Per una volta a essere preoccupati delle possibili interferenze radio non sono quei facironosi nostalgici dei radioamatori, attaccati a un'idea di radiofonia che non esiste più. Negli Stati Uniti si sta riscaldando sempre di più la polemica sui futuri servizi broadband di quarta generazione "LTE" dell'operatore Lightsquared, che ha ricevuto dalla FCC l'autorizzazione a servirsi di due blocchi di 34 MHz situati nella banda satellitare "L" (secondo la classificazione della IEEE), corrispondenti a due finestre tra 1525 e 1559 e 1626.5 e 1660.5 MHz. La prima di queste due finestre è adiacente al blocco, centrato intorno ai 1575 MHz utilizzato dal sistema satellitare di radioposizionamento GPS.
La situazione è complicata da una circostanza. In origine Lightsquared aveva ottenuto una licenza da operatore di telecomunicazioni mobili satellitari. In seguito l'azienda è stata autorizzata a servirsi delle stesse frequenze per realizzare una rete ibrida terrestre-satellitare. L'obiettivo dichiarato è di dare agli americani una copertura broadband mobile sull'intero territorio nazionale (Lightsquared in realtà non offrirà i suoi servizi direttamente agli abbonati, ma agirà da operatore "wholesale", un grossista di banda che avrà rapporti d'affari con altri operatori retail). Uno scopo quanto mai nobile, se non fosse per i fondati timori delle interferenze prodotta da antenne non più orbitali bensì terrestri proprio sulle frequenze utilizzate da milioni di ricevitori GPS integrati a bordo di telefonini, tablet, navigatori per l'auto.
Che problema c'è - si dirà - se il segnale di Lightsquared si ferma più di 15 MHz sotto il canale utilizzato dai deboli satelliti di radioposizionamento? La difficoltà è legata al tipo di componentistica usata per questi ricevitori, i cui filtri di ingresso potrebbero non reggere adeguatamente alla presenza di campi elettromagnetici molto intensi così adiacenti alle frequenze di ricezione. Tali campi potrebbero avere un effetto "bloccante" come si dice in gergo e finirebbero per compromettere il buon funzionamento di un Tom Tom che si trovasse a passare nelle vicinanze di una stazione base Lightsquared.
La faccenda è piuttosto seria perché dal GPS dipendono servizi utilizzati da milioni di persone e un'intera industria di componenti e dispositivi. Questa industria si è consorziata per dar vita a un movimento "anti-Lightsquared" che si è rivolto alla FCC e al Parlamento americano e i cui documenti sono a disposizione del pubblico attraverso il sito Web "Save Our GPS". Questo movimento - guidato da imprese come Garmin, ma anche da linee aeree e società di trasporti - afferma di avere accumulato prove sufficienti sulla pericolosità della futura rete mobile. Molto recentemente l'agenzia oceanografica americana, la NOAA, ha pubblicato una ricerca molto pessimista sulle conseguenze negative che la futura rete wireless a larga banda avrà sui sistemi meteorologici attualmente in funzione.
A sua volta Lightsquared, che nel novembre del 2010 ha già messo in orbita geostazionaria il satellite SkyTerra 1, risponde con una serie di contro-studi che dimostrerebbero la possibilità di utilizzare delle tecniche di "mitigazione" basati su una riduzione delle frequenze e dei livelli di potenza impegnati, nonché sull'adozione di specifiche modifiche da apportare alle antenne e ai moduli di ricezione GPS. Lightsquared si chiede inoltre il perché di tutta questa indignazione da parte dell'industria della radionavigazione. Le licenze FCC sono state assegnate da anni, sostiene l'operatore, da anni i costruttori di componenti GPS sapevano che in futuro i loro sistemi di ricezione avrebbero dovuto affrontare la questione delle interferenze da parte di servizi ancora in divinire. Se era possibile costruire ricevitori più selettivi e immuni dai disturbi, perché non è stato fatto prima? L'azienda ha inoltre messo in dubbio l'attendibilità delle misurazioni effettuati dai suoi "avversari".
Difficile capire come finirà la disputa, ma se nel campo del GPS la posta in gioco è molto alta, anche per una società come Lightsquared l'impegno economico non è trascurabile. Senza contare l'aumento di domanda di nuovi servizi di connessione a Internet in mobilità e la necessità di venire in qualche modo incontro a tale richiesta.
Nessun commento:
Posta un commento