14 dicembre 2010

USA: gli "streamers" ascoltano la radio solo via Internet


L'importanza di Internet come piattaforma di distribuzione di contenuti "radio-like" alternativa e complementare ai tradizionali canali broadcast è ormai un fatto compiuto e sarebbe un errore non considerare questo fattore nel cammino verso la digitalizzazione della radiofonia.
Uno studio effettuato negli Stati Uniti da Coleman Insight su un campione di persone che appartengono a quel 17% di quota di consumatori che ascoltano contenuti audio/radiofonici via Internet (gli "streamers"), rivela che queste stesse persone stanno assumendo un comportamento esclusivo: ascoltano *solo* via Internet. Una scoperta che deve fare paura ai broadcaster? Non del tutto, risponde Coleman Insight, perché l'analisi svolta dimostra che queste persone sono anche molto orientate a ritrovare su Internet i brand delle stazioni
AM/FM che prima ascoltavano via etere:

“On the surface these numbers should be of some concern to radio broadcasters,” said
Coleman Insights Vice President Sam Milkman, who authored the study. “However, our findings suggest that they are not the result of many streaming audio users disengaging from radio brands, but simply changing the distribution platform they use to consume radio content.”

Coleman pubblica sul proprio sito due report gratuiti intitolati Successful Audio Streaming Strategies e SASS, Additional Findings, uno rilasciato a fine settembre in occasione del RAIN Summit East organizzato dalla Radio and Internet Newsletter, l'altro con nuove informazioni analizzate a inizio dicembre. Tra i dati rilevati da osservare che la percentuale degli "streamers" che affermano di non seguire più la radio via etere è più elevata
nei maschi rispetto alle femmine, nei giovani rispetto ai vecchi (e questo non deve sorprendere) ma anche tra i cosiddetti consumatori di contenuti minoritari etnici, che evidentemente trovano più comodo utilizzare la rete per i loro ascolto. Un segnale positivo evidenziato dallo studio riguarda la percezione del valore del brand, che negli streamers tende ancora a premiare le stazioni radio e i pochi brand Internet di rilievo, come Pandora:


La conclusione è che gli spazi per chi offre questi contenuti nel "paesaggio mentale" dei nuovi ascoltatori via Internet è ancora tutto da conquistare. Mentre al contrario - aggiungo io - il paesaggio mentale della radio trasmessa via etere in tecnica digitale è ancora largamente desertico.

Nessun commento: