02 settembre 2011

Radio private in onde medie, un'alternativa concreta?

Qualsiasi tentativo dalla mia abitazione di Milano era stato inutile. Qui in Liguria invece il segnale di Media Veneto (o Veneta) Broadcast arriva più che discretamente su 1233 kHz, intorno alla mezzanotte locale del 30 agosto (22 UTC). Lo spezzone purtroppo non contiene l'annuncio in voce femminile con nome e indicazione della frequenza, mandato in onda qualche minuto prima della mia registrazione:



Un'altra privata italiana in onde medie attive la stessa sera: Radio Challenger con programmi VOA (credo) su 1368 e in parallelo su 1566 (quest'ultima da Roma?). Sui 1566 è stata segnalata questa estate anche Kolbe Sat, con un impianto tra Vicenza e Padova, ma non mi pare fosse ricevibile stanotte. Mi sono sembrate invece presenti su 1512 Ondamedia Broadcast e su 1485 Broadcast Italia (forse anche lei con un programma in inglese). Una novità, anch'essa segnalata questa estate, è quella - veneta anch'essa - di Radio Marina su 1071 kHz, ma sulla frequenza ieri sera dominava l'Iran insieme all'Egitto, la mia sensazione è che il segnale fosse spento. Devo controllare meglio se la capostipite del genere, la toscana, Studio X su 1584, è in questo momento ricevibile, mentre posso solo limitarmi a riscontrare, negli spazi Web adibiti allo scambio di informazioni per addetti all'hobby della radio, la segnalazione di analoghi test in Sicilia orientale.
Da diversi mesi ormai la banda delle onde medie si è risvegliata con queste trasmissioni ancora decisamente sperimentali. Spiace tra l'altro notare che le informazioni relative a queste iniziative restano piuttosto scarne, anche le emittenti che si appoggiano a un sito Web ufficiale non cercano affatto di conquistare maggiore visibilità. E' comprensibile, considerando che trasmettere in onde medie in Italia non è semplicemente previsto dalle normative e non è mai un bene farsi notare dalle autorità con comportamenti "non previsti".
E' una situazione analoga a quella che caratterizzava la prima fase dell'emittenza commerciale, con una differenza importante: è impossibile stabilire, al di là delle passioni e degli interessi dei singoli, quali siano gli obiettivi dell'attuale sperimentazione, quali gli eventuali modelli di business, quali le possibili linee editoriali e le finalità sociali e comunitarie. Per il momento si sa che alcuni imprenditori mediatici, spesso già attivi su scala locale in FM, in Veneto, Emilia, Toscana, Lazio e forse Sicilia, hanno avuto l'idea di provare a colonizzare una porzione di spettro quasi totalmente dimenticata dagli ascoltatori e gradualmente abbandonata, in tutta Europa, da broadcaster perlopiù pubblici, in affannosa lotta contro seri problemi di copertura finanziaria e consenso. Senza una maggiore chiarezza - e in totale assenza di precisi orientamenti o stimoli da parte dei regolatori e delle forze politiche locali e nazionali - queste trasmissioni restano per il momento un divertente giocattolo per noi hobbysti, nulla da eccepire. Ma per gli operatori delle frequenze citate non è un giocattolo a costo zero e anche se il fenomeno è molto recente io comincerei già a interrogarmi sulla sua sostenibilità. Mi sbaglierò, ma la speranza che in Italia sulle onde medie possa nascere per davvero una via alternativa all'emittenza privata, commerciale o no che fosse, mi appare quanto mai tenue.

8 commenti:

Roberto ha detto...

Anni fa conobbi il gestore di Radio Studio X, emittente toscana alta e nascosta tra i boschi delle montagne pistoiesi. Un ragazzotto rude e appassionatissimo di radiodiffusione, che sicuramente iniziò (e mi sa che continua) soprattutto per passione.
Ricordo le sue argomentazioni a difesa delle onde medie. Che per dare la stessa area di ascolto di una sola stazione in MW a copertura circolare occorrerebbe allestire un'intera rete di trasmettitori FM.
Certo non è da tutti poter issare un'antenna di 100 metri e più però alla fin fine le potenze in gioco son sempre piuttosto alte (e dico io, causano meno inquinamento quei 1000 W attorno ai 1600 KHz rispetto alla sfilza di kilowatt sparati qua e là dalle varie direttive FM - e l'epoca delle "radio libere" da 10 W è finita da un pezzo!).
Resta il dubbio di quanti ascolterebbero le OM nel salotto di casa, quando l'abitudine ormai è di passeggiare col proprio MP3 o il proprio smartphone con radio FM incorporata.
Quindi credo sia un ostacolo più di costume che di tecnica. E fa bene allora, il Luca Betti di Radio Studio X, a mandare in contemporanea i suoi broadcast, non solo sui 1584 KHz ma anche in FM e soprattutto come streaming in Rete...

Anonimo ha detto...

Il problema secondo me è di cultura: in Italia le onde medie, oggi giorno, non le ascolta nessuno.

