16 marzo 2011

I sindacati radiotelevisivi sul caso RAIWay



Domani, festa dell'Unità, i lavoratori della RAI celebrano l'occasione in sette piazze italiane, per divulgare il ruolo del nostro ente radiotelevisivo di Stato nell'unificazione culturale della Nazione e per sensibilizzare il pubblico sulle gravi questioni di bilancio che lo affliggono, con particolare riferimento alla privatizzazione del suo braccio infrastrutturale, RAIWay. Con l'occasione verrà distribuito un volantino firmato da Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConfSal. Non c'è molto da commentare. In altre nazioni europee la privatizzazione delle operatività infrastrutturali dei broadcaster ha creato realtà industriali interessanti. Peccato che sul nostro mercato pesi l'incognita del "duopolio monopolista". L'eventuale cessione di RAIWay (chissà perché, una delle poche privatizzazioni portate avanti dalla destra, insieme a quella dell'acqua e della scuola) a mio modesto parere non avverrebbe nelle necessarie condizioni di trasparenza. L'idea che i programmi della Rai continuino a essere trasportati da un organismo controllato dall'attuale Parlamento mi preoccupa non poco. Ma l'alternativa rappresentata da un carrier "privato" (quale?) che potrebbe decidere, chessò, di far pagare qualcosa in più per il trasporto di Rai Tre, o comunque di influire in qualche modo sulla qualità del servizio di distribuzione privilegiando certi contenuti, mi lascia forse più perplesso. E' proprio il caso di procedere con questo piano di dismissione?



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