Continuano gli sforzi della destra conservatrice americana che intende colpire il sistema dell'emittenza pubblica con una politica di tagli. Due progetti di legge (HR68 e 69) del senatore repubblicano Doug Lamborn puntano a un vero e proprio azzeramento dei fondi federali destinati alla Corporation for Public Broadcasting l'organismo da cui partono i soldi a sostegno della radiofonica NPR e della televisiva PBS. Martedì scorso una disposizione transitoria ("continuing resolution H.R. 1") approvata alla Camera per evitare la bancarotta del Governo federale ha introdotto una massiccia serie di tagli, tra cui la sospensione di un fondo di stabilizzazione fiscale da 50 milioni di dollari, destinato a compensare le perdite subite dalla CPB in conseguenza del calo dell'ammontare delle donazioni dei contribuenti (che in questa epoca di crisi sono meno disposti a dare soldi in beneficienza). Contemporaneamente Lamborn è tornato alla carica: mentre i suoi due progetti di legge sono ancora fermi in Commissione e rischiano di non passare al Senato, il rappresentante repubblicano ha presentato un nuovo progetto, che verrà votato alla Camera oggi (H.R. 1076). In questo nuovo disegno di legge Lamborn propone non di togliere fondi, bensì di vietare alle stazioni NPR di utilizzare fondi federali per acquistare i loro programmi. Moltissime stazioni locali non potrebbero più permettersi di acquistare i programmi a larga diffusione che le rendono popolari tra il loro pubblico.
Sembra che la nuova ondata di iniziative contro l'emittenza pubblica sia alimentata dallo sdegno suscitato da un film diffuso da James O'Keefe, giovanissimo giornalista investigativo ultraconservatore. Sul suo sito Project Veritas O'Keefe ha pubblicato un filmato in cui si vede Ron Schiller, presidente della NPR Foundation, organo che raccoglie le donazioni private per conto del network di emittenti pubbliche, mentre critica duramente il Tea Party e i conservatori americani, accusandoli di essere più ignoranti dei democratici.
Tra i suoi commenti Schiller dice anche che la NPR potrebbe anche fare a meno dei finanziamenti federali. Le polemiche suscitate dal video di O'Keefe sono stati roventi, ma un deputato democratico dell'Oregon, Earl Blumenauer (nella foto con un personaggio di KidsTv, la tv dei ragazzi PBS), ha cercato di approfondire la vicenda e ha fatto eseguire alcune perizie sul filmato. Le conclusioni sono inquietanti: secondo Blumenauer le dichiarazioni di Schiller avrebbero subito un pesante editing. Politico ha pubblicato la lettera che Blumenauer ha diffuso tra i suoi colleghi deputati per invitarli a non sostenere i nuovi disegni di legge sfavorevoli alla NPR e ha anche presentato un emendamento per correggere il taglio di 50 milioni di dollari alla CPB.
In questo dibattito è entrata anche la lobby della radio digitale basata sul sistema Ibiquity HD Radio, preoccupatissima che i tagli alle emittenti pubbliche, grandi utilizzatrici del sistema IBOC, possa danneggiare l'adozione della radio digitale negli Stati Uniti. Radio Magazine Online pubblica un accorato articolo che giudica vitale il sostegno al digitale da parte dell'emittenza pubblica americana. Da parte privata, i progetti di digitalizzazione sono sostanzialmente fermi, mentre proprio in questi giorni arriva la notizia della dismissione di Microsoft Zune HD, il player MP3 che integra una radio digitale IBOC. Microsoft avrebbe deciso di uccidere il progetto, per focalizzarsi sulla piattaforma software Zune integrata nell'ambiente smartphone Windows Phone 7. Il che ci riporta a una mia vecchia convinzione: innovazioni come la radio digitale possono essere sostenibili solo a livello pubblico, così come solo dall'iniziativa pubblica possono derivare le spinte in direzione di una programmazione radiotelevisiva di alta qualità. Non è solo una questione di destra o sinistra, ma di una politica illuminata e giusta contro una politica di affari loschi, potere facile e disprezzo delle regole civili. Questa cattiva politica, in Italia e ovunque nel mondo, ha nel mirino la cultura, specie se rappresentata dalla radio o dalla televisione pubbliche. L'emittenza pubblica fa cultura, spinge a pensare e a cercare di inseguire e dire la verità. E cultura, capacità di pensare e verità sono i peggiori nemici della cattiva politica.
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