Negli States hanno successo perché hanno tradizione, storia: lì è arrivata prima la radiodiffusione commerciale e poi la FM.

Da noi no: prima la FM e poi le radio libere.

Ad ogni modo le utilizzerei per radio comunitarie low power, espressione di etnie, religioni, scuole, ospedali ecc. sulla falsa riga di quello che acccade in USA e UK.

Andrea Lawendel ha detto...

Ieri sera alle 19z, le nostre 21, è arrivata musica italiana nostalgica e un brano degli Avion Travel su 1071 kHz. Sono sicuro che fosse Radio Marina, con discreto segnale più forte di un Iran non ancora dominante (ma con quanto esce?). In seguito non mi è stato possibile risentirla, può essere che le trasmissioni siano discontinue o più probabilmente che un effetto legato alle dinamiche ionosferiche del tramonto determini una breve finestra di ricevibilità che poi si chiude. Nel Levante ligure il segnale deve comunque superare l'Appennino e io purtroppo non posso ascoltare con regolarità.

marco barsotti ha detto...

Radio Challenger 1368 (la gloriosa ex fx di Radio3!) arriva bene anche qui a Nizza (con i suoi programmi....diciamo bizzarri)

A proposito di stiudiox, ho notato due cose:1) sulla home page hanno quel vecchio logo "NO DRM" ma son sicuro che per un certo periodo erano in simulcast DRM ma soprattutto 2) Che ne pensate della loro principale frequenza FM ?? (88.350)

Andrea Lawendel ha detto...

In realtà la frequenza è 87.350, non meno bizzarra dei programmi di Challenger! Ed è vero, qualche anno fa Studio X annunciò dei test in DRM su 1566, mentre 1584 è sempre stata "tutelata" come frequenza AM Stereo. Personalmente non ho mai ascoltato quei test, anche perché non avevo nessuna intenzione di provarci, ma sospetto che fossero delle bufale, proprio come i presunti test DRM di una emittente del nord della Francia, più o meno nello stesso periodo. C'è molto folklore nei retroscena di queste stazioni in onde medie italiane, alcune delle quali addirittura inventate (il caso di Miniradio qui nella provincia di Milano), molti personaggi sopra le righe, un tipo di imprenditorialità mediatica assolutamente bizzarra (trasmettere su 87.35 significa mettersi automaticamente fuori dalla portata della totalità delle autoradio e di molti ricevitori successivi alla non recente epoca delle valvole: che tipo di valore pubblicitario può avere un programma ricevibile con tanti sforzi?). Torniamo al discorso di partenza: siamo evidentemente di fronte a un fenomeno marginale, sostenuto da pochi appassionati, privo di un vero e proprio piano industriale, anche solo vagamente abbozzato. Mi si può obiettare che 35 anni fa per l'FM fu lo stesso, ma sono appunto passati 35 anni, oggi il primo obiettivo dev'essere la sostenibilità economica. A meno di non immaginare una vera e propria politica a favore di media radiofonici comunitari, come giustamente sottolinea il commento precedente "sulla falsa riga di quello che accade in UK". La potenza di Radio Challenger le consente di arrivare a Nizza e posso garantire che anche nella più lontana Pantelleria il segnale è ottimo. Non credo possa avere meno di 25 kW, una potenza notevole per chi ogni bimestre deve pagare la bolletta elettrica. Forse sono già stati firmati accordi con la VOA e con altre emittenti, ma non so se sia possibile immaginare uno scenario del genere con una emittente ancora poco accreditata. Staremo comunque a vedere, intanto ho caricato i pochi secondi di musica che sono riuscito a registrare su 1071 kHz ieri alle 21 italiane. Ho dovuto interrompere bruscamente ma quando sono tornato sulla frequenza meno di un'ora dopo il segnale della presunta Radio Marina era stato spento o sommerso quasi completamente dall'Iran.

Andrea Lawendel ha detto...

Scusate, ecco il link:

http://www.youtube.com/watch?v=AIKfrX4JoO8

marco barsotti ha detto...

Vero, probabilmente queste radio esistono per la passione dei loro proprietari (come il caso di BigL/KBC), e non hano futuro di sostentiblita' economica.
Il che e' un peccato.
Anche se e' vero, fossimo in uno stato serio si potrebbe sperare in una legislazione favorevole a radio comunitarie (magari anche laiche, tanto per cambiare un po'!) in OM a bassa potenza.

MNIRADIO! Mi hai fatto ricordare che durante la loro lunga gestzione lavoravo in un centro fitness nella loro zona target, e avevo pure scritto proponendo di lavorare insieme (un programma sulla salute sponsorizzato dalla palestra).
Mi aveva risposto una persona gentilissima, annunciando il prossimo inizio delle trasmissioni.

Dopo un po su quella fx inizio un bel rumore DRM dalla germania, ma di loro mai nessuna traccia.

E il bello e' che online c'era il nome e la foto di tutti, dunque penso che pensassero davvero di poter iniziare a trasmettere. Chissa' cosa e' successo poi...

Anonimo ha detto...

media veneta dovrebbe operare in alcuni giorni anche su 1305 khz