.com, RP è stato citato in un thread nato intorno a una notizia (vera) presa come "dimostrazione" (le virgolette sono sempre mie) di una possibile cospirazione ordita dalla NASA per impedire al mondo di assistere, sui filmati dell'Apollo 11, agli incontri ravvicinati di terzo tipo tra Neil Armstrong e gli alieni. Ora, sembrerebbe in effetti che Armstrong e altri astronauti abbiano dichiarato in questi ultimi anni di aver visto e parlato con gli extraterrestri. Ma che cosa c'entra Radiopassioni? Nel thread di cosenascoste.com qualcuno scrive di aver sentito dire (l'ufologia è una scienza piena di relata refero ma la voce è stata chiaramente raccolta anche da giornali importanti, come La Stampa, forse troppo ansiosa, in questa occasione, di gettarsi su una notizia senza troppe verifiche) che nel 1969 alcuni "radioamatori" avevano intercettato il traffico tra Eagle e Mission Control. Un traffico pieno di riferimenti agli UFO. Nello stesso thread un post di "weboy78" cita un mio articolo del novembre del 2005 (non quello inserito oggi): allora avevo segnalato un interessante storia delle comunicazioni luna-terra apparso su una rivista di hobbystica elettronica di quarant'anni fa. Per fortuna Radiopassioni non viene arruolata d'ufficio tra le schiere degli ufologi, ma l'autore del post deve aver trovato molto interessante il fatto che nel mio testo si facesse riferimento a precise frequenze radio, quelle della missione Apollo. Probabilmente weboy78 deve aver dedotto che essendo le frequenze di dominio pubblico, l'ipotesi secondo cui i radioamatori avrebbero potuto intercettare le voci degli astronauti fosse verosimile.
Basta leggere i documenti come quello da me citato nel 2005 e quelli linkati poche ore fa, per capire che in realtà su quelle frequenze il traffico radio non era affatto facilmente monitorabili. La strumentazione necessaria sarebbe stata fuori dalla portata di semplici amatori. Se uno vuole per forza credere a quello che Armstrong avrebbe rivelato tanti anni dopo, faccia pure. Ma che gli UFO si fossero intrufolati nelle conversazioni tra il LEM e Houston rimane un'ipotesi alquanto labile. Neppure i fratelli Judica Cordiglia avrebbero potuto intercettare con tanta facilità un flusso di voce, dati, telemetria e televisione a scansione lenta su frequenze come i 2287.5 MHz. Ma la storia svelata da cosenascoste.com non finisce qui. Il forum dei misteri dice che le prove dei contatti con gli alieni si nasconderebbero non solo nelle voci ma anche nelle immagini trasmesse a terra dalla luna. Il problema è che una eventuale verifica sarebbe impossibile perché la NASA avrebbe perso i filmati originali. L'interpretazione cospirazionista di questa sparizione non ve la devo spiegare oltre.
A questo punto sono andato a controllare. E devo ammettere che sì, alcune registrazioni su nastro magnetico di quelle riprese non si trovano più. Ma le cose sono più complicate di quanto cosenascoste.com lascia intendere. Sembra infatti che l'assenza dei nastri da quello che avrebbe dovuto essere il loro archivio (il Goddard Space Center), non è stata appurata da qualche ardito indagatore di complotti UFOlogici. E che i nastri spariti non sono l'unica copia esistente delle immagini televisive viste da milioni di persone 38 anni fa. La storia vera dei nastri del Goddard è stata raccontata in un due articoli facilmente reperibili sui siti della National Public Radio e della rivista Wired. Cercando di riassumere il più possibile, i due articoli raccontano che nel 1969, Stan Lebar l'inventore della telecamera che era stata inviata nello spazio con Armstrong era rimasto molto deluso della cattiva qualità delle immagini ritrasmesse a Houston dall'Australia, dove si trovano due delle tre stazioni di tracking adibite alla ricezione televisiva. Solo molti anni dopo, durante una riunione di veterani della stazione australiana di Honeysuckle Creek, erano emerse alcune polaroid scattate sul video lunare in presa diretta. E queste immagini erano di qualità nettamente superiore. Che cos'era successo? Che le immagini viste da Lebar erano quelle ritrasmesse via satellite dall'Australia a Houston. Un video convertito e adattato per la televisione normale e quindi distorto. Lo spiraglio di speranza a quel punto (siamo nel 2002) era affidato alle riprese che gli australiani avevano fatto inquadrando direttamente la tv a scansione lenta teletrasmessa dalla luna. Nastri che erano finiti negli Stati Uniti, prima nel National Records Center di Washington e poi (sembra, ma non è del tutto certo) al Goddard Space Center. La notizia è che al Goddard quei maledetti nastri non li trovano più. In compenso il centro conserva ancora l'unica macchina in grado di visualizzare i nastri da 14 pollici prodotti nel 1969. E' un proiettore conservato in un laboratorio del Goddard che è stato smantellato in seguito all'ennesimo taglio di budget, quelli decisi per finanziare meglio la gloriosa impresa irakena immagino. Dal 2006, da quando cioè è stato scoperto il fattaccio, a oggi, ancora non si sa dove siano finite le registrazioni. Per fortuna sembra che almeno il proiettore sia stato salvato e affidato al tecnico NASA che sta conducendo le ricerche dei nastri scomparsi.
Alieni o no, il valore di quei nastri sarebbe immenso ai fini della precisa ricostruzione storica e scientifica del volo di Apollo 11. Speriamo quindi che prima o poi saltino fuori. Intanto leggetevi tutta la storia, partendo proprio dal sito storico dedicato a Honeysuckle Creek (curato da un pastore anglicano la cui vita fu profondamente influenzata dalle cronache di quel luglio del '69). La vicenda è riassunta in un breve documento pdf, in cui vengono confrontate alcune immagini prese prima e dopo la conversione. La differenza è davvero incredibile, credo proprio che se ci fossero stati degli alieni gli australiani li avrebbero visti. Qui invece ci sono l'articolo di Wired e l'articolo tratto dalla trasmissione della NPR che nel luglio del 2006 rivelò la figuraccia rimediata dalla NASA con la faccenda dei preziosi nastri introvabili. Dal link potete seguire l'audio della trasmissione e consultare altri materiali d'archivio.
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