Li chiamano dispenser. La radice è latina, ma niente a che vedere con bolle e sacre rote. Negli "shop", nei "mall", nei "point of sale" della sempre meno potabile Milano (meno cose hai da dire in italiano, più straparli in pseudoinglese), il dispenser è quel gabbiotto di fildiferro plasticato che dispensa, appunto, ogni sorta di merce, dall'acciuga alla zuppa liofilizzata. In questi anni i dispenser si sono moltiplicati come funghi sulla scia del fenomeno free press. Ovunque si acceda a qualcosa - bar, metropolitana, negozi, uffici pubblici - trovi un dispensatore di carta stampata e gratuita. Su corso Buenos Aires, a due passi da casa, c'è una Feltrinelli con i suoi bravi dispenser sulla soglia, quasi a fare da alari al cancelletto dell'antifurto magnetico. Dentro a uno dei dispenser è comparso un free press diverso da tutti gli altri. Esce da qualche mese per iniziativa di una cooperativa creata da un gruppo di critici lettarari, firme note e apprezzate, che scrivono su quotidiani e periodici importanti. Si intitola Satisfiction e a mio modesto parere è come si vedrà un nome motivato, ma fuorviante. Uno pensa a Un posto al sole e invece Satisfiction non parla di romanzetti televisivi. La sua materia sono i romanzi veri, tosti, la letteratura "che ci salva".
Distratto come sono (considerando che da Feltrinelli ci entro abbastanza spesso) mi sono accorto di Satisfiction alla sua quinta uscita, fortunatamente sul sito della rivista si trovano gli arretrati in pdf. Ho lasciato che l'apposito gabbiotto lo dispensasse e ho cominciato a sfogliarlo sul metrò (niente sudoku, quel giorno). E' ben fatto e piacevole questo tabloid di testi letterari inediti - la collaborazione con i piccoli editori è sempre un grande stimolo - pubblicità libraria e recensioni. Le ultime pagine sono dedicate alle schede sulle nuove uscite editoriali, proposte attraverso la curiosa formula della critica "soddisfatti o rimborsati": se compri un testo consigliato e non ti piace, basta scrivere una valida controrecensione e la redazione di Satisfiction ti rimborsa il prezzo.
C'è anche una appendice radiofonica, altrimenti che ci starebbe a fare qui dentro un post come questo? Ogni mercoledì mattina, alle 10.20, sulle frequenze di Radio Capital, l'ideatore di Satisfiction, Gian Paolo Serino, si presenta ai microfoni del contenitore I Capitalisti, con i conduttori Massimo Cotto e Flavia Cercato. Potete scaricare l'audio degli ultimi interventi di Serino da questo indirizzo.
La serie di inediti del numero di Satisfiction che mi sono procurato si apre con una prima infornata di lettere di Carlo Emilio Gadda custodite nella casa comasca diFederico Roncoroni, a sua volte autore di una famosa grammatica italiana e di testi poetici. Sono lettere dai toni familiari, scritte alla moglie di un cugino dall'abitazione romana di via Blumestihl dell'Ingegnere in blu, nel mio stesso anno di nascita (non è la sola coincidenza anagrafica, Gadda è nato il 14 novembre, come me). Nel 1959 Gadda non lavorava più per il terzo programma della radio, aveva pubblicato da due anni il Pasticciaccio e forse stava meditando sulla forma definitiva della Cognizione del dolore, che sarebbe uscita quattro anni dopo. Con la sua corrispondente Anita, il grande scrittore, che nell'Adalgisa ha lasciato il ritratto più bello di una città che oggi stenterebbe a riconoscere, si lamenta, con toni da sublime ipocondriaco, della cattiva salute. Di un cuore "complicato di arteriosclerosi". «Perdonami carissima Anita, ma, forse a causa del male, sono molto depresso. Sono solo.» Il punto per me più evocativo, è quello in cui Gadda accenna a una partecipazione al Congresso degli scrittori di Napoli, nell'ottobre del 1959 riferendo delle sue escursioni a Ercolano e agli scavi di Cuma «(la città della Sibilla e dell'Eneide)». Immaginarlo in quei luoghi - quella che vedete qui è una foto di qualche anno fa di due persone molto care, gli Enrichi nell'antro, che consultano l'oracolo - mi ha regalato un momento di affettuosa compartecipazione, di intreccio tra le sue e le mie vicende.
