Il registratore a nastro è stato inventato 75 anni fa nella Germania nazista, ma è proprio vero che una tecnologia non può essere intrinsecamente malvagia. Se glielo avessero detto non l'avrebbe presa con bonomia (era del resto un carattere alquanto irritabile), ma la macchina propagandistica del Terzo Reich ha dato una grossa mano alla diffusione della cultura del rock 'n' roll e Adolf Hitler ha ottenuto un effetto paradossalmente contrario con tutti i suoi sforzi tesi a condizionare e controllare il "Volk", il popolo tedesco. L'inedito fil rouge viene raccontato in un bellissimo radiodocumentario dell'attore inglese Stephen Fry sulla storia della registrazione magnetica presentato in queste settimane su BBC Radio 2 (purtroppo ho perso la prima puntata, ma la seconda è ancora sintonizzabile attraverso il BBC iPlayer mentre la terza e ultima parte andrà in onda martedì prossimo). Senza il monumentale investimento che il Reich destinò allo sviluppo di tecnologie di cattura del sonoro, il rinnovamento culturale portato avanti dalle stazioni radio americane negli anni Cinquanta non avrebbe forse avuto lo stesso carattere di pandemica fulmineità. Furono i formidabili ingegneri al servizio di Goebbels a creare i presupposti tecnici di una ventata di liberazione e gioia di vivere che la bestia nazista aveva fatto di tutto per soffocare.
L'invenzione determinante si chiama Magnetophone K1 e venne presentata nella manifestazione antenata dell'IFA berlinese, la Grosse Deutsche Funkausstellung, che dal 1933 veniva puntualmente inaugurata dal ministro per l'Educazione del popolo e la Propaganda (Volksaufkärung und Propaganda), Herr Doktor Goebbels in persona. La radio veniva considerata un'arma forse più potente dei carriarmati e riuscire a conservare i discorsi del Führer su uno strumento capace poi di riprodurli all'infinito, avrebbe reso quel mezzo ancora più flessibile, svincolandolo dai limiti della diretta.
Malgrado la propaganda, la guerra non finì come aveva previsto Hitler e tra le macerie del Reich gli Alleati scoprirono finalmente gli apparati che permettevano alle stazioni radio naziste di trasmettere a ripetizione comizi e musiche registrati. Tra i pionieri americani che dopo aver riportato in patria questi strumenti riuscirono a perfezionarli ulteriormente e a favorire così lo sviluppo di una programmazione radiofonica a copertura nazionale, fu per esempio Jack Mullin, un ufficiale marconista che aveva trovato un magnetofono AEG nella stazione radio di Bad Nauheim, città già liberata. La sua idea era di servire con queste macchine l'industria di Hollywood. Fu lì che il famoso cantante Bing Crosby, una delle voci più eleganti della grande tradizione degli anni Quaranta, ebbe l'idea di utilizzare il nastro per il suo famoso show radiofonico.
Ho scoperto la serie di trasmissioni sulla storia del nastro magnetico del tutto casualmente, leggendo un bellissimo post del BBC Internet Blog dedicato a tutt'altro aspetto: la creazione delle illustrazioni che servono a "visualizzare" il contenuto dei programmi radio ascoltati con l'iPlayer. Andatevi a leggere questo post di Ashley Stewart-Noble perché ne vale la pena. Finora l'arte dell'illustrazione si era cimentata solo nei giornali e con i titoli dei libri ma grazie a Internet e alla "visual radio", l'espressività dei disegnatori può diventare un ulteriore strumento di suggestione per comunicare gli scopi, i presupposti, gli influssi dei programmi della radio, della parola nuda. Ecco per esempio come Neal Fox ha illustrato il programma Third Reich and Roll, immaginandosi un Hitler che davanti al microfono si trasforma in un inquietante divo di rock... Satanico.
E a proposito di divi, in queste settimane BBC Radio 2 presenta una serie su un argomento decisamente correlato alla registrazione magnetica. In "From Edison to iTunes" Paul Morley parla infatti della nascita delle etichette discografiche.
Malgrado la propaganda, la guerra non finì come aveva previsto Hitler e tra le macerie del Reich gli Alleati scoprirono finalmente gli apparati che permettevano alle stazioni radio naziste di trasmettere a ripetizione comizi e musiche registrati. Tra i pionieri americani che dopo aver riportato in patria questi strumenti riuscirono a perfezionarli ulteriormente e a favorire così lo sviluppo di una programmazione radiofonica a copertura nazionale, fu per esempio Jack Mullin, un ufficiale marconista che aveva trovato un magnetofono AEG nella stazione radio di Bad Nauheim, città già liberata. La sua idea era di servire con queste macchine l'industria di Hollywood. Fu lì che il famoso cantante Bing Crosby, una delle voci più eleganti della grande tradizione degli anni Quaranta, ebbe l'idea di utilizzare il nastro per il suo famoso show radiofonico.
Ho scoperto la serie di trasmissioni sulla storia del nastro magnetico del tutto casualmente, leggendo un bellissimo post del BBC Internet Blog dedicato a tutt'altro aspetto: la creazione delle illustrazioni che servono a "visualizzare" il contenuto dei programmi radio ascoltati con l'iPlayer. Andatevi a leggere questo post di Ashley Stewart-Noble perché ne vale la pena. Finora l'arte dell'illustrazione si era cimentata solo nei giornali e con i titoli dei libri ma grazie a Internet e alla "visual radio", l'espressività dei disegnatori può diventare un ulteriore strumento di suggestione per comunicare gli scopi, i presupposti, gli influssi dei programmi della radio, della parola nuda. Ecco per esempio come Neal Fox ha illustrato il programma Third Reich and Roll, immaginandosi un Hitler che davanti al microfono si trasforma in un inquietante divo di rock... Satanico.
E a proposito di divi, in queste settimane BBC Radio 2 presenta una serie su un argomento decisamente correlato alla registrazione magnetica. In "From Edison to iTunes" Paul Morley parla infatti della nascita delle etichette discografiche.
Third Reich & Roll
Mondays, 16 - 30 March 2009 2330-0000 (un'ora dopo in Italia)
The fascinating story of how the Third Reich - a dictatorship with an advanced appreciation of media manipulation - developed magnetic tape recording, the very technology that led to the birth of rock’n’roll.
Over three weekly episodes, Stephen Fry tells the story of how Hitler’s huge financial investment in recording for propaganda purposes would eventually give rise to exactly those personal freedoms he was trying to suppress.
The story starts with how the Allies discovered both German Magnetophon recording machines and the plastic magnetic tape they recorded onto. It took two of America’s biggest entertainment stars to realise the potential of this revolutionary technology.
Bing Crosby produced America’s first taped network radio show. And his friend, Les Paul, created his ground-breaking over-dubbing techniques, the building blocks of today’s record production.
Part two features the rock’n’roll years and how the multi-track recording process changed the face of music production forever. Songwriters could now write in a new and liberating way and, for the very first time, artists could record in styles they had never dreamt of before.
In the final episode we go digital. The hard drive was born. Sampling and synthesizer technology were developed. This revolution led directly to the creation of new musical genres. We download this music to our mp3 players. And it is much more than music now - anyone can listen, anyone can podcast.
The Third Reich believed tape recording would help them assume complete control while in fact it started a train of events that led to our enjoyment of personal freedoms they could never have envisage.
Related Links
BBC Timeline Of German History
The History Of Magnetic Tape Recording on Wikipedia
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