16 dicembre 2008

Ricevitori SDR, verso la "scomparsa" del PC?

C'è una stimolante discussione in corso in questi giorni sulla lista SDR_Italia a proposito della "questione PC" nelle applicazioni SDR. Per riassumere in breve il senso di questa discussione ricordo che i progressi fatti in questi ultimi 18 mesi dai front end software defined radio hanno scatenato il dibattito sulle possibili alternative all'attuale approccio basato sull'accoppiamento SDR (inteso come front end di preselezione e sottoconversione dei segnali RF) + personal computer (utilizzato ovviamente per la parte di demodulazione ed estrazione della banda base dall'onda portante). Molti hobbysti, abituati all'immediatezza della sintonia con apparecchi radio convenzionali, soffrono acutamente la scomparsa della "manopola" in favore della ricezione point and click tipica delle interfacce visuali per la SDR. E si stanno chiedendo se un giorno esisterà una radio definita via software che non abbia bisogno del pc, o che sappia nasconderlo molto bene.
C'è chi su SDR_Italia suggerisce la possibilità di sfruttare meglio ancora la logica cablata delle FPGA delle SDR a conversione diretta come Perseus, integrandovi anche le funzioni di demodulazione e affidando gli aspetti gestionali (impostazione della frequenza, personalizzazione dei filtri, interfaccia utente) a semplici microcontrollori. C'è invece chi propone di mantenere più o meno lo stesso approccio di adesso, sostituendo il pc vero e proprio con delle alternative che a loro volta possono essere dei sistemi completamente embedded, con processori specializzati e algoritmi e interfacce implementati in Linux, oppure delle schede Windows compatibili ma a basso costo e dimensioni ridotte, sfruttando magari la disponibilità di piattaforme hardware come Intel Atom.
Le varie alternative hanno tutte le loro buone motivazioni e i loro svantaggi (in termini di costi, potenza di calcolo in virgola mobile ridotta, maggiore complessità implementative), ma gli esperimenti si moltiplicano e secondo me non ci vorrà molto per vedere delle radio SDR che possono fare a meno della connessione USB al personal computer e magari saranno in grado di utilizzare programmi di demodulazione avanzati come Winrad o Perseus, eventualmente su piccoli schermi dedicati.
Ecco intanto qualcuna delle idee che i guru italiani del settore (Nico Palermo, Alberto Di Bene, Andrea Montefusco, Beppe Campana e molti altri stanno prendendo in esame):

Nella foto (di Alberto Di Bene), l'esperimento che l'autore di Winrad ha effettuato con una Beagleboard (Atom) su cui ha fatto girare una versione Linux di Firefox.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Andrea, la cosa è decisamente interessante perchè permetterebbe l'accesso a queste macchine da parte di coloro che si arrendono di fronte ad una tastiera. E' ancora troppo recente il tempo in cui per usare un ricetrasmettitore occorreva essere dei radiotecnici, tant'è vero che uno dei motivi della proliferazione della CB è stato proprio la semplicità d'uso.
Credo che dobbiamo aspettarci una semplificazione dell'uso di questi apparati, per assurdo occorre complicare le cose per avere una semplicità di fruizione da parte dell'utente finale; fermo restando che ci dovrebbe essere anche la possibilità di accesso a funzioni più complesse da parte di chi è sufficientemente esperto nell'uso del computer. Però credo che meno comandi appaiono più successo avranno queste apparecchiature, logicamente chi ha voglia di uscire in spedizioni giornaliere ha bisogno di apparati portatili e chissà...domani forse potremo portarci un perseus in montagna o in qualche DX camp mettendolo nella tasca della giacca. Sergio