E' andata. Da poche ore la RAI ha staccato il carico fittizio utilizzato da un paio di giorni per i primi test e ha acceso ufficialmente il suo secondo impianto DRM (Digital Radio Mondiale) in onde medie, sugli 846 kHz di Santa Palomba, Roma. 25 kilowatt e un audio digitale stereofonico molto spinto, a 24 kilobit, che ripete Radio 1. Andrea Borgnino in questi giorni ha pubblicato le prime foto del trasmettitore.
Il canto del cigno DXistico della frequenza è stato registrato ieri sera da Renato Bruni, Walter Mola, Fabrizio Magrone con segnali dal Kenya e da Taiwan. Va bene, d'accordo, la radio cambia, il digitale dà un sacco di vantaggi (alle cinque persone che ascoltano il DRM col Morphy Richards, alle venti che lo fanno sul loro pc e ai tecnici di RAIWay, che con questi giocattolini si divertono come matti, almeno loro)... Ma io non riesco a essere di buon umore. Soprattutto se penso che dietro a queste prove di trasmissione non c'è uno straccio di politica pubblica per l'evoluzione evoluzione della radio, non c'è un piano, un obiettivo, un calendario. Niente, il vuoto assoluto. Un mare di bit disseminati al vento da una tecnologia che continua ad avere un domani quanto mai incerto. E distrugge inesorabilmente una passione durata un secolo.
Il canto del cigno DXistico della frequenza è stato registrato ieri sera da Renato Bruni, Walter Mola, Fabrizio Magrone con segnali dal Kenya e da Taiwan. Va bene, d'accordo, la radio cambia, il digitale dà un sacco di vantaggi (alle cinque persone che ascoltano il DRM col Morphy Richards, alle venti che lo fanno sul loro pc e ai tecnici di RAIWay, che con questi giocattolini si divertono come matti, almeno loro)... Ma io non riesco a essere di buon umore. Soprattutto se penso che dietro a queste prove di trasmissione non c'è uno straccio di politica pubblica per l'evoluzione evoluzione della radio, non c'è un piano, un obiettivo, un calendario. Niente, il vuoto assoluto. Un mare di bit disseminati al vento da una tecnologia che continua ad avere un domani quanto mai incerto. E distrugge inesorabilmente una passione durata un secolo.
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