Proseguono le iniziative mirate a creare un positivo cortocircuito tra l'incredibile mole di materiali sonori di pregio distribuiti attraverso Internet e gli ascoltatori che troppo spesso, forse, restano solo potenziali. Ho parlato recentemente di Audiopress e prima ancora di Mixcloud, una piattaforma britannica che ha inaugurato il concetto di cloudcasting creando un sistema di condivisione e accesso (basato sul modello dei micropost di Twitter) che funziona come una specie di guida ragionata a trasmissioni radiofoniche, podcast tematici, compilation e playlist.
In questo Mixcloud si distingue da altri servizi che magari privilegiano la singola canzone o al massimo il singolo album. Con questo strumento si ascoltano interi programmi.
Recentemente Mixcloud, che in questi giorni festeggia il suo secondo compleanno (lancio nel 2009 dopo la fondazione da parte di quattro amici della Cambridge University uniti dalla passione per la radio), ha aggiornato le sue applicazioni per iPhone e per Facebook, creando una interfaccia molto efficace per ascoltare (e suggerire, sullo stesso Mixcloud e sui social network) contenuti audio di alta qualità. Rigorosamente in modalità streaming.
All'apertura dell'applicazione la videata si presenta con quattro semplici icone per la scelta dei programmi più ascoltati dalla community Mixcloud e dei propri preferiti, o per l'accesso alle categorie del catalogo dei brani. In quest'ultimo si possono trovare contenuti musicali o talk, in genere podcast originali o da trasmissioni radiofoniche. Le estensioni social, che per esempio visualizzano su Facebook la lista dei programmi ascoltati, o che sul sito di Mixcloud consentono di seguire e essere seguiti, amplificano le chances di conoscere contenuti nuovi. Questa originale formula di Web radio si sostiene anche con gli accordi diretti con chi i contenuti li produce e può servirsi della piattaforma per estendere il proprio "reach".
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