Il conflitto scatenatosi in Georgia lo scorso 8 agosto è l'ennesima dimostrazione della fondamentale importanza della crisi che regna da decenni nelle regioni caucasiche e centro-asiatiche. Per seguire l'evolversi di questa situazione vi suggerisco di utilizzare il sito Web di Radio Free Europe/Radio Liberty: una organizzazione evidentemente legata alla pessima (dal punto di vista della politica estera in quella regione) amministrazione americana, ma in grado di mettere sul campo le opinioni e le corrispondenze di giornalisti che forse lo stesso presidente Bush farebbe bene ad ascoltare o leggere con attenzione. Le due aree del sito RFE/RL, una dedicata alla Georgia e una specificatamente alla crisi nell'Ossezia meridionale e Abkhazia, sono letteralmente farcite di articoli, filmati e altri contributi multimediali.
Radio Free Europe era uno dei simboli della Guerra Fredda. Oggi, con le sue trasmissioni in 28 lingue est-europee e centro-asiatiche, è diventata un esempio di come si possa fare buona informazione geopolitica con mezzi finanziari relativamente limitati. Peccato vederla citata così raramente.
Radio Free Europe era uno dei simboli della Guerra Fredda. Oggi, con le sue trasmissioni in 28 lingue est-europee e centro-asiatiche, è diventata un esempio di come si possa fare buona informazione geopolitica con mezzi finanziari relativamente limitati. Peccato vederla citata così raramente.
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