31 ottobre 2010

Ciao Stoccolma, anche la Svezia lascia le onde corte

Credo che tutti i lettori abituali e occasionali di questo blog siano più o meno assuefatti all'idea dell'innovazione tecnologica o mediatica. Un dispositivo, un servizio, un mezzo di distribuzione che prima non c'era e di colpo, o più gradualmente, c'è. Internet, il Web, sono stati la novità più grossa, ma pensate a quante cose spuntano continuamente, dai lettori mp3 ai navigatori Gps. Molte altre cose di natura tipicamente tecnica o tecnologica, cambiano, si evolvono, restando più o meno uguali. Oggi i nostri figli non saprebbero utilizzare un telefono a disco, ma in compenso sono nati che la telefonia cellulare era già una realtà consolidata.
Ho sempre trovato meno istintiva da accettare, invece, l'idea dell'obsolescenza tecnologica. Anche qui le gradazioni sono diverse. Il compact disc ha soppiantato il "vinile", che non è proprio scomparso del tutto, ha avuto addirittura un suo piccolo revival. I registratori digitali non hanno (ancora) sostituito del tutto le audiocassette e comunque l'obsolescenza può riguardare oggetti che hanno avuto una esistenza relativamente breve (le audiocassette hanno cominciato ad affermarsi alla fine degli anni Sessanta e hanno dominato più o meno per 30 anni, un periodo equivalente a una generazione o poco più). Tendiamo a dare per scontato o a giudicare comunque ragionevole il fatto che dopo una generazione una novità tecnologica possa sostituire l'altra.
Le onde corte furono una invenzione tecnologica che può rientrare a pieno titolo tra i pochi, autentici miracoli della modernità. I programmi in onde corte delle emittenti internazionali sono iniziati 70, 80 anni fa. Molte trasmissioni locali in onde corte sono andate avanti per mezzo secolo, le onde medie hanno addirittura 90 anni. Forse perché le ho seguite a lungo anch'io, assistere in questi ultimi anni alla loro inesorabile estinzione mi dà una strana sensazione, come di un'inattesa accelerazione del normale corso del tempo, una canizie improvvisa, una porta che si chiude di colpo e per sempre.
Ieri sera c'è stata l'ultima trasmissione in onde corte di Radio Sweden, emittente svedese per l'estero che aveva aperto i battenti nel 1938. Con le frequenze in onde corte se ne vanno anche il trasmettitore in onde medie di Sölvesborg, distante da noi ma udibilissimo sebbene il canale di 1179 kHz fosse, sia piuttosto affollato. Se si eccettua l'hobbystica Scandinavian Weekend Radio, non esiste più una stanzione broadcast che utilizza le onde corte e medie in Scandinavia. Gli impianti dismessi dalle emittenti pubbliche in Finlandia e Norvegia vengono affittati ad altri operatori e questo dovrebbe essere il destino di Sölvesborg. Roy Sandgren, un imprenditore svedese della radio che sul Web commercializza una autoradio DAB, vuole aprire una stazione commerciale su 1179 kHz.
Sul sito di Radio Sweden, dove l'attività delle redazioni per l'estero proseguirà in futuro, trovate il file mp3 dell'ultima trasmissione, con una breve storia della sua parabola e una intervista alla responsabile dell'emittente che ha deciso la chiusura definitiva per evidenti ragioni di costo:





Questo qui invece è il filmato degli ultimi due minuti di audio ascoltati ieri sera, intorno alle 22 UTC su 1179 kHz. Anche quella musica è finita per sempre, d'ora in poi per ascoltare Sverige Radio è meglio scaricarsi l'applicazione per iPhone.





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