Un documento appena desecretato della National Security Agency e reso noto dal sito Governmentattic racconta brevemente (con alcuni dettagli ancora oggi coperti dagli omissis) la ventennale caccia alle frequenze radio utilizzate dalle sonde spaziali sovietiche per mandare a terra immagini planetarie di venere e marte. Una caccia partita nei primi anni Sessanta e durata fino al 1983, quando il controspionaggio americano reclutò una squadra di tecnici del progetto SETI, quello per la ricerca di segnali radio intelligenti extraterrestri, che avevano messo a punto un furgoncino attrezzato per il monitoraggio. Nell'ottobre del 1983 le sonde Venera giunsero in orbita intorno a Venere per effettuare una mappatura radar della sua superficie e finalmente gli americani riuscirono a determinare la frequenza giusta, che si sapeva essere situata nei dintorni dei 6 GHz, in uno spettro comunque molto ampio da esplorare con i mezzi di allora. Nel documento, che dovrebbe risalire alla metà degli anni 80, si ammette candidamente che ormai quel dato non serviva a granché: restava solo la soddisfazione delle persone coinvolte nell'inutile missione di ascolto dello spazio profondo.
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