27 maggio 2007

La radiofonia italiana tra norme e innovazione

All'indirizzo di Radiopassioni arrivano a volte quesiti di carattere squisitamente tecnico normativo. Come si apre una stazione? A chi devo chiedere le autorizzazioni? Posso aprire una stazione in onde medie? Come si fa a entrare in un multiplex DAB? Io non sono un giurista e conosco gli assetti della radiofonia in altre nazioni molto meglio (comunque poco) di quanto non conosca la situazione italiana. Così mi sono rivolto a un autentico esperto in materia, Massimo Lualdi, di Consultmedia. Con Massimo abbiamo trascorso un paio d'ore in una full immersion radiogiuridica che ha fugato molti dei miei dubbi. Con l'aiuto e il beneplacito dell'intervistato ho verbalizzato la nostra conversazione e la metto a disposizione dei miei lettori. E' una intervista/FAQ sulle leggi vigenti in materia di radiofonia e sulle procedure di attivazione ed esercizio di un impianto radiotelevisivo. Ma i temi affrontati sono anche tecnologici e sociologici, e riguardano il futuro del mezzo radiofonico nella sua fase di evoluzione e convergenza verso il digitale. Insomma, spero sia una lettura interessante.
Potete prelevarlo a questo indirizzo. Quella che segue è l'introduzione.

«Come molti operatori del settore radiotelevisivo - che ancora oggi frequenta in veste di consulente in materie giuridiche ed amministrative - Massimo Lualdi ha fatto la sua brava gavetta, iniziando giovanissimo dietro le quinte di una radio privata da lui fondata, nel 1982, insieme al classico gruppetto di amici e compagni di scuola. NBC, questo il nome della stazione, trasmetteva da Nerviano (nel nord ovest della provincia di Milano) Ed egli - com’era scritto nell’unica regola del gioco di allora - doveva (come gli altri, del resto) occuparsi di tutto. Quando i genitori dei fondatori cominciarono a sospettare che la radio distraesse i ragazzi dagli studi superiori, NBC fu ceduta (1986) ad un commercialista nervianese. Lualdi, tuttavia, avrebbe continuato a collaborare durante gli studi universitari, mentre la stazione passava di mano ancora (1989, 1992 e 1994) fino all’attuale titolare, con denominazione Radio Planet.
In quel momento, Lualdi intravide una nuova finestra di opportunità in un mercato che nel frattempo si era consolidato e aveva assistito a una svolta determinante: da un regime di pressoché totale anarchia normativa si era passati a una fase che egli chiama di “ultraregolamentazione”, nella quale gli editori radiofonici si sono trovati obbligati a dialogare con professionisti delle varie branche che faticavano a comprendersi l’uno con l’altro, rimanendovi schiacciati.
La struttura di competenze a più livelli Consultmedia, da lui fondata, è sorta (nel 1996) nell’ambito di una società di capitali cui fa riferimento anche il periodico telematico Newsline [www.newslinet.it]. Essa affianca l’editore radiotelevisivo e i suoi eventuali uffici legali, tecnici e amministrativi (quando addirittura non assume essa stessa tali ruoli) in un ruolo di interfaccia e cuscinetto tra le diverse sollecitazioni normative - a volte contraddittorie, rileva lo stesso Lualdi - che rendono così particolare il mercato dell’emittenza privata in Italia.
Ho chiesto di incontrare Massimo per una chiacchierata a ruota libera su queste problematiche e per avere una serie di risposte a quesiti che spesso mi giungono nella conduzione del mio blog Radiopassioni.
Ecco la trascrizione di questo proficuo e interessantissimo incontro, a partire dal punto in cui Lualdi ha concluso la sua carriera di radiofonico e iniziato quella di consulente.»


Nessun commento: