18 novembre 2010

Podcasting, la scia sonora della navigazione

"Hold that sound" è un concept della londinese Mint Digital (lo sviluppatore di Pop Radio, la piattaforma per l'ascolto sociale della radio ideata dai BBC Radio Labs). L'idea fa parte di un gruppo di quattro progetti della cosiddetta "Android Challenge", una gara bandita per premiare le applicazioni più innovative. Da questo gruppo verrà selezionato quello da trasformare in una app per il sistema operativo Android. C'è da sperare che sia proprio Hold that sound, anche se Baseball Matchup, l'applicazione di augmented reality dedicata allo sport popolarissimo negli USA potrebbe avere un mercato molto più ampio.
Come funziona Hold that sound? Geniale: quando incontriamo sul Web un clip audio che ci piacerebbe ascoltare con più calma, basta un click per taggarlo. L'informazione finisce in un repository gestibile attraverso una app sul proprio telefonino Android. La stessa app permette di sincronizzare il download dei file taggati sul telefonino che diventa così un player per il riascolto in movimento dell'audio preferito. Un concetto - costruirsi brano per brano la propria Web radio in differita - che assomiglia alla proposta di DriveCast, anche se trovo quest'ultimo più pratico per la possibilità di registrare gli stream e le Web radio. Interessante però il fatto che con Hold that sound sia possibile assemblare un palinsesto di contenuti che in seguito vengono scaricati sul dispositivo Android o ascoltati direttamente in streaming. Hold that sound è un'idea di Kejia Zhu.
Nella minuziosa descrizione di questo progetto scopro il riferimento a un altro servizio Web based un po' meno completa ma altrettanto utile per taggare i contenuti audio. Il servizio si chiama HuffDuffer e questo per un appassionato di radio basta e avanza. Il termine ricalca la pronuncia dell'acronimo HF/DF, high frequency direction finding, la tecnica di triangolazione dei dei radiotrasmettitori di cui non si conoscono le coordinate geografiche. Anche qui quando incontriamo un file mp3 che ci piace, basta cliccare sul bookmarklet di Huffduffer salvato nella barra dei preferiti nel nostro browser. Si aprirà una finestra popup da completare con la URL del file, la descrizione e uno o più tag e... bum! il link finisce nel nostro spazio personale di HuffDuffer, una specie di podcast personalizzato. Il riascolto avviene in diverse modalità: o accedendo allo spazio associato al nostro account HuffDuffer e cliccando direttamente sui player integrato, o scaricando i singoli file, o infine sottoscrivendo con iTunes un abbonamento al feed RSS che viene generato automaticamente dal servizio. Decisamente da provare, peccato funzioni solo con i file con estensione .mp3. Un altro vantaggio di HuffDuffer sono i suoi risvolti social. Con il motore di ricerca interno si possono cercare i podcast realizzati dagli altri iscritti in base ai tag che identificano i contenuti. Un po' come succede con le piattaforme per la creazione di Web radio personali. HuffDuffer è stato sviluppato da Jeremy Keith (alias Adactio), un programmatore irlandese che vive a Brighton.

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