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02 marzo 2011

Un iPad SDR grazie all'hardware open source

Un iPad fatto apposta per le applicazioni Software Defined Radio dei radioamatori? E' l'obiettivo di un progetto chiamato BeagleBrick, già presentato da Robert Thomas, radioamatore con sigla KC4NYK e designer industriale, nel 2009 e citato lo scorso anno dalla rivista Wired. Siamo nell'ambito che potremmo definire SDR "embedded", la radio definita via software che non richiede l'interfacciamento con un personal computer general purpose ma si basa su dispositivi hardware e software integrati e autonomi. Thomas aggiunge a questo concetto un "tocco", è il caso di dirlo, di modernità, perché la sua idea è utilizzare il fattore di forma dei tablet computer per arrivare appunto a una tavoletta capace di funzionare come una radio software based.
Nucleo centrale di BeagleBrick è l'hardware "open source" BeagleBoard, un single-board computer basato a sua volta sulla piattaforma Texas Instruments OMAP3 e su una speciale distribuzione di Linux embedded, la Angstrom Distribution. Per meno di 500 dollari si può ordinare presso Liquidware un computer completo con tanto di display touch, il Beagle Embedded Starter Kit. E' un sistema come questo che Robert Thomas pensa di utilizzare per il suo BeagleBrick, la cui presentazione in Powerpoint è disponibile qui. Il senso di questo progetto è quello di abbinare uno dei front-end oggi disponibili per applicazioni di ricetrasmissione SDR, tipicamente un SoftRock, e un single board computer con sistema operativo embedded e applicazioni SDR mirate. Con un investimento piuttosto contenuto è teoricamente possibile realizzare dispositivi SDR completamente autonomi che occupano un volume ridotto e garantiscono la più ampia portabilità e una sufficiente autonomia di alimentazione. Se proprio non si vuole rinunciare alla relazione tra SDR e l'hardware Wintel, sono in corso diverse sperimentazioni della motherboard Intel D510MO, basata su microprocessore dual core Atom D510, che sul mercato si può acquistare per 70 dollari.
Dopo una prima fase di grande sviluppo delle applicazioni software e la creazione dei primi front-end, l'SDR radioamatoriale punta dunque con decisione a tagliare il cordone ombelicale con il pc, un fattore che incide molto sulla diffusione di queste tecniche anche nel ristretto ambiente degli appassionati della radio "estrema". E' un fenomeno, quello dell'hardware open source, che del resto è in forte crescita in tutti i comparti. A questo proposito segnalo sin d'ora che di open hardware si parlerà il mese prossimo a Milano nel quadro delle iniziative per Innovation Festival. Il 6 aprile per esempio è previsto un incontro con Massimo Banzi, inventore del processore "aperto" Arduino.

10 ottobre 2010

Open Hardware, fondamento dell'SDR

Make Magazine, rivista simbolo del vero e proprio "movimento" dell'autocostruzione elettronica, dà notizia del nuova definizione del concetto di Open source hardware proposta dall'Open Source Hardware Summit. Nella definizione l'hardware open source viene descritto come quella tipologia di hardware reso pubblicamente disponibile affinché ciascuna possa studiarlo, modificarlo, distribuirlo, fabbricare o commercializzare gli schemi o l'hardware basato su quegli schemi:

"Open source hardware is hardware whose design is made publicly available so that anyone can study, modify, distribute, make and sell the design or hardware based on that design. The hardware's source, the design from which it is made, is available in the preferred format for making modifications to it. Ideally, open source hardware uses readily-available components and materials, standard processes, open infrastructure, unrestricted content, and open-source design tools to maximize the ability of individuals to make and use hardware. Open source hardware gives people the freedom to control their technology while sharing knowledge and encouraging commerce through the open exchange of designs."

Make propone una lista di risorse, citando ovviamente il famoso progetto Arduino, il sito di kit elettronici Adafruit, il progetto SparkFun e Bug Labs, una delle prime iniziative open source hardware. Bug Labs è una startup newyorkese che commercializza un computer Linux molto compatto espandibile come il Lego attraverso una serie di moduli (GPS, modem 3G, interfacce Wi-Fi e altri ancora) per realizzare e programmare il proprio dispositivo.
Sono gli ormai innumerevoli esempi di elettronica embedded che attraggono l'interesse di molti appassionati di software defined radio per il grande potenziale che l'elettronica embedded ha in questo ambito. La radio software defined radioamatoriale è nata in un contesto dominatao dal personal computer e i suoi sistemi operativi, ma questo è in un certo senso un vincolo che prima o poi dovremo superare per rendere più autonomi e mobili i dispositivi realizzati.
Il modulo base dell'iniziativa Bug Labs è BugBase WiFi, da poco commercializzata anche nei paese UE. BugBase, costruita intorno a un microprocessore ARM 11, "is the heart of your BUG application. A powerful palm-sized computer with storage, WiFi, Bluetooth, rechargeable battery, mini LCD, USB and serial I/O, and more. Connect your BUGbase WiFi to any combination of up to four BUGmodules and build the ultimate prototype." Il nuovo modulo base Bug Labs, Bug 2.0 utilizzerà un processore TI OMAP3530 basato su architettura Cortex A8.