28 marzo 2009

La macchina della memoria per gli archivi audiovisivi

Qualche giorno fa, presso la sede torinese della RAI dove è anche allestito il museo della radiotelevisione, si è tenuto un convegno di presentazione del progetto PrestoPRIME, una ambiziosa collaborazione europea mirata alla conservazione del patrimonio audiovisivo delle varie nazioni e alla creazione di una "macchina della memoria". Che discorso "intriguing". L'aspetto affascinante è che Prime, un lavoro partito nel gennaio di quest'anno sulla base delle attività svolte fin qui da PrestoSPACE (Standardised Practices for Audiovisual Contents in Europe), tocca una marea di questioni relative alle tecniche di archiviazione, ai supporti digitali, alla loro accessibilità, persino ai risvolti semantici e linguistici. Presto è un altro acronimo per Preservation towards storage and access, l'obiettivo è stendere le linee guida per una preservazione digitale del patrimonio audiovisivo che risolva anche la complicata questione della classificazione automatica e dell'accesso, del retrieval (recupero) dei dati e infine la loro conservazione nel tempo. Non è un problema che dipende solo dalla durata dei supporti, ma dall'integrità logica e semantica di archivi costruiti in base a modelli ipertestuali, in cui basta modificare una singola lettera del nome di un file per perdere interi pezzi di storia.
Se consideriamo i volumi di materiali audio, grafici, cinematografici e televisivi analogici oggi accumulati negli archivi delle nazioni europee, quello dell'archiviazione digitale di tutte quesi informazioni è un compito immane. Non è solo questione di spazio, di individuazione dei formati più opportuni, dei supporti su cui conservare, sulle modalità dell'accesso. Si tratta anche di dare a questa massa infinita di bit un ordinamento preciso e dare a noi la possibilità di accedere alle informazioni in modo soddisfacente, attraverso gli strumenti che Internet ci ha abituato a utilizzare su dati che erano digitali fin dall'inizio. Mi spiace moltissimo non aver avuto notizia di questo convegno torinese, dev'essere stato molto denso. Su Internet si trovano comunque parecchie informazioni. Il portale di PrestoSPACE è già abbastanza articolato e dispone di un wiki navigabile curato da Richard Wright di BBC R&D. Una sottosezione di questo wiki si concenta su Prime. Esiste anche un sito specifico di questo progetto. PrestoPRIME cerca di rispondere a due ordini di quesiti per creare quella che viene definita la Biblioteca di Alessandria del XXI secolo:
How can collections be efficiently managed, so files:
  • don’t get lost (metadata, file and storage management)
  • do keep their correct relationships with other files (provenance)
  • do maintain their technical (quality), legal (rights) and archival (quality, provenance, rights, metadata) integrity?
How is audiovisual content preserved forever (without going broke almost immediately)?
Quello che segue è il testo del comunicato della RAI ma per tutti gli altri documenti pubblici su PrestoSPACE e PRIME si può andare su questa pagina. Presentazioni e rassegna stampa del dopo conferenza sul sito di Eurix Group.

IL PROGETTO EUROPEO PRESTO PRIME: VERSO LA "MACCHINA" DELLA MEMORIA

Un progetto europeo per la conservazione del patrimonio audiovisivo. Quindici partner – tra i quali la Rai – e un obiettivo comune: dare futuro al proprio passato. Al Centro Ricerche Rai di Torino il coordinamento tecnico.
Potrebbe diventare la “Biblioteca di Alessandria” del XXI secolo: un luogo, o meglio, un modo per conservare – come nell’antichità – tutto il sapere. Anche se, in questo caso, non si tratta di scaffali, o mura. E non ci sono libri o pergamene, ma immagini e suoni, televisione e radio. E milioni di byte. Una “condivisione” della memoria che si propone di realizzare – entro tre anni e mezzo - il progetto europeo “PrestoPRIME”, finanziato dall’Unione Europea e al quale partecipano quindici partner dall’Institut National de l’Audiovisuel francese alla Rai (con Teche e Centro Ricerche), dalla Bbc alla Orf, insieme a Università e altri enti.
Obiettivo: trovare un “linguaggio” comune, uno standard internazionale, che permetta di conservare e preservare nel lungo periodo la memoria audiovisiva digitale già disponibile nelle teche degli enti radiotelevisivi europei e quella – su supporto analogico o su pellicola - che le teche stesse stanno recuperando e restaurando nei propri archivi.
PrestoPRIME studierà, per questo, una nuova metodologia che semplifichi i sistemi di archiviazione tv e radio, li renda “resistenti” al tempo e ai cambiamenti tecnologici e, insieme, conservi di ogni contenuto audiovisivo la memoria dei “diritti”: una sorta di “impronta digitale” che permetta di risalire con certezza a chi detiene la titolarità di un determinato contenuto audio video. Punto fondamentale, quest’ultimo, per poter aprire al grande pubblico queste “librerie” virtuali.
Nell’ambito del progetto, inoltre, saranno creati strumenti di lavoro e servizi che verranno distribuiti a chi li richieda distribuiti dai Centri di Competenza Nazionali, con l’Associazione Europea per gli Archivi Audiovisivi.
Al di là dell’utilizzo da parte degli enti radiotelevisivi, infine, PrestoPRIME potrebbe essere impiegato anche in un altro settore: quello dei beni culturali, per il recupero digitale, l’archiviazione e la conservazione di immagini, fotografie, suoni che fanno parte del patrimonio di uno stato.

I SOCI DI PRESTOPRIME

Institut National de l’Audiovisuel, Highlands Technologies (Francia); Bbc - British Broadcasting Corporation, University of Southampton, IT Innovation, University of Liverpool (Uk); Rai - Radiotelevisione Italiana, Eurix (Italia); Orf - Österreichischer Rundfunk, Joanneum Research, Forschungsgesellschaft mbH JRS, Universität Innsbruck (Austria); Netherlands Institute for Sound and Vision - Beeld en Geluid, Technicolor, Vrije Universiteit Amsterdam, European Digital Library Fundation (Netherlands); Ex Libris (Israel).

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