
In ogni caso, Kol Israel è diventata ancora più accessibile e questo mi fa molto piacere. Vedo dall'attività registrata sui miei server che su Google cominciano a spuntare le domande relative all'ascolto della radio da Israele e spero così che Radiopassioni possa, nel suo piccolo, dare una mano ai curiosi che pensano ancora alla radio come strumento di informazione e cultura. Ricordo tre estati fa, all'epoca della grave crisi tra israeliani e siriani in Libano, quando da Favignana ascoltavamo i notiziari trasmessi da Galei Tsahal, l'emittente dell'Esercito, con un amico e collega fluente in ivrit e con radici molto, molto più forti e complicate delle mie. Aveva vissuto a lungo a Gerusalemme e si commuoveva persino nell'ascoltare il nome dei cantanti, i titoli delle canzoni (una produzione vastissima, quella della canzone moderna israeliana). Quei notiziari, i programmi notturni che li seguivano, erano pieni di dettagli, di partecipazione. Davvero impagabili se confrontati con le solite cronache televisive da videogame sparatutto, con le insopportabili cronache-fotocopia riportate da tutti i giornali.
E se non parli l'ivrit rimane sempre la risorsa di Kol Israel su Internet. Prima di trarre le nostre conclusioni, prima del fait accompli, proviamo ad ascoltarla.
E se non parli l'ivrit rimane sempre la risorsa di Kol Israel su Internet. Prima di trarre le nostre conclusioni, prima del fait accompli, proviamo ad ascoltarla.
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