Commoventi e straordinarie le prime dichiarazioni di Ingrid Betancourt catturate dal quotidiano El Colombiano qui e soprattutto qui (riprendendole dal circuito dele 36 emittenti delle forze armate colombiane). Ingrid parla tra l'altro in modo esplicito dei programmi radio che permettevano agli ostaggi di restare in parziale contatto con le famiglie.
Ingrid ha detto, in spagnolo e subito dopo in francese, che l'intervento dell'Esercito del ministro Santos è stato semplicemente perfetto. Non è stato sparato un colpo, si sono presentati degli elicotteri misteriosi, senza contrassegni, con personale vestito con le magliette di Che Guevara, nessuno degli ostaggi ha capito che cosa stesse succedendo, pensavano tutti a una "commissione internazionale", a una pagliacciata organizzata dai guerriglieri. In pochi minuti gli ostaggi sono stati fatti salire sugli elicotteri e l'idea che mi sono fatto io è che il commando, favorito dagli infiltrati, sia riuscito a convincere i guardiani di Ingrid che si trattasse di un trasferimento dei prigionieri da un luogo all'altro, uno spostamento reso necessario da una soffiata su un possibile intervento dell'esercito regolare. Insomma, una beffa degna di un poema omerico. Solo dopo la partenza, avvenuta senza colpo ferire, un comandante militare ha annunciato ufficialmente la liberazione. «Per poco l'elicottero non è caduto da tanti salti abbiamo fatto,» ha raccontato Ingrid, tra lacrime e risa.
Ingrid ha detto, in spagnolo e subito dopo in francese, che l'intervento dell'Esercito del ministro Santos è stato semplicemente perfetto. Non è stato sparato un colpo, si sono presentati degli elicotteri misteriosi, senza contrassegni, con personale vestito con le magliette di Che Guevara, nessuno degli ostaggi ha capito che cosa stesse succedendo, pensavano tutti a una "commissione internazionale", a una pagliacciata organizzata dai guerriglieri. In pochi minuti gli ostaggi sono stati fatti salire sugli elicotteri e l'idea che mi sono fatto io è che il commando, favorito dagli infiltrati, sia riuscito a convincere i guardiani di Ingrid che si trattasse di un trasferimento dei prigionieri da un luogo all'altro, uno spostamento reso necessario da una soffiata su un possibile intervento dell'esercito regolare. Insomma, una beffa degna di un poema omerico. Solo dopo la partenza, avvenuta senza colpo ferire, un comandante militare ha annunciato ufficialmente la liberazione. «Per poco l'elicottero non è caduto da tanti salti abbiamo fatto,» ha raccontato Ingrid, tra lacrime e risa.
Nessun commento:
Posta un commento