04 dicembre 2008

Dal Giocone a Obama, l'intramontabile effetto scherzo

Anche oggi Francesco Delucia si è intromesso nel flusso incrociato delle mie attività "professionali" e blogghesche (non fa più nessuna differenza, il tempo di chi lavora essenzialmente su, con e per Internet, ha smesso di essere compartimentalizzato) con un ritaglio estratto da Politco.com. Francesco deve aver letto il mio post sullo scherzo telefonico di cui era rimasta vittima la candidata alla vicepresidenza americana, Sarah Palin, contattata dal conduttore di un programma di una stazione canadese che si era spacciato nientepopodimeno che per il presidente francese Sarkozy.
Su Politico.com, nello spazio di notizie congressuali The Crypt, si legge che ieri una deputata repubblicana, Ileana Ros-Lehtinen, ha ricevuto una telefonata dall'ufficio del President-elect, Barack Obama. Presa la chiamata, che arrivava da un numero di Chicago, Ileana ha letteralmente sbattuto la cornetta in faccia al neo-eletto presidente degli Stati Uniti affermando: «mi scusi, ma sono convinto che lei mi stia chiamando da una di quelle stazioni radio della Florida note per i loro scherzi telefonici.» Se non sbaglio "una di queste stazioni" qualche tempo fa telefonò a Castro spacciandosi per Chavez o viceversa. Forse un po' piccato ma molto determinato, Obama ha chiamato una seconda volta. Per essere più convincente ha chiesto a Rahm Emanuel in persona, il suo futuro capo di gabinetto, di metterci una buona parola. La Ros-Lehtinen ha sbattuto la cornetta in faccia anche a lui.
Ci è voluta una telefonata da un collega deputato repubblicano, Howard Berman, che le dicesse - immagino con che toni - di piantarla di fare la scema e di rispondere perché a volerle parlare - su questioni legate alle future relazioni con la comunità cubana in Florida (malgrado il cognome misto finlandese, Ileana è la prima cubana-americana eletta al Congresso e fa parte della commissione Esteri) - era Barack Obama in carne, ossa e voce baritonale.
Lei, riferisce sempre The Crypt, ha poi risposto al terzo tentativo, scusandosi e scherzando a sua volta sul fatto che il president-elect avrebbe potuto lavorare come imitatore di Obama al Saturday Night Live Show, famoso spettacolo televisivo di varietà e satira. Sembra anche che Obama abbia ammesso che anche a Chicago le stazioni radio amano fare scherzi.
Certo, gli scherzi telefonico-radiofonici non sono una grande novità, è una formula che funziona sempre e continuerà a funzionare. Chattando con Francesco, che proponeva (non so se per scherzo) di scrivere un libro sull'argomento inquadrandolo nel contesto delle prime radio private italiane, mi è ritornato in mente il mitico, inimitabile (e imitatissimo) Giocone, una tramissione del 1972 coeva di Alto Gradimento, che vorrei tanto poter riascoltare.
Sono stato subito esaudito, almeno in parte, perché cercando su Google ho scoperto che proprio ieri, nella puntata di Con parole mie su Radio 1 il 3 dicembre, Umberto Broccoli ha messo in onda uno spezzone della storica trasmissione inventata da Maurizio Costanzo, Marcello Casco, Franco Solfiti e Paolo Grald. Sono andato a catturarmi l'audio e quel clima di totale irrealtà, lo scatto quasi meccanico che si avvertiva quando la vittima dello scherzo sollevava il telefono e attivava un'immediata sospensione delle proprie capacità critiche (suspension of disbelief lo chiamano gli inglesi), mi sono ritornati addosso. Colte di sorpresa dallo squillo di un dispositivo allora ancora abbastanza misterioso, le persone bevevano avidamente le peggiori panzane. Bastava fossero ben congegnate e che gli autori dello scherzo mantenessero il giusto ritmo e una incrollabile faccia tosta. Avevo 13 anni, ero poco meno pirla di oggi e ridevo a crepapelle, anche se non mi sono mai trovato a dover dimostrare che io non ci sarei cascato. Nella sua troppo breve rievocazione (darei non so cosa per avere le puntate del Giocone in mp3), Broccoli ha fatto ascoltare una dichiarazione (telefonica) di Maurizio Costanzo che raccontava come allora, quando la RAI richiamava l'ignaro bersaglio di quegli improbabili tiri mancini (uno degli scherzi preferiti consisteva nel mettere in comunicazione la gente con animali del tutto assurdi, ne ricordo una in cui lo zimbello di turno era stato costretto a dire "ciaaao, come staaai" a un cammello) per chiedere l'autorizzazione alla messa in onda, tutti in genere rimanevano molto delusi.
Peccato, sarebbe stato così bello poter raccontare di aver parlato, un giorno, con un cammello.

December 03, 2008
Ros-Lehtinen hangs up on Obama. Twice.

Is Ileana Ros-Lehtinen a little paranoid? Maybe.

On Wednesday, the Republican congresswoman got a call from President-elect Barack Obama, didn't believe it was him, and hung up on him. Twice.
According to Ros-Lehtinen's flack Alex Cruz, the congresswoman received the call on her cell phone from a Chicago-based number and an aide informed her that Obama wanted to speak to her. When Obama introduced himself, Ros-Lehtinen cut him off and said, "I'm sorry but I think this is a joke from one of the South Florida radio stations known for these pranks." Then she hung up.
Moments later, Obama tried again, this time through his soon-to-be chief of staff, Rahm Emanuel.
"Ileana, I cannot believe you hung up on the President-Elect," Emanuel said. And then--yes, you know what's coming--she hung up on Emanuel saying she "didn't believe the call was legitimate."
A short time later, Ros-Lehtinen received an urgent call from Rep. Howard Berman (D-Calif.), the chairman of the Foreign Affairs Committee, who informed her that she indeed hung up on Obama.
So, Obama tried again and this time he was successful. (Phew!)
"It is very funny that you have twice hung up on me," Obama said. Ros Lehtinen responded by telling Obama that radio stations in South Florida always make these sorts of jokes. Obama said similar pranksters reside in Chi-town.
"You are either very gracious to reach out in such a bipartisan manner or had run out of folks to call if you are truly calling me and Saturday Night Live could use a good Obama impersonator like you," Ros-Lehtinen joked with the president-elect.
Ros-Lehtinen then congratulated Obama on his victory and pledged to work together on behalf of all Americans. She also asked Obama to call Sen. Bob Menendez (D-NJ) and Rep. Albio Sire (D-NJ) to discuss Cuba policy.
Here's hoping they don't hang up on him.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ecco la puntata del 3 dicembre in podcast:

http://www.radio.rai.it/podcast/A0034934.mp3