25 giugno 2009

Il Giardino Sonoro, per pochi giorni a Milano

Ci sono solo pochi giorni per visitare una curiosa installazione sonora allestita per iniziativa di SCF, la società che gestisce la raccolta dei diritti percepiti dalle case discografiche, al Parco Sempione di Milano. Gli amici di SCF mi hanno invitato stamane alla conferenza stampa (audio), dove Gianluigi Chiodaroli ha brevemente presentato il GIardino Sonoro insieme all'assessore milanese all'arredo urbano Maurizio Cadeo, Elena Bianchessi della Nuova Accademia di Belle Arti e all'autore e regista, il sound designer Lorenzo Brusci, questo curioso "Giardino Sonoro".
Il Giardino si può ascoltare fino al 29 giugno, nel tratto di riva del laghetto del parco prospiciente alla famosa piscina metafisica del giardino sul retro del palazzo della Triennale. Chiodaroli ha detto che questa iniziativa è uno dei tanti modi in cui la musica registrata può servire per abbellire uno spazio pubblico. Il Giardino è la terza iniziativa del ciclo Musica Ex Machina, dopo l'esposizione Juke-Box! alla Triennale e il Music Bus del Salone del Mobile. In questo caso lo spazio pubblico è anche un ambiente naturale e la musica creata da Brusci diventa il sottofondo che amplifica e asseconda un sound, quello delle foglie, dei rami, dell'acqua, che in un parco metropolitano - dove spesso ci si rifugia proprio per sfuggire al rumore del traffico e della quotidianità - finisce per passare in secondo piano.
E' curiosa l'esperienza del visitatore del giardino (qui un minuto registrato in modo molto estemporaneo) e stimolanti sono le parole con cui Lorenzo Brusci ha presentato il progetto, curato da Architettura Sonora - Applied Acoustics divisione di B&C Speakers, un costruttore di diffusori sonori.. Brusci ha parlato dello sforzo che facciamo ogni giorno per escludere i suoni, forse non tutti così sgradevoli, che ci investono quando ci immergiamo nelle città, nel loro disordinato traffico. Ha parlato anche di tecniche di noise masking in cui l'effetto negativo del rumore vengono mitigate con apposite tecnologie di "mascheramento". Nel fazzoletto di parco adibito a scultura acustica altoparlanti di strane forme e materiali generano e plasmano una miscela di suoni naturali e artefatti musicali che assumono una dimensione sensoriale quasi tattile, molto coinvolgente. Con una dimensione narrativa da radiodramma. L'assessore Cadeo, che ha confessato di non aver mai sentito parlare di sound design, ha promesso che l'amministrazione milanese cercherà di realizzare nuove iniziative di questo tipo. Speriamo sia così.

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