Non avrei mai pensato che il mondo dei cosiddetti "ascoltoni", gli appassionati dei servizi di comunicazione professionale, avrebbe potuto disporre strumenti in grado di affrontare il problema della digitalizzazione di questi servizi. Una digitalizzazione pensata anche per incrementare la riservatezza di queste vitali infrastrutture. Eppure lo scanner HomePatrol, della giapponese Uniden - uno dei leader del settore, con mezzo secolo di esperienza nel mercato dei baracchini CB e dei radioricevitori palmari - è uno dei primi ricevitori a larga banda compatibile con molti protocolli di comunicazione digitale di nuova generazione. Uniden ha pubblicato un tutorial molto ben fatto con molti dettagli su questi sistemi.
La generazione vecchia, quella degli "ascoltoni" nati prima della rivoluzione digitale ha sviluppato un po' dappertutto il culto dello scanner analogico, un ricevitore radio specializzato nell'esplorare ampie porzioni di spettro di solito destinate a servizi di pubblica sicurezza, pronto intervento e soccorso, controllo del traffico veicolare, marittimo e aereo e diverse altre applicazioni delle comunicazioni su frequenze a corto raggio VHF/UHF.
E' una particolare variante tecnica dell'hobby del radioascolto che oltre ad apparati specializzati richiede anche una certa faccia tosta. Nelle nazioni europee il monitoraggio di queste comunicazioni non solo non è consentito, ma può essere perseguito per legge, anche se in realtà è un'attività relativamente tollerata, a patto di non essere troppo sfacciati nel divulgare le informazioni captate. Resta famoso il caso dei due cronisti (e del loro direttore) della testata telematica Merateonline, che nel 2008 sono stati condannati in Cassazione per aver intercettato le forze dell'ordine per riuscire a "dare il buco" ai colleghi (condanna arrivata malgrado il difensore dei due fosse un certo avvocato Antonio Di Pietro. Negli Stati Uniti lo scanner è uno strumento del tutto lecito e anzi il monitoraggio delle frequenze della polizia locale o dei pompieri è sempre stato molto popolare.
Fino alla fine degli anni Ottanta la tecnologia utilizzata in trasmissione non poteva essere più convenzionale. Le comunicazioni avvenivano a "due vie", con ricetrasmettitori che operavano in modulazione di frequenza a banda stretta (tranne le comunicazioni aeree), che sono in modulazione di ampiezza. Fu allora che cominciarono a essere introdotti i cosiddetti sistemi "trunked" a banda condivisa. Uno dei primi standard fu l'MPT-1327, definito dalla British Radiocommunications Agency (oggi confluita in OFCOM). Nei sistemi di radiocomunicazione trunked gli utenti di una infrastruttura possono costituire dei gruppi di contatto ad hoc utilizzando un insieme di frequenze condivise. I singoli canali disponibili vengono impegnati solo saltuariamente, quando gli utenti parlano tra loro e una intelligenza centrale assegna di volta in volta i canali liberi al momento. La capacità teorica di questi sistemi "statistici" è molto estesa, bastano poche antenne per assicurare le comunicazioni tra utenti di servizi diversi e nel corso del tempo sono nati anche sistemi trunked che non richiedono un canale riservato al "segnalamento" o controllo, ma che esercitano un controllo distribuito.
L'evoluzione più naturale dei sistemi trunked non poteva che essere digitale, con l'introduzione, accanto alla logica di segnalamento, di sistemi di modulazione e codifica numerica della voce. Il sistema più importante in Europa, standardizzato da ETSI nel 1995, si chiama TETRA, Terrestrial (prima Trans European) Trunked Radio e consente di implementare infrastrutture di comunicazione voce (digitale) e dati molto somigliante al GSM con le due radicali differenze delle chiamate "push to talk" (si chiama istantaneamente senza attendere il segnale di linea) e di gruppo (un messaggio può viaggiare "uno a molti").
