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Il canto del cigno DXistico della frequenza è stato registrato ieri sera da Renato Bruni, Walter Mola, Fabrizio Magrone con segnali dal Kenya e da Taiwan. Va bene, d'accordo, la radio cambia, il digitale dà un sacco di vantaggi (alle cinque persone che ascoltano il DRM col Morphy Richards, alle venti che lo fanno sul loro pc e ai tecnici di RAIWay, che con questi giocattolini si divertono come matti, almeno loro)... Ma io non riesco a essere di buon umore. Soprattutto se penso che dietro a queste prove di trasmissione non c'è uno straccio di politica pubblica per l'evoluzione evoluzione della radio, non c'è un piano, un obiettivo, un calendario. Niente, il vuoto assoluto. Un mare di bit disseminati al vento da una tecnologia che continua ad avere un domani quanto mai incerto. E distrugge inesorabilmente una passione durata un secolo.
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