19 giugno 2009

KITS San Francisco, la prima stazione "partecipativa"

Sta per debuttare a San Francisco, il 28 giugno, la prima stazione radio basata sul crowdsourcing, la "folla" dei navigatori del Web. L'esperimento avviene sul network CBS sulle frequenze di KITS-FM, un formato di alternative rock, dove al posto dei DJ la musica verrà interamente governata da un sistema partecipativo in cui gli ascoltatori devono votare le scelte musicali effettuate dall'intera comunità. Il software è quello messo a disposizione dal nuovo servizio online Jelli che promette di rendere possibile la prima stazione controllata al 100% dai suoi ascoltatori.
Jelli, fondata quest'anno a San Mateo, in California (a due passi dall'aeroporto di SFO) è guidata da Michael Dougherty e Jateen Parekh. Doughery era stato tra i fondatori di TellMe una applicazione di riconoscimento vocale acquisita da Microsoft e prima ancora di Loudeye, un servizio musicale su Web rilevato da Nokia. Mike è convinto che quello di Jelli, che si applica a stazioni radio hertziane e su Internet, sia il futuro della radio. Curiosamente non è un geek con il solito diploma in computer science: viene da Harvard dove si laureato in storia e letteratura.
Grazie a Francesco Delucia, della redazione allargata di RP, per aver intercettato la notizia oggi su Podcasting News (che giustamente si chiede se la nuova stazione partecipativa avrà successo e se debba essere considerata la "radio del futuro" o un espediente per non pagare i DJ...
Crowdsourcing Commercial Radio
Jun 18th, 2009 | By James Lewin

CBS has announced that it plans to experiment with a new approach to radio, dispensing with traditional DJs and crowdsourcing the DJing, instead:
CBS Radio will debut on June 28 the industry’s first 100 percent user-controlled, on-air radio program using a new social Web service called Jelli. Every Sunday between 10 p.m. and midnight on KITS-FM (LIVE 105) in San Francisco, listeners will take over the airwaves.
Using Jelli, listeners will create the playlist via Web-based voting. If a song sucks, listeners will also be able to vote to pull it off the air instantly.
“The real-time Web represents a huge opportunity to engage with both online and traditional media audiences,” said CBS Interactive’s Michael Marquez. “Jelli is creating a bridge between digital and traditional broadcast experiences, creating something completely new and fun.”
Call me a pessimist, but crowd-sourced DJing is likely to be more successful as a cost-saving measure than an audience-building one.
People are turning away from commercial radio because stations are getting rid of DJs with unique musical perspectives and programming to the lowest common denominator. Crowdsourcing the playlist is likely to lead to conservative, greatest hits programming.
What do you think? Can crowdsourced radio be more than a cost-saving measure?

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