Sto facendo quattro conti con Google Earth e scopro di avere, qui da Favignana, una bella finestra di tropo su tratta interamente marina verso la Costa Blanca spagnola ma anche verso Gibilterra e, verso nord, nord ovest, verso Genova. Quando qui arriva l'area di Almeria, già dentro i confini di El Andalus, i segnali FM compiono un percorso di 1.250 km (vedi l'esempio visuale qui allegato, è piuttosto eloquente) sul mare, praticamente la stessa distanza che c'è tra qui e la Turchia in caso di aperture in E sporadico! La differenza ovviamente è che di mezzo c'è una montagna chiamata Etna, che blocca la propagazione tropo: i segnali sono costretti a rimbalzare a quote parecchie alte, superando il cospicuo gradino tra troposfera e ionosfera. Sarebbe molto interessante riuscire a capire di più la geometria trimensionale di questi tracciati, per capire a quale altezza si "condensano" gli strati di inversione che inducono le condizioni rifrattive giuste. Probabilmente sarebbe possibile costruire un modello sulla base dei dati barometrici e termici in quota.
Ieri, venerdì, sono stato in barca tutto il giorno intorno a Levanzo e Favignana, ma non mi è sembrato di notare condizioni spettacolari. Baleari e Costa Blanca però arrivano praticamente sempre, anche in tarda serata, segno del permanere di condizioni di tipo ducting anche dopo il tramonto. Il vento predominante in questi giorni è il grecale, da est, ed evidentemente qualche effetto c'è stato perché le condizioni sembrano diverse rispetto ai giorni di forte tropo spagnolo con vento maestrale. Stamane, sabato 2, si nota di nuovo molto forte la costa tirrenica, con le due stazioni dell'American Forces Network che arrivano piuttosto forti da Napoli (sono "solo" 400 chilometri, ben al di là dell'orizzonte ottico, ma in netta presenza di "lift" determinato da tracciati troposferici).
Ieri, venerdì, sono stato in barca tutto il giorno intorno a Levanzo e Favignana, ma non mi è sembrato di notare condizioni spettacolari. Baleari e Costa Blanca però arrivano praticamente sempre, anche in tarda serata, segno del permanere di condizioni di tipo ducting anche dopo il tramonto. Il vento predominante in questi giorni è il grecale, da est, ed evidentemente qualche effetto c'è stato perché le condizioni sembrano diverse rispetto ai giorni di forte tropo spagnolo con vento maestrale. Stamane, sabato 2, si nota di nuovo molto forte la costa tirrenica, con le due stazioni dell'American Forces Network che arrivano piuttosto forti da Napoli (sono "solo" 400 chilometri, ben al di là dell'orizzonte ottico, ma in netta presenza di "lift" determinato da tracciati troposferici).
2 commenti:
Wow, davvero stupefacente!
Non ho capito pero' una cosa, quando dici che vorresti capire la geometria tridimensionale dei tracciati intendi relativamente a dei segnali ricevuti dalla Turchia?
Cioe' sei riuscito a ricevere dalla Turchia in E sporadico pur avendo l'Etna in mezzo?
No, i modelli che mi piacerebbe studiare riguardano la propagazione troposferica. Le quote dell'E sporadico, 80-100 km, consentono evidentemente di superare gli ostacoli naturali. L'Etna non ha certo bloccato i segnali Es dalla Turchia, ma una montagna molto più bassa può bloccare tracciati troposferici. Ci sono molte osservazioni interessanti sul sito di Hepburn, che potete raggiungere cliccando qui a sinistra sulla cartina delle previsioni tropo. I modelli tridimensionali della ionosfera e dell'E sporadico in particolare sono più facili da realizzare grazie alle ionosonde, anche se la risoluzione che possiamo avere è piuttosto grossolana perché non esistono troppe stazioni di rilevamento (qui ho parlato di un progetto coordinato da alcuni radioamatori per lo studio "distribuito" della ionosfera, ma non so quanti dati siano veramente disponibili).
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