Rimane solo la distinzione tra Web radio commerciali e stazioni "comunitarie" appartenenti ad associazioni "riconosciute o non riconosciute". La tariffa preferenziale di 240 euro all'anno per le Web radio personali senza scopo di lucro passa al contributo minimo di 165 (250 se si superano le 100mila pagine viste) euro a trimestre previsto per le comunitarie che non trasmettono più del 25% di musica nei loro programmi.
Il nuovo modulo "Modello AWR", disponibile in questa pagina, sostituisce il precedente ancora raggiungibile tramite cache di Google. Non ho idea se legalmente una associazione "non riconosciuta" comporti una procedura di registrazione e quindi l'esborso di una ulteriore somma in denaro. Le associazioni private o costituite di fronte a un notaio possono (o devono?) iscriversi a un apposito registro:
L'anno scorso l'Agenzia delle Entrate ha definito il modello EAS che le associazioni no profit devono compilare per questioni fiscali. Comunque sia, fare una Web radio con contenuti musicali diventa più complicato sul piano burocratico.
Al momento, a giudicare dalle informazioni contenute sul sito Web SCF, l'associazione che tutela i diritti dei fonografici, mantiene la distinzione tra Web Radio "amatoriali", "istituzionali" e "commerciali".
2 commenti:
Da ieri sera è sparito il documento da Voi pubblicato e sostituito da una pagina bianca con scritto "Documento in costruzione".
La modulistica SIAE è stata cambiata! I commenti circolati nella blogosfera, grazie anche a coloro che hanno raccolto e rilanciato il mio post, hanno fatto cambiare idea al gestore dei diritti d'autore e le Web radio "personali" sono tornate a esistere.
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