Annunciato all'inizio dell'anno per questa primavera, sarebbe già disponibile da Sirius XM il primo ricevitore integrato capace di ricevere l'intera offerta combinata dei due operatori radiosatellitari americani, che si sono fusi lo scorso anno. Finora gli abbonati ai due servizi non hanno avuto la possibilità di sintonizzarsi con il loro vecchio apparato sui segnali dell'ex concorrente, perché le due infrastrutture satellitari (una geostazionaria, l'altra a orbita polare) non lo consentivano. Il primo ricevitore universale Sirius XM si chiama "Mirge" e costa 249 dollari sul Sirius XM Shop.
Oggi Sirius ha anche reso nota l'intenzione di lanciare quanto prima una sua applicazione per l'ascolto dei canali satellitari via Internet su dispositivi Apple iPhone/iTouch, una decisione che secondo alcuni commentatori potrebbe essere tardiva. PodcastingNews (grazie a Fransceso Delucia per la citazione) osserva giustamente che all'epoca del lancio dei servizi Sirius/XM, la radio satellitare aveva due vantaggi sicuri: la varietà della programmazione e la copertura a livello nazionale. Oggi, osserva la testata online, milioni di navigatori sono sommersi di contenuti musicali che arrivano dalla rete.
In queste settimane Sirius è uscita per il rotto della cuffia e solo temporaneamente da una pesante situazione debitoria grazie all'intervento dei capitali di Liberty Media. L'altro ieri sono stati annunciati i risultati "pro forma" del 2008 (i dati non sono Gaap, cioè non sono certificati) e per la prima volta nella sua storia l'azienda può vantare un piccolo margin on operation trimestrale. Su un fatturato di 644 milioni di dollari nell'ultimo quarto dell'anno, l'utile operativo è di quasi 32 milioni, anche se con tutte le altre spese e gli interessi che ha in ballo la perdita rimane di 248 milioni. L'anno si chiude con un ricavato di 2,46 miliardi di dollari e una perdita netta di 900 milioni. Migliorano parametri fondamentali come il costo di acquisizione per nuovo abbonato (sono più di 19 milioni al momento).
Oggi Sirius ha anche reso nota l'intenzione di lanciare quanto prima una sua applicazione per l'ascolto dei canali satellitari via Internet su dispositivi Apple iPhone/iTouch, una decisione che secondo alcuni commentatori potrebbe essere tardiva. PodcastingNews (grazie a Fransceso Delucia per la citazione) osserva giustamente che all'epoca del lancio dei servizi Sirius/XM, la radio satellitare aveva due vantaggi sicuri: la varietà della programmazione e la copertura a livello nazionale. Oggi, osserva la testata online, milioni di navigatori sono sommersi di contenuti musicali che arrivano dalla rete.
In queste settimane Sirius è uscita per il rotto della cuffia e solo temporaneamente da una pesante situazione debitoria grazie all'intervento dei capitali di Liberty Media. L'altro ieri sono stati annunciati i risultati "pro forma" del 2008 (i dati non sono Gaap, cioè non sono certificati) e per la prima volta nella sua storia l'azienda può vantare un piccolo margin on operation trimestrale. Su un fatturato di 644 milioni di dollari nell'ultimo quarto dell'anno, l'utile operativo è di quasi 32 milioni, anche se con tutte le altre spese e gli interessi che ha in ballo la perdita rimane di 248 milioni. L'anno si chiude con un ricavato di 2,46 miliardi di dollari e una perdita netta di 900 milioni. Migliorano parametri fondamentali come il costo di acquisizione per nuovo abbonato (sono più di 19 milioni al momento).
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