Un iPad fatto apposta per le applicazioni Software Defined Radio dei radioamatori? E' l'obiettivo di un progetto chiamato BeagleBrick, già presentato da Robert Thomas, radioamatore con sigla KC4NYK e designer industriale, nel 2009 e citato lo scorso anno dalla rivista Wired. Siamo nell'ambito che potremmo definire SDR "embedded", la radio definita via software che non richiede l'interfacciamento con un personal computer general purpose ma si basa su dispositivi hardware e software integrati e autonomi. Thomas aggiunge a questo concetto un "tocco", è il caso di dirlo, di modernità, perché la sua idea è utilizzare il fattore di forma dei tablet computer per arrivare appunto a una tavoletta capace di funzionare come una radio software based.
Nucleo centrale di BeagleBrick è l'hardware "open source" BeagleBoard, un single-board computer basato a sua volta sulla piattaforma Texas Instruments OMAP3 e su una speciale distribuzione di Linux embedded, la Angstrom Distribution. Per meno di 500 dollari si può ordinare presso Liquidware un computer completo con tanto di display touch, il Beagle Embedded Starter Kit. E' un sistema come questo che Robert Thomas pensa di utilizzare per il suo BeagleBrick, la cui presentazione in Powerpoint è disponibile qui. Il senso di questo progetto è quello di abbinare uno dei front-end oggi disponibili per applicazioni di ricetrasmissione SDR, tipicamente un SoftRock, e un single board computer con sistema operativo embedded e applicazioni SDR mirate. Con un investimento piuttosto contenuto è teoricamente possibile realizzare dispositivi SDR completamente autonomi che occupano un volume ridotto e garantiscono la più ampia portabilità e una sufficiente autonomia di alimentazione. Se proprio non si vuole rinunciare alla relazione tra SDR e l'hardware Wintel, sono in corso diverse sperimentazioni della motherboard Intel D510MO, basata su microprocessore dual core Atom D510, che sul mercato si può acquistare per 70 dollari.
Dopo una prima fase di grande sviluppo delle applicazioni software e la creazione dei primi front-end, l'SDR radioamatoriale punta dunque con decisione a tagliare il cordone ombelicale con il pc, un fattore che incide molto sulla diffusione di queste tecniche anche nel ristretto ambiente degli appassionati della radio "estrema". E' un fenomeno, quello dell'hardware open source, che del resto è in forte crescita in tutti i comparti. A questo proposito segnalo sin d'ora che di open hardware si parlerà il mese prossimo a Milano nel quadro delle iniziative per Innovation Festival. Il 6 aprile per esempio è previsto un incontro con Massimo Banzi, inventore del processore "aperto" Arduino.
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