Ci risiamo. Il Centro italiano radiomedico, che fornisce attraverso diversi canali di comunicazione un esclusivo servizio di telesoccorso rivolti al personale marittimo in navigazione, è ancora una volta minacciato dal taglio dei già magri finanziamenti. Nella homepage del servizio, unico al mondo e impegnato infatti su scala internazionale, è apparso un comunicato molto accorato:
COMUNICATO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL CENTRO INTERNAZIONALE RADIO MEDICO (C.I.R.M.)SALUTE IN MARE A RISCHIO?Il 2010, anno internazionale della Gente di Mare, ed anche ricorrenza del 75° anniversario della fondazione del Centro Internazionale Radio Medico (C.I.R.M.), potrebbe essere ricordato come un anno negativo in termini di tutela della vita e della salute della Gente di mare.Infatti, la Manovra Finanziaria del maggio u.s., ha decurtato del 50%, per gli esercizi 2011-2013, il contributo dello Stato al C.I.R.M. quale Centro Italiano Responsabile dell’Assistenza Telemedica Marittima (TMAS). Pur consci della necessità di assoluto rigore nella gestione della spesa pubblica e di importanti interventi di riduzione della stessa, non si può non osservare che tale misura rischia di compromettere gravemente l’operatività del C.I.R.M. ed il mantenimento degli attuali, elevati, standard assistenziali che la Fondazione eroga. Standard che fanno del C.I.R.M. il principale Centro al mondo di assistenza medica ai naviganti e che comportano il mantenimento di un servizio di diagnosi e cura ad estensione planetaria, svolto in italiano ed inglese, per 24 ore al giorno, tutti i giorni dell’anno.
Sulla questione ho ricevuto un commento di Francesco Riganello, un amico di Radiopassioni che ha lavorato come operatore nelle stazioni costiere italiane. Francesco sottolinea che una cosa è ridefinire le priorità e gli obiettivi della spesa per il welfare, un'altra è sopprimere un servizio che da ben 75 anni (il CIRM è stato fondato nel 1935!) affianca gli operatori di una professione molto rischiosa e isolata con una consulenza puntuale e altrettanto professionale. Che oltretutto - mi permetto di aggiungere - va esattamente in direzione della attuale filosofia di "remotizzazione" dell'assistenza medica che molti ospedali applicano per ridurre la spesa e aumentare la loro efficienza. I telemedici del CIRM non chiedono poi chissà quali risorse, certo meno di quello che costano, singolarmente, molte delle follie e dei privilegi di una classe politica di inqualificabile mediocrità:
«Salute in mare a rischio? Cosi, laconicamente apre il comunicato del consiglio d’amministrazione del C.I.R.M (Centro Internazionale Radio Medico). Proprio nell’anno internazionale della Gente di Mare, la manovra finanziaria ha operato una decurtazione del 50% dei fondi destinati al Centro dalla legge 647 del 1996. L’attività d’assistenza sanitaria ai marittimi rischia cosi un drastico ridimensionamento se non addirittura la cessazione. La storia si ripete e purtroppo a cicli veloci se si pensa che nel 2008 proprio a causa di un ennesimo taglio, l’attività di guardia medica via radio del C.I.R.M sia stata per un certo periodo ridimensionata, non potendo assicurare i turni h24 del personale medico. Si rimane sicuramente perplessi, poiché la continuità d’assistenza ai naviganti in caso di malattia o infortuni a bordo, merita sicuramente una sensibilità diversa. Non è possibile applicare gli stessi canoni di un piano di rientro economico a un servizio ad alto valore sociale. E’ vero che il costo del Welfare ha bisogno di essere indirizzato per livelli di priorità, ma allora qual è il prezzo della salvaguardia della vita umana in mare? Probabilmente vi sono elementi per una ridefinizione dell’attività del Centro, ma non certamente per una cancellazione della ‘identità e soprattutto della funzione sanitaria. In attesa di interventi governativi il C.I.R.M. si rivolge allora direttamente alla sensibilità del cluster marittimo italiano e a tutti coloro i quali, con ogni mezzo e possibilità, vogliano porgere il proprio aiuto, che ricordo , fiscalmente detraibile. I radioamatori della sezione ARI di Trapani (http://www.aritp.it/) hanno ricordato il 75° anno di fondazione del C.I.R.M con un diploma speciale, ma purtroppo il 2010 rischia di essere ricordato per più infauste vicissitudini.»
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