31 dicembre 2008

Onde lunghe per studiare la ionosfera


Le ionosonde sono, come si sa, lo strumento più utilizzato dagli scienziati dell'atmosfera e dai geofisici per analizzare la ionosfera dal punto di vista morfologico e elettromagnetico. Ma chiunque sorvegli la propagazione dei segnali radio distanti fa, in un certo senso, dei sondaggi nella ionosfera. Oggi l'amico Flavio Gori mi ha parlato di un sito molto interessante curato da un radioamatore tedesco che ha allestito due sistemi di monitoraggio automatico nella banda delle V/LF per analizzare graficamente, attraverso le variazioni di un segnale in onde lunghe, le cosiddette Sudden Ionospheric Disturbances, cioè tutti quegli eventi di natura solare o cosmica, dai brillamenti solari a quelli gamma o X, che possono perturbare le normali condizioni della ionosfera.
Il sito è dedicato al Kiel Longwave Monitor di Peter Wilhelm Schnoor, dove sono in funzione due ricevitori, uno molto selettivo sintonizzato sui 75 kHz della stazione di tempo svizzera HBG, l'altro a banda più larga è una SDR che campiona continuamente lo spettro tra 10 e 96 kHz e utilizza - questo il particolare sottolineatomi da Flavio - il software per Linux SID Monitor messo a punto da Paul Nicholson, generando uno spettrogramma che Peter mette online in tempo reale. Il sito della stazione di monitoraggio di Kiel indica anche una piccola ma nutrita serie di riferimenti sulle perturbazioni ionosferiche improvvise (SID), per esempio il progetto AAVSO (associazione americana degli osservatori delle stelle variabili) o la pagina sulle SID e sui brillamenti gamma di David Saum.
RP aveva parlato di analoghi studi SID effettuati a Torino. Grazie Flavio, è un argomento su cui valeva la pena ritornare, specie alla luce delle ultime evoluzioni SDR.

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