L'altro giorno Andrea Borgnino mi segnalava due diverse implementazioni radioamatoriali di standard trasmissivi militari, il progetto Open5066 e RFSM2400. Il primo è appunto una implementazione open source dello standard militare americano STANAG 5066, una piattaforma per lo scambio di messaggistica (e-mail) in HF. Il secondo è un protocollo, sempre di derivazione militare (interoperabile con il MIL-STD 188-110A / MIL-STD 188-110B App.C), per il file transfer e la messaggistica a velocità molto elevate. Secondo Andrea RFSM2400, pur occupando solo 2,4 kHz di banda permette di trasferire file a bit rate mai visti, superiori al Pactor 3.
Open5066 è un progetto molto più ambizioso perché STANAG 5066 è uno standard molto complesso, che consente di realizzare in HF reti di comunicazione dati simili ai modelli resi possibili dai protocolli di Internet, strati di sicurezza inclusi. Trovate qualche informazione dettagliata su un sito della NATO dove la maggior parte della documentazione richiede una password di accesso: https://elayne.nc3a.nato.int/. Altri dettagli si possono reperire su un sito allestito dalla associazione di produttori di apparati (essenzialmente modem, node controller e così via) che riforniscono le forze armate USA: http://www.hfindustry.com/. Su quest'ultimo sito trovate anche i materiali distribuiti in occasione delle riunioni della HF Industry Association. I prodotti vengono sottoposti a prove di certificazione da parte del Joint Interoperability Test Command, nei laboratori della HF Test Facility. Un registro dei radio modem certificati si trova (ma non è pubblico) sul sito http://jitc.fhu.disa.mil/it/register.html.
Come si può notare, le comunicazioni in HF occupano un posto di rilievo nelle strategie di "comando e controllo" dei militari, che infatti non rinunciano alle frequenze loro assegnate in sede internazionali. All'ultima Radio Conference di Ginevra le emittenti broadcast avevano chiesto l'estensione delle bande internazionali, ma non c'è stato verso.
Open5066 è un progetto molto più ambizioso perché STANAG 5066 è uno standard molto complesso, che consente di realizzare in HF reti di comunicazione dati simili ai modelli resi possibili dai protocolli di Internet, strati di sicurezza inclusi. Trovate qualche informazione dettagliata su un sito della NATO dove la maggior parte della documentazione richiede una password di accesso: https://elayne.nc3a.nato.int/. Altri dettagli si possono reperire su un sito allestito dalla associazione di produttori di apparati (essenzialmente modem, node controller e così via) che riforniscono le forze armate USA: http://www.hfindustry.com/. Su quest'ultimo sito trovate anche i materiali distribuiti in occasione delle riunioni della HF Industry Association. I prodotti vengono sottoposti a prove di certificazione da parte del Joint Interoperability Test Command, nei laboratori della HF Test Facility. Un registro dei radio modem certificati si trova (ma non è pubblico) sul sito http://jitc.fhu.disa.mil/it/register.html.
Come si può notare, le comunicazioni in HF occupano un posto di rilievo nelle strategie di "comando e controllo" dei militari, che infatti non rinunciano alle frequenze loro assegnate in sede internazionali. All'ultima Radio Conference di Ginevra le emittenti broadcast avevano chiesto l'estensione delle bande internazionali, ma non c'è stato verso.
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