Dal 1995 a oggi l'industria delle radiocomunicazioni professionali ha sviluppato una varietà di soluzioni trunked radio standard o proprietarie, a controllo centrale o distribuito, con codifiche voce digitali (anche loro standard o proprietarie). Una giungla di sigle che Wikipedia classifica in tredici famiglie di sistemi:
1. Ericsson GE
▪ EDACS Provoice
▪ EDACS
▪ GE Mark V
2. Logic Trunked Radio
▪ LTR Standard
▪ LTR Passport
▪ LTR Standard e Passport
▪ LTR MultiNet
▪ LTR-Net
3. Motorola
▪ Type I
▪ Type II
▪ Type IIi Hybrid
▪ Type II SmartZone
▪ Type II SmartZone OmniLink
▪ iDEN (integrated Digital Enhanced Network)
▪ Motorola Harmony (vedere iDEN)
4. MPT-1327
5. OpenSky System
6. APCO Project 16
7. APCO Project 25
8. SmarTrunk
9. TETRA
10. TETRAPOL
11. Kenwood NEXEDGE Digital trunked radio
12. IDAS Digital trunked Land Mobile Radio
13. NXDN protocol
In un sistema di ponti radio o cellule non-trunked, ancora piuttosto diffusi in Italia (dove per stesse forze dell'ordine non si riesce a mettere in piedi la infrastruttura TETRA interforze che avrebbe dovuto essere realizzata da anni), gli enti interessati fanno richiesta di una o più specifiche frequenze che poi verrranno impegnate in via esclusiva. Nei sistemi trunked le frequenze vengono assegnati a operatori, a consorzi o a federazioni di servizi, che costruiscono una unica infrastruttura condivisa. Tale modello si è affermato nelle grandi aree metropolitane americane e lo scanner Home Patrol, in queste aree, consente il monitoraggio dei seguenti sistemi:
- APCO 25 Trunked and Conventional
- Motorola Analog and Mixed Digital
- EDACS Narrow and Wide
- LTR
- Convenzionale
Per funzionare, il monitoraggio di un sistema trunked deve conoscere sostanzialmente quali frequenze sono assegnate a una infrastruttura e quale schema di segnalamento viene utilizzato dal canale o dalla logica distribuita di controllo. Lo scanner Uniden può essere programmato con i piani di frequenza e gli schemi utilizzati nelle diverse aree metropolitane. Informazioni che si possono trovare, nell'era di Internet, su siti come Radioreference.com.
Concepito per il mercato USA, HomePatrol (560 dollari su Amazon) rischia di essere praticamente inutile nelle nazioni europee, dove dominano le installazioni TETRA e TETRAPOL, forse qualche rimasuglio dell'MPT-1327 e a livello radioamatoriale il DSTAR. Ma anche in questo caso Internet può fornire una soluzione molto efficace, grazie agli stream audio che gli "ascoltoni" condividono attraverso il Web dopo aver interfacciato il loro scanner con il computer connesso alla rete. Il sito Radioreference.com fa da aggregatore di questi flussi, ma esistono decine di siti locali, soprattutto americani, che permettono di ascoltare in rete le chiamate della polizia e dei pompieri. Il sito LiveATC è invece specializzato nel monitoraggio audio delle torri di controllo degli aeroporti.
L'esistenza di queste risorse non poteva sfuggire agli sviluppatori di "app" per i telefoni cellulari intelligenti, gli smartphone. Ve ne suggerisco un paio, Scanner Radio di Intersect LLC per iOS e l'omonima app per Android Scanner Radio di Gordon Edwards. Quest'ultima funziona molto bene e riceve gli stream catalogati da Radioreference.com, LiveFireFeeds.com (pompieri), RailroadRadio.net (ferrovie) e Wunderground.com (bollettini meteo nella weather band americana dei 160 MHz).
2 commenti:
Bell'articolo
Contenuti ben trattati e di qualità.
Complimenti
è stato testato in Italia?
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