Il comitato ECO-FM45 sulle problematiche del broadcasting digitale ha concluso i lavori della riunione di Stoccarda (15-16 dicembre) pubblicando una nuova bozza di documento sulla digitalizzazione della radiofonia, il Report on the possibilities for the future delivery of radio
Lo potete prelevare qui. Non ci sono particolari novità, si tratta ancora una volta di mettere sul piatto alcune considerazioni di fondo, vantaggi e svantaggi delle diverse modulazioni numeriche, le prospettive di riuscita per ciascuna di queste. Continuo a vedere le tipiche affermazioni di comitati analoghi. Quando i russi mi dicono di prevedere, per il 2011 (!) la "produzione di massa" di ricevitori per il loro nuovo sistema digitale RAVIS, mi chiedo davvero in che mondo vivano i tecnici che partecipano a un lavoro di standardizzazione così importante. Fior di ingegneri che suggeriscono ai governi le varie politiche di implementazione, che decidono sul futuro di un mezzo ascoltato da miliardi di persone.
C'è pochissima oggettività, scarsissima attenzione alla reale situazione di mercato di sistemi come HD Radio, che negli Stati Uniti viene utilizzato da centinaia di stazioni ma che non arriva a vendere un milione di apparecchi in un Paese di 300 milioni di abitanti. Nelle tabelle sul DRM30/DRM+ (il secondo non ha praticamente neppure un mercato per la fornitura di modulatori) si legge ancora "initial receivers in the market/available", una frase riportata da almeno cinque anni in documenti del genere e del tutto spropositata rispetto a una realtà di poche centinaia di pezzi di qualità mediocre. Mai un solo riferimento alla possibilità di digitalizzare non la distribuzione ma la ricezione dei contenuti audio. Secondo me comitati come l'FM-45 sono troppo condizionati dalla presenza di fornitori supply-side e sottorappresentati a livello client-side, manca il parere delle industrie dell'elettronica di consumo e manca soprattutto il parere dei consumatori. Se non capisco male, la stesura della versione definitiva del documento è prevista per il 2011.
A proposito di assenze, con l'eccezione del solito, preparatissimo Hanns Woltner di Club DAB Italia, non ci sono stati rappresentati della RAI o dal nostro MSE-Com. In compenso ha preso parte ai lavori Saeed Alavi, di IRIB/Voice of Iran. A livello istituzionale, come spesso accade, l'Italia finisce per prendere le decisioni degli altri. Essì che sull'argomento avrebbe parecchie cose da dire.
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