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Oggi Sirius ha anche reso nota l'intenzione di lanciare quanto prima una sua applicazione per l'ascolto dei canali satellitari via Internet su dispositivi Apple iPhone/iTouch, una decisione che secondo alcuni commentatori potrebbe essere tardiva. PodcastingNews (grazie a Fransceso Delucia per la citazione) osserva giustamente che all'epoca del lancio dei servizi Sirius/XM, la radio satellitare aveva due vantaggi sicuri: la varietà della programmazione e la copertura a livello nazionale. Oggi, osserva la testata online, milioni di navigatori sono sommersi di contenuti musicali che arrivano dalla rete.
In queste settimane Sirius è uscita per il rotto della cuffia e solo temporaneamente da una pesante situazione debitoria grazie all'intervento dei capitali di Liberty Media. L'altro ieri sono stati annunciati i risultati "pro forma" del 2008 (i dati non sono Gaap, cioè non sono certificati) e per la prima volta nella sua storia l'azienda può vantare un piccolo margin on operation trimestrale. Su un fatturato di 644 milioni di dollari nell'ultimo quarto dell'anno, l'utile operativo è di quasi 32 milioni, anche se con tutte le altre spese e gli interessi che ha in ballo la perdita rimane di 248 milioni. L'anno si chiude con un ricavato di 2,46 miliardi di dollari e una perdita netta di 900 milioni. Migliorano parametri fondamentali come il costo di acquisizione per nuovo abbonato (sono più di 19 milioni al momento).
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