While social networks are now a well established phenomenon, socially enhanced TV and radio aren't. It's early days yet, but we're pretty sure that this is going to be an important facility in the near future. Lo scrive James Hewines sul blog della BBC presentando l'ultima versione dell'affermatissimo iPlayer, l'interfaccia che permette di accedere ai contenuti televisivi e radiofonici (oggi separati) della Beeb su Web. Un cambiamento ispirato alla semplificazione, ma anche alla personalizzazione dell'esperienza e alla "socializzazione" dell'ascolto/visione.
Ma è vero, come scrive Hewines, che se i social network sono ormai una realtà consolidata, radio e televisione socially enhanced sono ancora all'inizio di un cammino che li porterà a un luminoso futuro? A noi italiani un commento del genere appare francamente un po' ingenuo: soprattutto la televisione da noi è un medium fin troppo al centro della nostra vita di relazione, non facciamo che parlare di lei.
Quello di iPlayer resta comunque un esperimento - anzi, più che un esperimento - da studiare e, se possibile, adattare ai diversi contesti, un "case study" di come incrociare vecchi e nuovi media. Delle nuove funzioni di iPlayer si occupa, sempre sul BBC Blog, Anthony Rose (a proposito della beta del nuovo player, introdotta poco prima dell'estate). Webmaster e architetti della user experience dovrebbero leggere e mandare a memoria le spiegazioni che Simon Frost dedica agli aspetti tecnici.
L'utente registrato dell'iPlayer (la registrazione è possibile anche per chi non risiede in Gran Bretagna, nonostante il fatto che la BBC non autorizza la visione dei programmi televisivi da indirizzi IP non-British) può creare un suo profilo pubblico, un po' come avviene su Facebook. Attraverso questo profilo può effettuare e ricevere suggerimenti ("raccomandazioni") sui programmi preferiti dai suoi contatti. Le raccomandazioni possono essere estese ai propri account su Facebook e su Twitter. In questo senso Hewines può aver ragione. Siamo già abituati a parlare di programmi radiotelevisivi con i nostri amici, ma grazie a iPlayer questi programmi diventano un modo per riconoscersi, condividere gli stessi gusti e trovare nuovi contatti. Finora i siti delle emittenti radiotelevisive hanno sfruttato soprattutto i forum come mezzo di discussione e socializzazione, ma ora i meccanismi di Twitter vengono integrati direttamente con le funzioni che consentono di esplorare le griglie di programmazione e usufruire dei vari programmi via Web. Potrebbe essere la nascita di un nuovo modo di consumare radio e televisione, una modalità che a dire il vero viene da tempo esplorata anche nel mondo della IPTV o dei set top box che mescolano Web, televisione e multimedialità. Il merito della BBC è appunto quello di aver escogitato una delle possibili ricette per applicare queste nuove interazioni a un patrimonio di contenuti molto tradizionale.
Nessun commento:
Posta un commento