03 settembre 2011

Le informazioni meteomarine sfidano il tempo viaggiando via radio



Almeno per quanto mi riguarda (e avrete capito quanto riesca a essere nostalgico davanti a una radio) continua a esercitare il suo misterioso fascino la ricezione dei servizi di "radio facsimile" che ancora oggi utilizzano le frequenze tra 2 e 25 MHz per inviare informazioni meteorologiche di tipo visuale. Cartine, previsioni del tempo, correnti e onde marine, altezza dei ghiacci, immagini riprese dai satelliti... Informazioni rivolte soprattutto ai naviganti e ai velisti meno attrezzati dal punto di vista delle comunicazioni satellitari e per quelli che allontanandosi troppo dalle coste non possono attaccarsi a Internet via cellulare per il loro fai-da-te meteorologico. Un sistema abbastanza economico, per chi trasmette e per chi riceve, tanto da essere giudicato dagli addetti ai lavori ancora molto utile. Quando la Guardia Costiera americana aveva minacciato di tagliare le spese per la distribuzione via radio delle sue informazioni le proteste inviate da navigatori da diporto e piccoli professionisti del mare sono bastate per tenere ancora in vita il servizio, che per adesso prosegue. Nella stessa mattina ho ricevuto, senza riuscire a identificarle pienamente, immagini da stazioni nel nord ovest del Canada e dell'Alaska.
E' soprattutto un sistema completamente analogico, rimasto immutato dai tempi delle prime "telefoto" di parecchi decenni fa: l'immagine viene applicata su un rullo ruotante e un pennino luminoso analizza riga per riga i livelli di nero. Questo dato viene convertito in un segnale elettrico che varia continuamente nel tempo (la definizione stessa di analogico) e a sua volta il segnale va a modulare in frequenza una portante: a variazione di luce corrisponde una variazione lineare di frequenza.L'unico elemento di novità oggi à il software che finge di essere un sistema di ricezione basato su un identico rullo ruotante alla identica velocità e su un pennino che invece di esplorare una foto disegna l'immagine ricevuta con l'inchiostro. L'effetto, sullo schermo del pc, è lo stesso. Come in una Polaroid dipinta a mano, la cartina meteorologica si forma anch'essa riga dopo riga, con una lentezza d'altri tempi. A seconda delle dimensioni della mappa ci vuole almeno un quarto d'ora per trasmettere e ricevere una immagine completa. Questa che vedete è una
fotografia satellitare all'infrarosso della zona sud-occidentale del Pacifico (si intuisce la cima nord della Nuova Zelanda) e l'ho ricevuta questa mattina, alle nostre 9, dalla stazione meteorologica NOAA di Honolulu nelle Hawaii. La frequenza è di 11.090 kHz, che per il
radiofax corrisponde in genere alla massima frequenza di deviazione rispetto a una portante che per convenzione è fissato 1900 Hz più in basso: è qui che bisogna quindi sintonizzare il ricevitore se si ascolta in banda laterale unica (ci sono ricevitori professionali che applicano uno shift automatico di 1900 rispetto a una lettura nominale ma non è il mio caso).


Il software utilizzato per la decodifica è il solito CocoaModem per Macintosh, che è in grado di riconoscere altre modalità di trasmissione dati analogiche e digitali. La qualità della ricezione è sorprendentemente buona per tutta questa distanza. Potete divertirvi a confrontare la foto ricevuta via radio (il trasmettitore ha 4 kW) con questa distribuita dalla NOAA via Internet- Tutto sommato la leggibilità mi sembra accettabile:


Non esistono molte risorse Web che elencano i servizi radiofax oggi disponibili con orari e frequenze, ma un paio di indirizzi possono bastare. Uno è quello della lista curata dalla Guardia Costiera USA, l'altro è la pagina sul facsimile HF allestita da William Hepburn sul suo DX Info Centre. Quest'ultimo riporta ancora servizi che non esistono più, come quello un tempo trasmesso da Roma Radio, ma è abbastanza attendibile.

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