C'è anche una appendice radiofonica, altrimenti che ci starebbe a fare qui dentro un post come questo? Ogni mercoledì mattina, alle 10.20, sulle frequenze di Radio Capital, l'ideatore di Satisfiction, Gian Paolo Serino, si presenta ai microfoni del contenitore I Capitalisti, con i conduttori Massimo Cotto e Flavia Cercato. Potete scaricare l'audio degli ultimi interventi di Serino da questo indirizzo.
La serie di inediti del numero di Satisfiction che mi sono procurato si apre con una prima infornata di lettere di Carlo Emilio Gadda custodite nella casa comasca diFederico Roncoroni, a sua volte autore di una famosa grammatica italiana e di testi poetici. Sono lettere dai toni familiari, scritte alla moglie di un cugino dall'abitazione romana di via Blumestihl dell'Ingegnere in blu, nel mio stesso anno di nascita (non è la sola coincidenza anagrafica, Gadda è nato il 14 novembre, come me). Nel 1959 Gadda non lavorava più per il terzo programma della radio, aveva pubblicato da due anni il Pasticciaccio e forse stava meditando sulla forma definitiva della Cognizione del dolore, che sarebbe uscita quattro anni dopo. Con la sua corrispondente Anita, il grande scrittore, che nell'Adalgisa ha lasciato il ritratto più bello di una città che oggi stenterebbe a riconoscere, si lamenta, con toni da sublime ipocondriaco, della cattiva salute. Di un cuore "complicato di arteriosclerosi". «Perdonami carissima Anita, ma, forse a causa del male, sono molto depresso. Sono solo.» Il punto per me più evocativo, è quello in cui Gadda accenna a una partecipazione al Congresso degli scrittori di Napoli, nell'ottobre del 1959 riferendo delle sue escursioni a Ercolano e agli scavi di Cuma «(la città della Sibilla e dell'Eneide)». Immaginarlo in quei luoghi - quella che vedete qui è una foto di qualche anno fa di due persone molto care, gli Enrichi nell'antro, che consultano l'oracolo - mi ha regalato un momento di affettuosa compartecipazione, di intreccio tra le sue e le mie vicende.
3 commenti:
ciao andrea,
come sai seguo il tuo blog con piacere e questa tua segnalazione mi conferma nella mia sana quotidiana consuetudine di sbirciare dentro le tue pagine.
speriamo che questa pubblicazione arrivi anche dalle parti fiorentine. per intanto approfitto del pdf.
alle prossime
flavio
Flavio, sei sempre molto gentile. L'editore di Satisfiction è basato a Fidenza e immagino che malgrado la redazione abbia un indirizzo milanese, il periodico sia diffuso a livello nazionale. Prova da Feltrinelli a Firenze (forse l'amico Roberto può dirci qualcosa?).
Ciao, ho scoperto questo piacevolissimo spazio, mi incanto come raramente capita nel leggerlo per la sua prosa (im)mediata, come è giustamente il mezzo web che lo ospità ma con potente intensità di scrittura.
SAtisfiction è distribuito in tutte le fnac e feltrinelli di Italia mentre tutti i numerio precedenti sono scaricabili in pdf sul sito www.satisfiction.it
Caro Andrea Ti ringrazio molto e spero di averti mio gradito ospite alla festa di presentazione della rivista mercoledì 20 dicembre . I particolari li puoi trovare sempre sul sito www.satisfiction.it
Spero di vederTi.
Un grazie particolare
Gian Paolo Serino
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